Ciclocross: tricolore veloce. Scopriamo il percorso

10.01.2023
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Ci siamo. Domenica prossima si disputa il campionato italiano di ciclocross, il momento più atteso in Italia per la disciplina “del fango”. Il tricolore si terrà nel Lazio e più precisamente nel Camping Roma Capitol nella pineta di Castel Fusano, tra Ostia e la Capitale.

Quella zona è decisamente pianeggiante e pertanto il tracciato si annuncia molto veloce. Per certi aspetti ricorda molto quello di Lecce del 2021. Anche per tipologia del fondo. Questo, complice l’estrema vicinanza con il mare, forse è leggermente più sabbioso e il terreno sembra drenare meglio.

Claudio Terenzi, del Team Bike Terenzi, organizzatore del prossimo tricolore di ciclocross
Claudio Terenzi, del Team Bike Terenzi, organizzatore del prossimo tricolore di ciclocross

Tricolore a Roma

Siamo andati a sbirciare i lavori di allestimento del tracciato e l’organizzatore, Claudio Terenzi, ci ha spiegato anche come si sia arrivati a riportare dopo parecchi anni l’italiano nel Lazio. A Roma soprattutto il cross è amatissimo.

«E’ stato un gioco di squadra – racconta Terenzi – abbiamo parlato con il responsabile della Federazione ciclistica italiana, abbiamo fatto richiesta insieme ad altre società dell’assegnazione del tricolore e dallo scorso maggio ci è stato affidata l’organizzazione di questa importante gara.

«Il ciclocross è una passione, ma ormai è anche un vera mole di lavoro! Anche se noi siamo molto impegnati anche sulla strada (organizzano il GP Liberazione, ndr). La cosa più importante è che con il ciclocross si ovvia a tanti problemi, a partire dalla messa su strada, e quindi alla sicurezza, dei bambini fino ad arrivare alle questioni tecniche e fisiche che contribuiscono al loro sviluppo».

Mentre si pulisce il fondo, si piantano i paletti e soprattutto si monta un ponte, guardandoci intorno ci si accorge meglio della location individuata. Siamo all’interno di uno dei campeggi più grandi della provincia romana. Un’area privata ben circoscritta.

«Ci era stata proposta questa area, l’ho valutata e l’ho scelta non tanto pensando al percorso, che comunque sarebbe stato veloce, quanto per i servizi. All’interno del camping ci sono i bagni, le docce, la segreteria, i parcheggi, la sorveglianza, un bar, un ristorante… Sono 30 ettari e siamo riusciti a concentrare tutto qui. Se avessimo scelto un altro campo gara avremmo dovuto portarci tutto».

Percorso veloce

Il percorso è veloce. Si tratta di un anello da 2.950 metri nella rinomata pineta di Castel Fusano. Proprio in queste ore si stanno ultimando alcune scelte tecniche, dettate da esigenze logistiche, come il verso del tracciato, ma di base i connotati non cambiano. Pianura, erba, quantità di fango relativa, merito soprattutto della sabbia, una collinetta e un ponte artificiale.

«Le peculiarità tecniche di questo percorso? Su carta è abbastanza veloce – va avanti Terenzi – però bisognerà vedere le condizioni del fondo dopo i vari passaggi dei giorni precedenti e delle gare del sabato (amatori e team relay, ndr), perché il terreno è anche abbastanza sabbioso. Molto dipenderà anche dalle condizioni meteo del weekend.

«Come potete vedere, stiamo costruendo un ponte di circa 20 gradini che dovrebbe essere lo “strappo” finale prima del traguardo. Seguito da una rampa in discesa di circa 20 metri». 

Dalla parte opposta, dopo un tratto in piena pineta, si accede ad un grande prato. In questa porzione c’è anche una piccola collinetta naturale, dove è stata ricavata una rampa di una dozzina di metri. Dopo questo segmento ancora pineta.

Le svolte non mancano e complice l’alta velocità potrebbero diventare anche “tecniche” e creare delle differenze. Si annuncia pertanto un percorso per “cavalli pesanti e motori potenti”, ma che sappiano sgattaiolare via dalle curve con agilità.

L’occhio del cittì

Ma il tricolore, si sa, dà anche un’indicazione importante in vista del mondiale. E come avviene su strada (ma forse anche di più) si cerca di riprodurre un tracciato che sia il più “simile” possibile a quello iridato.

«In effetti – dice Terenzi – il percorso è stato allestito anche per venire incontro alle esigenze del cittì Daniele Pontoni. Il tricolore precede il campionato del mondo e mi diceva lo stesso Pontoni che quello iridato è un tracciato abbastanza semplice. Lì ci sarà una gradinata di ben 37 gradini, noi arriviamo a 20, ma in qualche modo abbiamo cercato di allinearci alla prova iridata del 4 febbraio prossimo.

«Il cittì è venuto qui a visionare il percorso già a luglio e ci ha dato dei preziosi consigli su come sfruttare l’area al massimo, visto che lui è maestro».