Che fine ha fatto Daniele Pontoni? Chiusa la stagione del ciclocross, del suo commissario tecnico non si era più sentito parlare, ma il grande campione friulano non si è praticamente mai fermato e già guarda al prossimo anno preparando i progetti necessari, senza dimenticare di dare un occhio ai “suoi” ragazzi delle giovanili friulane e soprattutto a quegli azzurri che ora sono impegnati fra strada e Mtb.
Il primo momento importante per Pontoni (nella foto di apertura dal profilo Facebook) è ormai imminente: il 1° maggio, nel consiglio federale, verrà esaminato il programma generale dell’attività ciclocrossistica, con tutti gli impegni previsti per la nazionale fra raduni e trasferte: «Ci abbiamo lavorato duramente – sottolinea l’ex iridato – stiamo definendo gli ultimi dettagli e poi presenteremo l’intero pacchetto. La situazione è invece decisamente più ingarbugliata per il gravel, ma il problema è che mancano dall’Uci indirizzi ancora chiari sull’attività e le sue regole, comunque anche su quel fronte non siamo rimasti fermi».
Quando inizierete a mettervi davvero in moto?
I ragazzi sono tutti in movimento nelle loro attività, sovrapporsi non avrebbe senso. A fine agosto prevediamo di fare un primo incontro con tutti gli azzurrabili, un ritiro prestagionale per una prima presa di contatto, poi a settembre-ottobre daremo il via all’attività.
Solitamente però, prima di ciò, si svolgeva qualche attività con la nazionale di ciclocross in altre discipline. E’ un’esperienza che ripeterete?
Aspettiamo di definire il tutto in sede di consiglio federale, ma l’intento è quello. Vorrei portare la nazionale Under 23 al Giro del Friuli, mentre per gli juniores vedremo in base a quel che faranno i ragazzi, alla loro attività e agli impegni che avranno, anche come nazionale.
Analizzando questi primi mesi di attività fra strada e Mtb si nota che chi viene dal ciclocross sta ottenendo risultati decisamente notevoli, qualsiasi altra disciplina svolga. E’ una conferma del valore del ciclocross e dell’attività che avete fatto in inverno?
Si può leggere in entrambe le direzioni. Il ciclocross fa bene alle altre discipline come le altre discipline fanno bene al ciclocross, come la strada è utile per la pista, la Mtb per la strada e così via. Tutte le attività se fatte con criterio possono portare benefici anche oltre i loro confini. I miei ragazzi si stanno mettendo in luce in linea con quello che avevano fatto in inverno e questo non può che farmi piacere.
E’ pur vero però che, rispetto agli anni scorsi, si nota una crescita decisa proprio di coloro che hanno svolto l’attività invernale…
Non è merito solo mio, c’è uno staff che mi affianca e soprattutto c’è grande confronto con tutti i miei colleghi, da Celestino per la Mtb ad Amadori e Sangalli per la strada. Anche con Salvoldi ci siamo sentiti, si sta ambientando ed anzi posso dire che la sua categoria è quella alla quale guardo con più attenzione perché è lavorando sugli juniores che si deve costruire la nazionale del futuro, come anche sugli allievi, ma in questo caso il discorso è un po’ diverso, deve passare attraverso il centro studi e una disamina attenta delle caratteristiche dei ragazzi per capire quali possono essere le discipline a loro più confacenti.
Sei rimasto sorpreso dai risultati di Silvia Persico su strada? Ha una costanza di rendimento per certi versi clamorosa, con un numero importante di Top 10 conquistate…
Non sono sorpreso, anzi credo che sia stata anche sfortunata ed abbia raccolto meno di quel che poteva. Non mi stupisce nulla di quello che sta facendo, avevo capito sin dalla trasferta di Coppa del Mondo negli Usa qual era il suo potenziale. Silvia ha una determinazione e una volontà enormi, nessun traguardo le è precluso.
Conoscendola, secondo te emergerà anche nelle gare a tappe e lì dovrebbe curare la classifica o pensare alle tappe?
Sarei più portato a vederla emergere in qualche frazione, considerando che a cronometro deve ancora crescere, ma ripeto, con quel carattere non ha limiti, io penso che in un paio d’anni colmerà ogni lacuna e si prenderà grandi soddisfazioni, le top 10 diventeranno il minimo sindacale…
Non temi di perderla nel ciclocross?
Se non continua la minacciamo… Scherzi a parte, sarebbe inspiegabile visti i risultati e soprattutto i benefici che le stanno portando. So che non ha assolutamente intenzione di lasciarci e l’aspettiamo a braccia aperte.
Un altro che sta ottenendo risultati in serie è Davide De Pretto che conosci bene. C’è possibilità di rivederlo nel ciclocross?
Ne ho parlato a lungo con Luciano Rui con cui abbiamo condiviso tanti anni di attività. Mi auguro che si possa trovare la soluzione per fargli fare un po’ di attività invernale, di lui e di tanti altri ho parlato anche con Bennati.
A tal proposito, c’è un nome inatteso che vorresti vedere nel ciclocross?
Altroché, Alessandro Covi, stravedo per quel ragazzo mi piace tantissimo e sono convinto che potrebbe fare grandissime cose per le qualità che ha, sogno di riabbracciarlo nel nostro mondo. Mi piace come interpreta le cose e come spinge per migliorare sempre di più.
Dove ti vedremo?
Conto di essere a Roma per il Liberazione. Fra le varie gare ci saranno tanti ragazzi del nostro gruppo impegnati sul circuito romano, sarà un’occasione per riprendere i contatti.