Viviani ha passato almeno un quarto d’ora sui rulli davanti al pullman. E mentre lui defaticava e smaltiva il fastidio del terzo posto, accanto sfilavano Damiani, poi Vasseur e alla fine Consonni. Dall’altra parte della transenna, a una ventina di metri, Giovanni Lombardi sorrideva dopo lo scambio di messaggi fatti di gesti e sguardi.
«Ha detto che la gamba comunque c’era – confermava il procuratore piacentino – e questo è l’importante».
Il film sbagliato
Viviani si è piazzato terzo, ma se si potesse tracciare con un carboncino la sua traiettoria sull’asfalto del rettilineo di arrivo, si vedrebbe che non si tratta di linea retta, ma di un ardito intreccio di linee.
«Siamo entrati con Simone alla rotonda – dice e intanto gira sui rulli – ero a ruota di Molano e mi sono fatto il film. Molano parte, si sposta ai 250 metri e anche se è tanto, io parto e per vincere devono rimontarmi. E alla peggio me la gioco con Merlier o Gaviria. Invece Molano si è piantato e io mi sono ritrovato con la ruota all’interno, cioè fra lui e la transenna. Errore mio, sia chiaro. Ho dovuto rialzarmi, girargli attorno e solo a quel punto ho rilanciato la volata».
Senza Sabatini
Il treno è l’argomento sensibile nella Cofidis e soprattutto nella componente italiana della stessa, Fu il treno lo scorso anno a non far decollare il gruppo Viviani ed è per questo che, sgombrando il campo dal Covid, al Giro 2021 il velocista veronese ha quello che ha chiesto ed è arrivato al via seguendo il suo percorso ideale.
«Abbiamo perso Sabatini ai due chilometri e mezzo – spiega – ma Attilio e Simone hanno fatto un ottimo lavoro. Ci siamo. E se siamo riusciti a tenere in mano la corsa in finale senza uno come Sabatini, vuol dire che i meccanismi cominciano a funzionare».
Svista Molano
Per cui diciamo che, al netto di ciò che è gestibile dal team e dal velocista, nelle volate un ampio margine è demandato alle azioni degli altri.
«Ero a ruota di Molano – dice – e pensavo: “Togliti! Dove devi andare?”. Eravamo in una semicurva a destra, sarebbe bastato che continuasse ad andare dritto, invece si è spostato. E l’ha combinata doppia. Ha costretto me a fare il giro e ha quasi buttato giù il suo compagno Gaviria. Se c’era Richeze non succedeva. E domani ci riproviamo. Siamo andati a vedere il finale, se piove si complica. Viene bene per chi attacca, tipo Ulissi oppure Sagan che vorrà far fuori i velocisti. Ma noi saremo lì. Per vincere dovranno battere anche noi. Finisco con i rulli, si va in hotel e ci vediamo alla partenza».