Anche Villa si commuove: record del mondo e super Ganna

03.08.2021
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Record del mondo e finale con la Danimarca. In quel tripudio di urla e abbracci che è stato il velodromo di Izu dopo la sfida con la Nuova Zelanda, gli occhi non riuscivano a stare dietro alle scene di esultanza senza tornare di tanto in tanto al tabellone che indicava il nuovo record del mondo stabilito dal quartetto azzurro: 3’42”307 alla media di 64,765. Nuova Zelanda 3’42”397, anche il loro sarebbe stato record, ma il nostro è meglio.

Marco Villa ha gli occhi lucidi e per la prima volta in tanti anni lo abbiamo visto esultare come dopo un goal. Lui che si tiene tutto dentro, è arrivato a Tokyo portandosi sulle spalle la responsabilità del doppio impegno di Ganna. E puoi avere fede nel lavoro quanto vuoi, ma se alla fine non salta fuori il tempone, crolla tutto giù.

«Mi tengo tutto dentro – sorride con gli occhi lucidi e a tratti si interrompe come per riordinare le idee – ma oggi mi è sembrato di essere andato un po’ in debito. Quando ho visto che eravamo in vantaggio e poi abbiamo cominciato a perdere… Di solito quando succede così, si va giù. Però probabilmente succede agli altri e a questa squadra no. Con un Ganna così grande che fa la differenza all’ultimo chilometro… Sapete tutti che con le caratteristiche dei nostri corridori non possiamo partire forte e ho sempre detto che la cronometro non ci permetteva di lavorare sulle partenze da fermo, però giorno dopo giorno Pippo ha dimostrato, ne sono convinto e ne ero convinto, che sarebbe migliorato sempre di più. E oggi meglio di ieri e ieri meglio dell’altro ieri e domani… Domani un altro giorno».

Villa ha sofferto nella prima metà di gara, ma alla fine ruggiva come un leone. Poi la scoperta del record…
Villa ha sofferto nella prima metà di gara, ma alla fine ruggiva come un leone. Poi la scoperta del record…

L’Italia si giocherà la finale con la Danimarca, nonostante il goffo incidente per cui Fredrik Madsen ha travolto il terzo britannico, staccato, ma pur sempre in gara.

Pensavi che dopo la caduta sarebbero passati loro?

Era difficile capire cosa sarebbe successo. Io ho uno storico di due settimane fa, dove nella finale per il terzo e quarto posto in Coppa del mondo, Plebani è stato raggiunto e tamponato dallo svizzero e hanno dato la vittoria a noi, perché il regolamento dice che l’avversario lo devi passare. Qui non era il caso di un singolo, ma di un quartetto e ho sentito sparare. Però il danese ha tamponato l’inglese e non gli ha permesso di finire la prova. Potrebbe esserci un warning e loro ne hanno già un altro per i cerotti (ieri i danesi hanno corso con un taping vietato e per questo sono stati ammoniti, ndr). Ma non lo so, non voglio fare il giudice e prendo atto della decisione.

Un grande Ganna, malgrado la crono o proprio grazie alla crono?

Ero più dispiaciuto io di lui, perché Pippo non si è mai lamentato del circuito, ma dei cinque era nettamente quello sfavorito visto il percorso. Si è buttato dentro come se fosse il suo circuito e ha perso per due secondi il bronzo e per quattro l’argento. L’ha presa così e me dispiace, perché ho sempre detto che poteva entrare nella storia prendendo una medaglia a crono e una su pista. Quella su strada l’ha mancata per poco, però… 

Francesco Lamon, l’uomo delle partenza: un ruolo delicatissimo. Ieri si è staccato, oggi è andato meglio
Francesco Lamon, l’uomo delle partenza: un ruolo delicatissimo
Però su pista si corre per l’oro.

Noi eravamo venuti qua per dimostrare e per fare questo. Per avere questo obiettivo con Pippo, anche se che qualcuno era un po’ dubbioso sulla scelta. Che magari se non veniva in pista, poteva vincere la cronometro. E se si prendeva il legno anche qua, si era fallito in tutte e due le parti. Noi siamo partiti un anno fa pensando a questo e Pippo è venuto qui con il suo posto nella cronometro grazie alla vittoria nel campionato del mondo. Se le Olimpiadi ci fossero state l’anno scorso, Pippo non avrebbe corso la crono. Invece si è guadagnato un posto e ha voluto rispettarlo.

Senza neanche un dubbio?

Io sono stato il primo sostenerlo, però questo quartetto è partito 8 anni fa per arrivare qua e Pippo è stato il primo che l’ha sostenuto. Non era giusto abbandonarlo perché adesso è diventato forte di là, quindi abbiamo cercato di credere in qualcosa che, lavorando bene, si poteva fare.

Si era quasi fatta, in effetti…

La prima l’abbiamo sbagliata di poco, anche perché sono andati forte gli altri. Perché Dumoulin aveva smesso poi si è ripresentato e in un anno è diventato ancora Dumoulin. Tanta roba. Dennis senza Tour ha fatto terzo…

Dopo aver tamponato il britannico, Madsen pretendeva anche di avere ragione
Dopo aver tamponato il britannico, Madsen pretendeva anche di avere ragione
In finale con i danesi: come la vedi?

Voglio studiarmi i tempi, non li ho presi e voglio vederli bene. E poi loro nel finale avevano avanti l’Inghilterra che li ha risucchiati forse anche troppo.

Le donne purtroppo sono uscite: si poteva fare di più?

Stiamo lavorando benissimo, al maschile e al femminile. Le ragazze forse vanno a casa con una delusione personale, ma sono giovanissime e devono prendere per esempio questo quartetto che è passato dalla delusione di Rio ed è cresciuto tanto. Non c’è davvero niente di cui lamentarsi. Sono contento del materiale che ho, sono contento dell’attività che ho fatto, sono contento del supporto che mi ha dato la Federazione anche per tenere gli stradisti in pista e questo credo che sia la cosa basilare. Pinarello e Castelli ci hanno dato dei materiali fantastici e… questi tempi, il record del mondo sono frutto di tanto impegno.

Una partenza normale per gli azzurri, per le loro caratteristiche, poi un finale travolgente e il record del mondo 3’42″307
Una partenza normale per gli azzurri, per le loro caratteristiche, poi il record del mondo 3’42″307
Cosa hai detto ai ragazzi?

Non più di tanto. Ieri sera abbiamo fatto il discorso dopo la prova e poi questa mattina sono venuto al velodromo alle 9 con Viviani e loro erano ancora letto. Li ho aspettati qua, sono arrivati alle tre e mezza e abbiamo parlato. Non c’è tanto da dire, sono ragazzi che sanno già quello che devono fare, hanno una grossa esperienza. Sanno sopportare le pressioni, le difficoltà. L’andare in svantaggio è una difficoltà e l’hanno superata. Quindi domani…

Quindi domani?

Faremo tutto il possibile. Oggi anche Elia è venuto qui lavorare anche per il quartetto. Quindi adesso vediamo, parlo coi ragazzi e domani… domani è un altro giorno.