La sfida di “Cimo”, i fiori di una tappa per Alessia

02.05.2021
5 min
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Avrà sempre mezza testa a casa e non potrà farci niente. “Cimo” è lì che riempie la valigia, mentre Alessia, la sua compagna, conta i giorni che mancano all’arrivo della prima figlia. Restano due settimane, per bene che gli vada Davide la conoscerà quando il Giro arriverà a Sacile, a due passi da casa. La storia è piena di casi del genere, però un conto è sentirli raccontare e un altro trovarcisi dentro. In certi momenti la vita del corridore si fa spigolosa, fra ritiri e settimane al fronte, con la valigia, lo smartphone e la bici. Cimolai lo sa bene.

«Certo che ho il magone – dice – e anche tanto. Ma quest’anno scade il contratto e mi piacerebbe garantire un futuro alla famiglia».

Con la compagna Alessia che a breve lo renderà padre (foto Paolo Mazzara)
Con la compagna Alessia che a breve lo renderà padre (foto Paolo Mazzara)

Viva la vita

Ci starebbe bene una vittoria, questa volta per fare festa. Davide non vince dalla tappa di Verviers al Giro di Vallonia del 2019 (foto di apertura) e fu una volata di resurrezione.

«In questa vittoria, in questa foto – scrisse allora “Cimo” su Instagram – c’è tutto me stesso. Riprendere la bici dopo il Giro d’Italia mi sembrava impossibile, difficile immaginare e spiegare quello che ho passato, provato e sofferto. A voi amici dedico questa vittoria perché mi siete stati vicini nel periodo più brutto della mia vita».

La sua vita aveva subito un duro colpo durante il Giro d’Italia e la stessa corsa si era trasformata in un inferno. Ma Davide riuscì a voltare pagina e la sua nuova vita e l’idea stessa di un figlio in arrivo sono state la miglior risposta. E’ inimmaginabile la carica emotiva che lo accompagnerà. Viva la vita!

«Il quadro perfetto adesso – conferma – sarebbe portare a casa una tappa e poi aiutare Martin nell’ultima settimana. La squadra avrà sei corridori per aiutare Daniel, mentre io potrò fare le mie volate. Se va bene, avrò Bevin per darmi una mano».

E’ andato al Turchia per rifinire la condizione in vista del Giro
E’ andato al Turchia per rifinire la condizione in vista del Giro

Le volate e la moto

Non è semplice, tuttavia, partire per un Giro d’Italia da velocista senza treno e “Cimo” lo sa. Ugualmente sta facendo tutto come si deve.

«Sono tornato dalla Turchia – spiega – sereno per la condizione che ho raggiunto. Ho fatto due richiami in palestra per settimana, perché alle corse perdi forza. E altre due volte ho fatto dietro moto con mio papà. Lui ormai mi conosce. Mi chiede cosa voglio fare e alla fine sa dirmi come sto, se sono stanco o se ho lavorato bene. Facciamo anche delle volate, che fra le tante che puoi fare in allenamento sono le più veritiere. Con il rapporto lungo o più agile, perché in corsa si presentano davvero mille situazioni diverse».

Le volate a casa sono lunghe oppure brevi, cercando di simulare le situazioni di corsa, con il riferimento del potenziometro e le sensazioni che cambiano se la volata la fai dopo un’ora o al termine di un lungo di sei.

Davide Cimolai, allenamenti in pista
Su strada oppure in pista, il lavoro dietro moto per “Cimo” non manca mai
Davide Cimolai, allenamenti in pista
Su strada o in pista, il dietro moto per “Cimo” non manca mai

I treni degli altri

Poi ci sono gli avversari, che ogni professionista segue grazie ai mille siti e i social dedicati, per farsi un’idea se non è riuscito a corrergli accanto.

«Se non hai un treno – dice – sprechi un sacco di energie a livello mentale. Perciò le prime tappe serviranno per vedere chi avrà il treno più forte. Non ho visto con quale squadra verrà Groenewegen, ma di certo saranno forti quelle di Caleb Ewan e di Viviani. Nizzolo avrà un paio di uomini, Sagan si arrangia e Gaviria ci sarà de vederlo. Manca il treno della Deceuninck-Quick Step che punterà tutto sulla classifica. Il mio scopo sarà infilarmi a ruota dei più forti, con tanta tensione e stando attenti alle cadute. La cosa migliore sarebbe pescare la ruota giusta all’ultimo momento, perché sgomitare per tre chilometri è snervante. Per fortuna dovrei avere per me Dowsett e Brandle, che sono due grandi cronoman e potrebbero portarmi al finale senza correre rischi».

Sanremo 2021, al traguardo con il gruppo di Bennett
Sanremo 2021, al traguardo con il gruppo di Bennett

Opzione fuga

La squadra punterà su Martin per la classifica: l’irlandese già da qualche settimana va ripetendo di non aver mai avuto una condizione così buona. Le occasioni per arrivare in volata non sono invece così numerose. Novara (2ª tappa), Cattolica (5ª tappa), Termoli (7ª tappa), Foligno (10ª tappa), Verona (13ª tappa), Gorizia (15ª tappa).

«Se una tappa è piatta – dice – sai che si tratterà di scaricare tutta la forza che hai e magari chi ne ha di più, riesce a vincere. Ma capisci che la condizione è vincente quando con il passare dei giorni, superi bene le salite. Per uno come me andrebbero bene anche le tappe con qualche muro, in realtà, ma c’è un doppio problema. Le squadre dei velocisti puri non tirano e quelli di classifica nemmeno. Così va via la fuga e di solito arriva. Perciò vedremo che piega prenderà la corsa, ma non escludo nemmeno di buttarmi a mia volta nelle fughe. Come nell’ultima tappa del Turchia. Era andata via quella buona e se la Androni non avesse tirato, magari saremmo arrivati. Sarà un Giro da interpretare, prima si possono fare tutti i discorsi del mondo».