«Ritirati e vai alla Vuelta». De Tier… batte Conca e Fabbro!

25.08.2022
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Non solo Matteo Fabbro e Filippo Conca hanno saputo all’ultimo minuto di dover prendere parte alla Vuelta, c’è chi è andato oltre. E non solo come tempistiche, ma anche per la modalità a dir poco rocambolesca con la quale è stato avvertito. Parliamo di Floris De Tier, corridore della Alpecin-Deceuninck.

De Tier lo ha saputo a 24 ore dal via… mentre era in corsa. «Mi hanno detto di ritirarmi a 20 chilometri dal termine della terza tappa del Giro di Danimarca», ha raccontato il corridore. Nella frase c’è tutta la sua “avventura”.

Testa bassa e pedalare, anche nelle pianure ventose dell’Olanda De Tier si è subito messo a disposizione (immagine da Instagram)
Testa bassa e pedalare, anche nelle pianure ventose dell’Olanda De Tier si è subito messo a disposizione (immagine da Instagram)

Vuelta all’improvviso

Floris De Tier, 30 anni del Belgio, è uno di quei corridori che in carriera sono sempre stati vicini prima alle esigenze della squadra e poi alle proprie. I suoi numeri sono da scalatore (172 centimetri per 60 chili), ma non ha una caratteristica predominante. E per questo alla fine si ritrova quasi sempre ad aiutare.

In carriera non vanta nessuna vittoria, “solo” qualche piazzamento nei dieci. Ma se senza vittorie si entra nel novero delle WorldTour, come fu quando passò dalla Topsport Vlaanderen alla Lotto Nl Jumbo, qualcosa vuol dire. La Alpecin, per adesso, non è WT, ma poco ci manca.

E mettersi a disposizione è quel che è successo anche la scorsa settimana. De Tier, come detto, stava disputando il Giro di Danimarca, quando per radio ha ricevuto quell’ordine a dir poco singolare.

«Avevamo fatto circa 200 chilometri, quando ad una ventina di chilometri dalla fine della tappa – ha raccontato De Tier – ho visto passare Christophe Roodhooft (il diesse, ndr) con l’ammiraglia il quale mi ha urlato che dovevo fermarmi».

Sul momento Floris resta basito, non capisce. Il gruppo era in piena bagarre in vista della volata e così la conversazione è proseguita via radio.

«Mi hanno detto di fermarmi. Allora ho chiesto perché dovessi ritirarmi. Mi hanno risposto: “Dobbiamo portarti alla Vuelta”. Così quando siamo arrivati ai meno venti ho fermato la bici come mi avevano detto e sono tornato in hotel».

In Italia quest’anno Floris ha corso alla Coppi e Bartali e alla Strade Bianche, corsa che lo ha stregato e che ha chiuso al 12° posto
In Italia quest’anno Floris ha corso alla Coppi e Bartali e alla Strade Bianche, corsa che lo ha stregato e che ha chiuso al 12° posto

Dalla bici all’aereo

La squadra aveva individuato il punto più rapido per raggiungere l’albergo, dargli il tempo di cambiarsi e recarsi in Olanda. Qualche ora dopo, infatti, era in aeroporto.

«In realtà – ha detto De Tier a Het Nieuwsblad – è stata una corsa contro il tempo ma ho avuto qualche minuto anche per fare un massaggio». Floris ha poi mangiato qualcosa con la squadra che nel frattempo aveva finito la corsa e alle undici era in aeroporto. 

Tra una cosa e l’altra, De Tier si è aggregato alla formazione della Vuelta la mattina del via della cronosquadre, dopo una notte quasi insonne, tra il volo verso l’aeroporto di Amsterdam e il trasferimento verso il nuovo hotel. Non a caso sul palco della presentazione dei team la Alpecin contava sette atleti e non otto. L’ottavo, appunto, era in viaggio.

Il fiammingo ha corso anche con la Lotto Nl Jumbo. In salita se la cava bene
Il fiammingo ha corso anche con la Lotto Nl Jumbo. In salita se la cava bene

Quattro settimane

E così De Tier è alle prese con la sua quarta partecipazione alla Vuelta, unico grande Giro che sin qui ha disputato. Non solo si è ritrovato dalla bici all’aero, ma si è presentato alla partenza della crono con tre tappe in più! Tre tappe che chissà se, e quanto, si faranno sentire a fine Vuelta. Anche lui ha accennato che sarà curioso di vedere come andrà la “quarta settimana”.

Un avvicinamento così non è certo dei migliori. E infatti dopo qualche cambio nei primissimi chilometri della cronosquadre, De Tier si è staccato. E’ arrivato da solo incassando oltre 2′.

Si è staccato un po’ perché oggettivamente non era al meglio dopo una notte simile. Un po’ perché un esercizio tanto particolare come quello della cronosquadre non lo inventi da un’ora all’altra (non aveva fatto neanche una prova). E un po’ perché, da buon gregario, doveva iniziare a risparmiare in vista del giorno dopo.

Nella prima tappa in linea infatti si è sciroppato 50 chilometri in testa al gruppo per tenere la fuga nel mirino, pensando alla volata del suo compagno Tim Merlier.

«Ho tirato per 50 chilometri – ha detto De Tier – poi quando ho finito il mio lavoro mi sono spostato». E di nuovo ha continuato ad andare di conserva. Risultato: sul traguardo di Utrecht è arrivato ultimo a 11’12” da Sam Bennett.

De Tier in testa al gruppo durante la prima frazione del Giro di Danimarca: quel giorno ha tirato per circa 160 chilometri
De Tier in testa al gruppo durante la prima frazione del Giro di Danimarca: ha tirato per circa 160 chilometri

Gregario e signore

Questo richiamo in extremis la dice lunga su quanto sia impegnativo ed imprevedibile il ciclismo attuale.

Ma come, ci si chiede, ci sono squadre che hanno 25-31 corridori e ne devono richiamare uno che sta già correndo? A quanto pare è proprio così, specie a questo punto della stagione e specie con ancora il Covid a metterci lo zampino “accorciando le rose”. Anche se in questo caso non è stato il Covid a metterci lo zampino. 

De Tier infatti ha dovuto sostituire il compagno Oscar Riesebeek, caduto in allenamento il giovedì della vigilia mentre stava provando la cronosquadre.

«E’ il mio lavoro – ha detto sempre alla testata belga De Tier – anche in Danimarca nella prima tappa avrò tirato per 160 chilometri per Jasper Philipsen. Voglio fare di tutto per aiutare la squadra. La Vuelta è una buona occasione per me e cercherò di sfruttarla al meglio. Sono contento di essere qui adesso, era stata una delusione non esserci.

«Vedremo come andrà la corsa, saprò essere utile anche in montagna visto che supero bene le salite. Vedremo che ruolo mi darà la squadra».

Che ruolo gli darà non lo sappiamo. Sappiamo però che Floris De Tier è in scadenza di contratto e speriamo che questa rocambolesca storia gli garantirà il prolungamento.