Abbiamo provato il percorso del Gravel World Championships 2024

22.06.2024
6 min
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LEUVEN (Belgio) – Dopo l’esordio in Italia nelle prime due edizioni, il 5 e 6 ottobre di quest’anno il mondiale gravel si sposterà in un’altra storica patria del ciclismo, il Belgio. Più precisamente nelle Fiandre, più precisamente ancora nel Brabante Fiammingo, la provincia che circonda Bruxelles.

Il percorso del UCI Gravel World Championships 2024 – questo il nome completo – partirà dalla cittadina di Halle e arriverà a Leuven, la capitale della provincia fiamminga, che nel 2021 ospitò i mondiali strada. Qualche settimana fa abbiamo avuto la fortuna di essere invitati da Cycling in Flanders per andare a provare l’ultima parte del tracciato.

La città di arrivo del mondiale gravel sarà Leuven, che ospitò i mondiali su strada nel 2021 (depositphotos.com)
La città di arrivo del mondiale gravel sarà Leuven, che ospitò i mondiali su strada nel 2021 (depositphotos.com)

Lunghezza del percorso

Iniziamo col dare alcuni dati generali. L’ufficialità sui dettagli del percorso verrà data solo ad inizio settembre, ma da quello che abbiamo potuto capire, il grosso dovrebbe già essere delineato come segue.

Il tracciato si articola in una prima parte in linea di 87 km da Halle a Leuven, da cui inizierà il circuito finale di 47 km, per un totale di 134 km. Questo sarà il percorso che affronteranno le donne, sabato 5 ottobre. 

La gara degli uomini, il giorno successivo, dopo la parte in linea prevederà invece due giri del circuito di Leuven, per 181 km complessivi. In tutto ciò, la percentuale di strada non asfaltata che troveranno i corridori sarà vicina o poco superiore al 50 per cento.

Altimetria da classica fiamminga

L’altimetria dichiarata per la gara femminile è di 1.080 metri di dislivello, per gli uomini dovrebbe essere sui 1.500. Sia dai chilometri che abbiamo percorso in prima persona, sia dalla traccia generale che ci hanno fornito, possiamo dire che salite vere non ce ne sono, nemmeno qualcosa di simile all’Oude Kwaremont del Fiandre

Non si superano mai i 150 metri sul livello del mare e dalle informazioni in nostro possesso, la Cima Coppi risulta essere una collina nei pressi di Waterloo, coi suoi 136 metri di altitudine. Salite vere non ce ne sono, ma guardando l’altimetria si nota che non c’è mai nemmeno vera pianura, tranne forse una manciata di chilometri scarsi entrando a Leuven, prima di un breve muro in pavé che termina a circa due chilometri dall’arrivo, posto nella piazza antistante la stazione.

Com’era forse prevedibile per un mondiale gravel organizzato nelle Fiandre, l’altimetria è un susseguirsi ininterrotto di saliscendi, mangia e bevi, strappi e strappetti che da un lato potrebbero rendere la gara troppo poco dura per passisti scalatori, dall’altra alla lunga potrebbero risultare indigesti per i corridori troppo pesanti.  

Planimetria da gara di cross

E poi c’è la planimetria, tutt’altro che semplice da interpretare. Il tratto rettilineo più lungo saranno i circa 6 chilometri all’interno del Parco Nazionale Brabantse Wouden, a sud di Leuven, chilometri però completamente immersi nel bosco e sterrati. Per il resto sarà un continuo cambio di direzione con conseguenti rilanci che renderanno la gara – parere personale – molto più simile ad una prova di ciclocross che ad una su strada

A proposito di ciclocross, durante la nostra ricognizione abbiamo messo le ruote sopra praticamente ogni tipo possibile di superficie. Da ampie strade forestali a single track tra campi di grano e papaveri, da muri in pavé a sassose strade di campagna, fino a passaggi su radici, terra e fango. Il finale si snoderà nel centro cittadino su strade strette in selciato e asfalto, con l’ultima curva posta a un chilometro dall’arrivo che come già detto sarà posto a Martelarenplein, la piazza antistante la stazione centrale.

Tutto questo per dire che quello di Leuven sarà un mondiale gravel tosto, esigente per i mezzi meccanici come per i corridori, in cui probabilmente vedremo bici con coperture generose e passaggi molto tecnici in cui gli atleti dovranno giocoforza passare in fila indiana. Tutti ottimi ingredienti per un grande spettacolo.

Possibili favoriti (secondo noi)

E’ ancora presto per sapere quali corridori saranno al via del prossimo mondiale gravel, che ripetiamo è in programma il 5 e 6 di ottobre, una settimana prima del Giro di Lombardia. Detto questo, proviamo lo stesso a dire qualche grande nome che potrebbe trovarsi a proprio agio in un percorso del genere.

Facilmente ci sarà il campione uscente Matej Mohoric, che potrebbe dire la sua considerando le sue capacità di guida e l’altimetria non esagerata. Lo stesso vale per Thomas Pidcock, abituato a ben altre asperità nella mtb, come anche per Mads Pedersen, molto più pesante ma sempre protagonista nella campagna del Nord.  

Un altro nome che, se fosse presente, potrebbe fare bene dopo quanto dimostrato alle ultime Parigi-Roubaix è Jasper Philipsen, che inoltre risulterebbe quasi imbattibile in un possibile arrivo in volata. Ma poi, come sempre in questo genere di gare, si finisce sempre a parlare di quei due, Van der Poel e Van Aert.

Per l’olandese sarebbe la terza maglia iridata in altrettante discipline, e il percorso sembra davvero disegnato sulle sue caratteristiche. Per il belga invece sarebbe una grande occasione di diventare finalmente profeta in patria, dopo che allo scorso mondiale gravel in Veneto ha fatto segnare il miglior tempo, ma ha dovuto ancora una volta lasciare ad altri la vittoria a causa di un problema meccanico.

Non mancherà certo il pubblico: questo è quel che accadde nel 2021 per i mondiali strada
Non mancherà certo il pubblico: questo è quel che accadde nel 2021 per i mondiali strada

Considerazioni finali 

Quello che possiamo dire dopo aver provato in anteprima gli ultimi chilometri dell’UCI Gravel World Championships 2024 è che definire “gravel” quei chilometri è riduttivo.

Il primo fine settimana di ottobre nelle Fiandre vedremo una specie di enciclopedia di tutto quello che può fare una bicicletta lontana dall’asfalto. E non poteva che essere così: siamo in Belgio, dove il ciclismo non ha confini.