Zana brinda al 2023 e intanto culla il sogno del Tour

23.11.2023
4 min
Salva

SAN GIOVANNI IN MARIGNANO – Per Filippo Zana la “Serata di Grande Ciclismo” è diventata un appuntamento fisso. L’anno scorso il premio della maglia tricolore della Challenge bici.PRO era andato a lui. Quest’anno ha passato il testimone a Simone Velasco.  

La vittoria di tappa al Giro e quella dello Slovenia sono stati due assoli che hanno posizionato Zana ai vertici di un’ipotetica classifica degli italiani più forti in questo 2023. Poi però sono arrivati la rottura della clavicola e il ritiro dalla Vuelta a causa di un virus. Una stagione positiva e di crescita che ben fa sperare per il 2024. Dopo quattro anni di Giro d’Italia, la voglia di misurarsi al Tour de France è chiara, così come quella di provare a fare classifica.

Che stagione è stata?

La prima parte è andata veramente bene. Dal fare il Giro in maglia tricolore con il successo di tappa, poi la vittoria al Giro di Slovenia. Dopodiché, non ho potuto fare il campionato italiano ed è stata una vera sfortuna perché stavo bene. Ho cercato di rifarmi alla Vuelta, ma sono stato male. Poi abbiamo fatto questo finale di stagione in Italia dove abbiamo cambiato un po’ i piani e non è andata malissimo. Diciamo che nel complesso è stata un’ottima stagione di crescita e sono contento. Sicuramente c’è stato un po’ di sfortuna e avrei potuto fare di meglio. Speriamo di continuare a crescere così anche per il prossimo anno.

Negli occhi di tutti c’è anche la caduta allo Slovenia…

Quella tappa ero da solo ed ero riuscito a staccare tutti, però in discesa ho sbagliato la curva, ed è andata veramente molto bene. Infatti, penso di aver finito tutta la fortuna che avevo, perché tre giorni dopo mi sono rotto la clavicola in allenamento a 500 metri da casa.

A livello personale il fatto che a metà stagione hai avuto quelle sfortune e non hai più indossato la maglia tricolore, ti ha un po’ destabilizzato?

Indossare la maglia è un privilegio. Mi è dispiaciuto non essere nemmeno partito per difenderla perché sapevo di stare bene. Però ho cercato comunque di lavorare duro per ritornare com’ero prima, facendo tutto il possibile. Quando pensavo di aver ritrovato la forma, ho preso il virus e la stagione è andata un po’ calando.

Il Giro chiuso in crescendo (qui la cronoscalata del Lussari) lo ha lanciato verso lo Slovenia
Il Giro chiuso in crescendo (qui la cronoscalata del Lussari) lo ha lanciato verso lo Slovenia
A livello fisico, le prestazioni che hai avuto fino alla Slovenia erano le migliori che hai mai espresso?

Sì. Spero di riuscire a ritrovare una condizione così anche il prossimo anno, magari cercare di arrivare al Giro o quello che si farà con la condizione che avevo quest’anno. 

Questo inverno cambierai qualcosa nella preparazione, anche in base alle ambizioni che hai per il 2024?

Farò più o meno come l’anno scorso. Cambieremo un po’, magari come arrivare ad un grande Giro. Cercherò di fare un lavoro molto più duro e cercherò insomma di far molta più fatica.

Perchè?

Nello specifico ho visto che comunque il Giro sono tre settimane di grande fatica. Un grande stress, ma il mio fisico ha dimostrato di reagire bene. Sopratutto dopo la metà della seconda settimana. Perciò vorrei fare in modo di arrivare alla partenza già “caldo”

Alla “Serata di Grande Ciclismo” erano presenti anche Rachele Barbieri, Filippo Baroncini, Simone Velasco
Alla “Serata di Grande Ciclismo” erano presenti anche Rachele Barbieri, Baroncini e Velasco
Sembra il discorso di uno che vuole fare classifica. E’ così? 

Diciamo che in squadra abbiamo gli uomini di classifica e io sarò di supporto ai capitani. Poi sicuramente in seconda battuta, non si sa mai cosa può succedere. Avrò l’approccio del primo gregario che tende a non uscire di classifica. Cercherò di stare lì, poi si vedrà durante la corsa. 

Hai detto che ti piacerebbe fare il Tour dopo quattro anni di Giro…

Adesso stiamo parlando con la squadra. Dobbiamo ancora decidere il calendario. Sicuramente il Giro mi piace tanto. In più si passa sulle strade di casa, perché il tappone del Grappa è praticamente dove mi alleno e sarebbe bellissimo esserci. Vorrei essere al Giro, ma allo stesso tempo dico che sarebbe bello anche correre al Tour, che per di più parte dall’Italia. Mi piacerebbe un po’ cambiare. 

Appuntamenti per questo inverno?

Ho iniziato gli allenamenti: tra poco faremo due ritiri, uno a dicembre, uno a gennaio. Poi se tutto va bene dovrei iniziare a febbraio in Spagna.