Tra le tante novità di questo 2022 c’è il passaggio di Andrea Pietrobon al team Eolo-Kometa, nella formazione under 23. Squadra che nella stagione 2022 avrà al suo interno tanta Italia. Dopo due anni corsi con il Cycling Team Friuli (foto Scanferla in apertura), il giovane corridore veneto si è accasato nel team di Basso e Contador.
«I primi contatti con la Eolo li ho avuti a maggio della scorsa stagione – ci racconta – prima del Giro d’Italia under 23. Poi tra luglio e agosto ho avuto dei problemi fisici che mi hanno condizionato il resto dell’anno. Inizialmente sarei dovuto passare con il team professional, ma vista la situazione ho parlato con Ivan Basso e abbiamo deciso di fare le cose con più calma».
Una maglia bianconera del CT Friuli sullo sfondo: è Pietrobon al ritiro di dicembre (foto Eolo-Kometa) Ancora a dicembre, si parte per l’allenamento. Pietrobon sulla sinistra (foto Eolo-Kometa)
Come stai? I problemi sono alle spalle?
Sì, come detto abbiamo deciso di fare le cose con più calma e, in fondo, va bene così. Già nel 2021 ho avuto modo di parlare con i medici della Eolo e sembra che si sia individuata la soluzione. L’obiettivo è trovare la condizione e ritornare ad andare forte, poi verso metà stagione vedremo se fare lo stagista con la professional.
La preparazione è andata bene?
Tutto secondo i piani, a dicembre ho fatto il primo ritiro con la squadra al completo (team under 23 e professional, ndr). Eravamo ad Oliva, vicino a Calpe. Ho avuto modo di lavorare bene e di parlare con Ivan e di conoscere lo staff. L’organizzazione è al top, hanno uno staff preparatissimo e numeroso. Ci sono tanti meccanici, allenatori, medici, sei sempre seguito al meglio.
Che differenze hai trovato?
Non molte, al Cycling Team Friuli abbiamo sempre lavorato bene e con uno staff di primo livello, come qui. Il team è molto “italiano” e quindi anche trovare il feeling con compagni e staff è stato semplice.
Con Basso cosa vi siete detti?
Abbiamo parlato un po’ della mia condizione, di come sto e dei programmi. Lui è eccezionale, mette tutti a proprio agio ed è davvero disponibile. Ha una tecnica di comunicazione ed un’empatia invidiabili, non è un caso che il team sia cresciuto tanto in così poco tempo.
A gennaio come ti sei allenato?
Ho fatto un mese alle Canarie, sono tornato l’1 febbraio, ho fatto tre settimane in compagnia di Aleotti e Fabbro e una settimana da solo.
Ti sei confrontato anche con loro sulla tua scelta?
Sì, mi hanno detto di non aver fretta, mi fido molto di quel che mi dicono. Noi del Cycling Team Friuli siamo una vera famiglia. I rapporti con Aleotti poi sono sempre stati buoni, ho corso con lui nel 2020 e ci siamo sempre confrontati in maniera serena.
Gli obiettivi per la stagione quali sono?
Inizierò a correre il 19 febbraio in Spagna, gran parte delle corse saranno lì. Oltre a ritrovare il colpo di pedale mi piacerebbe fare qualche gara con la nazionale, come lo scorso anno. Sarebbe bello partecipare alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali…
Sarete tanti italiani nella squadra under 23?
Siamo sette. Sebastiano Minoia, Edoardo Alleva, Gabriele Raccagni, Manuel Oioli, Andrea Montoli, Davide Piganzoli ed io. Non sentirò la mancanza dell’Italia, ora mi aspetta un bel mese di febbraio in Spagna tra il ritiro, di nuovo ad Oliva, e le prime gare. Poi tornerò a casa.