Otto giorni nello Utah: poi cosa c’è nel futuro di Oss?

28.05.2023
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Park City, Utah. Peter Sagan e Daniel Oss sono arrivati dopo Quattro Giorni di Dunkerque, gara di rientro post Fiandre e Roubaix. In certi giorni ci sono i cicloturisti che si accodano, altre volte escono da soli. Oltre duemila metri di quota, strade spesso deserte e salite in mountain bike fin sulla porta dei tremila, lo Utah è da anni il buen retiro di Peter. Daniel si fermerà per otto giorni, poi tornerà in Europa per correre, lasciando l’amico negli USA in attesa dello Svizzera e poi il Tour.

Alla fine dell’anno Sagan smetterà di correre (su strada), che cosa farà il suo amico? E’ vero che per stare con lo slovacco ha rinunciato a due anni di ottimo contratto in un’altra squadra? Intanto in Italia il Giro d’Italia ha scritto le sue pagine più belle e grazie al fuso orario indietro di 8 ore rispetto all’Italia, Daniel è riuscito a seguire le tappe più belle.

«Tanto mi sveglio presto la mattina – dice Oss in una chiamata Whatsapp – e lo vedo quasi tutto. L’altro giorno ho seguito la tappa che partiva dalla mia Pergine e quelle che passavano dal Lago di Garda».

Dopo la Roubaix, per Oss periodo di stacco, poi Dunkerque, infine il viaggio nello Utah, prima di Svizzera e Tour
Dopo la Roubaix, per Oss periodo di stacco, poi Dunkerque, infine il viaggio nello Utah, prima di Svizzera e Tour
Siete partiti subito dopo Dunkerque?

Il giorno dopo. Correre Dunkerque è stato utile, dopo la Roubaix c’è stato un bello stacco. Ho riposato un po’, ho recuperato. Abbiamo corso per tirare su un po’ di gamba e un po’ di ritmo e poi sono venuto qui, anche per fare un po di compagnia a Peter, che starà qualche giorno in più di me. Io torno prima perché correrò anche prima dello Svizzera, poi farò il campionato italiano e il Tour.

Come si sta a Park City?

Il posto è indubbiamente meraviglioso. Stiamo in una casetta, con Peter, un suo amico che vive in America e fa da meccanico, infine Gabriele Uboldi. Si sta molto molto bene, perché a parte l’altura, il clima è ottimo. Sia sul piano meteorologico, sia come gente, come spirito. Ricorda molto un ambiente di montagna. Sono circa 7-8 anni che con Peter si sceglie di venire negli USA, perché è il suo pallino, ma qui veniamo da 4-5, dagli ultimi anni alla Bora-Hansgrohe. E’ capitato anche di venire per due volte all’anno. L’anno scorso, a maggio e poi dopo il Tour.

Park City ha meno di 9.000 abitanti, sorge a 2.143 metri di quota, è una patria dello sci americano (foto Amy Sparwasser)
Park City ha meno di 9.000 abitanti, sorge a 2.143 metri di quota, è una patria dello sci americano (foto Amy Sparwasser)
Come è andata finora la tua stagione?

Diciamo normale, non brillante come ai tempi in cui si vincevano i mondiali. Le classiche sono state parecchio impegnative, anche per il maltempo. Non è andata come al solito, perciò adesso pensiamo al Tour. Sanno tutti che Peter è all’ultimo anno, quindi non vuole buttare tutto al vento. L’investimento di tempo fa capire che vuol fare le cose per bene. Sa che non può più andare alle corse senza preparazione o senza il pensiero di lottare.

Nel periodo BMC hai già corso senza Peter, come pensi che sarà la carriera di Daniel Oss dal prossimo anno?

A me piacerebbe fare ancora un anno o due, perché ho ancora voglia, perché sento che posso ancora dare qualcosina e mi piacerebbe continuare per soddisfazione personale. Probabilmente cercherò qualcuno che si possa fidare di me o comunque voglia affidarsi alla mia esperienza o al mio passato. Sono molto mentalizzato per appoggiare al 100 per cento qualcuno che abbia bisogno di un gregario con le mie caratteristiche.

Sagan ha annunciato che il 2023 sarà il suo ultimo anno su strada: ora punta a un grande Tour. Oss è con lui
Il 2023 sarà l’ultimo anno di Sagan su strada: ora punta a un grande Tour. Oss è con lui
E’ vero che per rimanere con Peter l’ultima volta hai rinunciato a un’offertona?

Vabbè (ride, ndr), le offerte le ho sempre avute, non l’ho mai negato. Però mi sono sempre sentito molto legato a Peter, nel senso che ho bisogno anche di un certo stimolo mentale e motivazionale che con Peter continuo ad avere. Per questo ho preferito restare legato al suo progetto, quindi è successo che qualcuno mi chiedesse, che anche i corridori in gruppo mi abbiamo chiesto che cosa voglia fare, ma io mi sono sempre sentito molto leale a questo progetto.

Quindi di base, bene il progetto ma comanda l’amicizia?

E’ una combinazione di cose, non è molto schematica, si potrebbe scriverci un libro. Sono più di 13, 14 anni che corriamo insieme, per cui quando ci sediamo a un tavolo e raccontiamo le nostre storie, possiamo tirarne fuori di molto simpatiche legate al mondo del ciclismo, perché alla fine ci lega molto. Ci siamo trovati in bicicletta, ma come uomini abbiamo trovato un legame che va oltre i progetti. Sono molto più legato a questi aspetti, che al solo sport.

Che cosa vi lega?

Siamo simili. Sicuramente per alcune caratteristiche ciclistiche, ma anche per l’approccio alla vita. Siamo cresciuti insieme e ora siamo diversi: lui ad esempio si è sposato, ha un figlio, io ancora no. Anche questo è un dettaglio che comunque ti fa crescere diversamente. Forse a lui serviva un tipo di ciclista che avesse questa capacità di adattamento. Peter è molto dinamico nel proporre cambiamenti e io sono uno che sa adattarsi.

Il periodo di allenamento nello Utah da circa 5 anni: gli USA sono un pallino di Sagan e Oss
Il periodo di allenamento nello Utah da circa 5 anni: gli USA sono un pallino di Sagan e Oss
L’anno scorso hai fatto il mondiale gravel, c’è ancora spazio per il Daniel protagonista?

Una cosa per volta. Adesso mi piacerebbe affrontare il Tour, pensando solo ad arrivarci con sensazioni ottime, che comunque negli ultimi anni non sono state facili da trovare. Però essere protagonista in alcune situazioni, mi gratificherebbe tantissimo.

Hai già firmato il contratto per il 2024?

Non ho ancora parlato con Jean Renée Bernaudeau (manager della Total Energies in cui corre, ndr), devo dire la verità, perché in questa squadra sto molto bene. Ma penso che valuterò alcune offerte, perché cerco situazioni che devono motivarmi mentalmente, oltre che fisicamente. Questo è qualcosa cui tengo molto.