Sonny Colbrelli, Mads Pedersen, Giro delle Fiandre 2020

Il nuovo Colbrelli fa un pensierino al ciclocross

07.01.2021
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L’ultima volta che lo avevamo sentito, Sonny Colbrelli era in partenza per le Canarie con Landa e Caruso, in cerca di caldo e strade buone. Dopo le Feste e avendo chiaro che la Lombardia delle nevicate non sia in questo momento il posto migliore per allenarsi, come fa il medico di famiglia lo abbiamo richiamato per fare il punto della situazione.

«Il punto – ride Colbrelli – è che se avessi saputo che qua era così, non sarei più tornato. Tutti i giorni 23-24 gradi. Il mare. Bella compagnia. Avevo anche pensato di farmi raggiungere dalla famiglia, ma per la mia compagna e due bimbi, vista soprattutto tutta la situazione del Covid, era troppo. Abbiamo fatto una bella base, ma con questo freddo finisce che perdo tutto. Per fortuna dal 16 gennaio si va ad Altea e speriamo di riprendere il discorso».

Heinrich Haussler, Sonny Colbrelli, Kuurne-Bruxelles-Kuurne 2020
Heinrich Haussler lo aiuta alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne: sarà ancora lui la spalla di Colbrelli alle classiche
Heinrich Haussler, Sonny Colbrelli, Kuurne-Bruxelles-Kuurne 2020
Haussler la spalla di Colbrelli alle classiche
Come stai?

Bene, soprattutto mi sento libero di testa. Il 2020 è stato strano, ma tutto sommato è filato liscio. Dopo il lockdown mi è bastata una sola settimana per ritrovare buone sensazioni. Ho fatto un bel Tour in appoggio e ne sono uscito con una buona condizione. Bene al BinckBank Tour bene al Brabante, poi sono caduto alla Gand e di fatto la stagione è finita. Ma era pur sempre la metà di ottobre…

Quindi nessuna novità nella preparazione?

Ha funzionato tutto bene. Semmai si può dire che ho fatto tanta mountain bike rispetto agli altri anni. Altrimenti ormai ho trovato la giusta misura negli allenamenti per provare a centrare gli obiettivi giusti.

Che sarebbero?

Sicuramente il Fiandre, ma tutti sanno quanto ami la Sanremo. Non voglio fare lo schizzinoso, va bene anche una tappa in un grande Giro. Come se fosse facile…

Anche perché vincere il Fiandre significa sfidare, fra gli altri, Van der Poel e Van Aert…

Quei due fanno paura. Prima li vedevo nel ciclocross, sempre e solo loro due, tanto che veniva da pensare che non ci fosse poi questa gran concorrenza. Poi invece li ho visti da vicino. Van Aert già l’anno scorso quando vinse la tappa al Tour, poi alla Strade Bianche mi ha tolto ogni dubbio. Mentre Van der Poel mi aveva impressionato nel 2019 al Brabante e quest’anno ha fatto il resto.

Sonny Solbrelli, Mathieu Van der Poel, Julian Alaphilippe, Freccia del Brabante 2020
Al Brabante, Colbrelli ha tenuto testa a Van der Poel e Alaphilippe, chiudendo al 4° posto
Sonny Solbrelli, Mathieu Van der Poel, Freccia del Brabante 2020
Brabante, Colbrelli 4° dopo Alaphilippe, Van der Poel e Cosnefroy
Perché fanno paura?

Perché sono veloci, potenza pura. Io non ho mai fatto cross, però vi ho detto della mountain bike. Quando devi fare uno strappo con il fango, per venirne fuori serve forza, devi spingere veramente tanto. E con la bici da cross è anche più duro. Il fatto è che cambiano bici spesso, quindi non so se riescono a registrare i dati di una corsa. Ma sarei davvero curioso di vedere i loro file in quell’ora di gara, perché secondo me fanno dei picchi mostruosi. A me il cross non l’hanno mai proposto, ma non nascondo che mi piacerebbe provare. Magari tecnicamente sarei un brocco, ma per la forza sarebbe ottimo.

E poi deve essere anche più divertente del semplice allenarsi, guarda Aru…

Lo vedi dai social e dalle foto che mette. Ha ritrovato il suo ambiente, sembra sereno. E sono dettagli che a un certo livello fanno la differenza.

Quanti eravate alle Canarie?

Dall’Italia, c’erano Caruso, Marco Frapporti, il suo amico Beppe che va in bici e fa anche il meccanico e io. Dalla Spagna, Landa con suo fratello massaggiatore e due corridori della Fundacion Euskadi di cui Mikel è presidente. E poi, a sorpresa, ogni giorno è uscito con noi Cipollini.

Sonny Colbrelli, Mario CIpollini, Canarie 2020
Alle Canarie prima di Natale con Landa, Caruso e l’ospite inatteso: Mario Cipollini
Sonny Colbrelli, Mario CIpollini, Canarie 2020
Alle Canarie hanno incontrato Cipollini
Mario?

Aveva letto un’intervista in cui dicevo che saremmo andati e mi ha chiamato. Ha voluto sapere dove e quando e ce lo siamo trovati là. E’ diventato il nostro angelo custode. In allenamento teneva a distanza i cicloamatori, soprattutto se dovevamo fare dei lavori. Non credevo fosse così disponibile. Ci ha permesso di fare i massaggi nella sua suite e ha ancora una bella resistenza. E’ stato con noi anche quando facevamo 6 ore, poi è chiaro che quando aprivamo il gas si staccava.

Con Caruso e Landa si è formato un bel gruppetto.

Un bel trio che spero possa fare attività insieme tutto l’anno.

Cortina è andato via, chi ti aiuterà nelle classiche?

Di Cortina sentiremo parlare, perché è davvero forte. Avrò Haussler e vedremo il giovane Milan. Non siamo attrezzati benissimo, ma ce la faremo bastare.

Che cosa ti resta del Colbrelli gregario al Tour?

La fiducia in me stesso. All’inizio avevo tanta paura, non sapevo se ce l’avrei fatta. Ho visto che per quel ruolo devo ancora migliorare. Ho imparato a rinunciare alle ambizioni personali per il bene della squadra. I dirigenti della Bahrain Victorious se ne sono accorti e vogliono che resti. E come loro se ne sono accorte altre squadre. Ma qui sto bene. Tratteremo, ci sta che presto si possa scrivere qualcosa…