Gregorio Ferri al tricolore Fixed: «Specialità da rilanciare»

08.05.2022
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Fissati per le fixed. Potrebbe essere uno slogan per i corridori delle gare a scatto fisso, una disciplina di nicchia che vuole rinascere e tornare ai livelli di popolarità toccati qualche anno fa. Per farlo si passerà da un appuntamento che promette emozioni. Il campionato italiano assoluto FCI che si terrà sabato 25 giugno a Buonconvento, nelle campagne senesi, in un contesto totalmente lontano dalle zone artigianali, urbane o parchi chiusi delle città in cui si tiene la maggior parte delle corse.

Strada bianca anche per fixed

«La Strade di Siena Fixed viene organizzata dallo Sport Club Mobili Lissone – spiega Enrico Biganzoli, vicepresidente della società che allestisce anche la Coppa Agostoni – in collaborazione con SSD Eroica Italia di Franco Rossi e G.S. Buonconvento di Franco Pieri. Avevamo già organizzato il campionato italiano FCI di scatto fisso nel 2018 in casa nostra a Lissone. Quella toscana sarà una corsa con belle novità. Il circuito misura 1.185 metri e avrà 150 metri di strada bianca, con una zona box al termine della stessa per consentire agli atleti di cambiare bici o ruota in caso di foratura o guasto meccanico, come funziona nel ciclocross.

«Sarà una gara a tempo – prosegue – trenta minuti più un giro per la categoria femminile, quaranta e un giro per quella maschile. Ci saranno delle qualifiche per stabilire le griglie di partenza. Al termine di queste sessioni si disputerà la super-finale dove correranno i tesserati degli enti sportivi, enti stranieri e naturalmente quelli di Federciclismo che assegnerà la maglia tricolore. Siamo certi che vedremo dello spettacolo”.

Arriva “Greg”

La gara di Buonconvento fa parte del calendario della Italian Fixed Cup, una challenge di 8 prove che si è aperta il 23 aprile a Monselice e si chiuderà il 18 settembre a Saronno, in abbinamento al più tradizionale Gran Premio Criterium per elite e U23. Tra i tanti partecipanti al campionato italiano vedremo anche Gregorio Ferri (secondo da sinistra nella foto di apertura) che, dopo aver dovuto abbandonare l’attività, si è avvicinato al mondo delle fixed. Lo abbiamo sentito (al termine di un allenamento bagnato da un temporale improvviso) per sapere cos’ha da dirci sulla sua nuova specialità e sul ciclismo in generale.

Gregorio innanzitutto com’è il tuo rapporto con la bici adesso?

Prima non mi mancava, ero ancora dispiaciuto per come avevo smesso. Ultimamente invece ho ripreso a pedalare, compatibilmente col lavoro. Sono nella azienda di mio padre che opera in materiali e progettazioni edili, quindi il tempo è quello che è ma con le giornate più lunghe riesco a fare un paio di ore. Ho preso qualche chilo da quando non corro più e mi alleno per stare bene a livello psicofisico. Tant’è che i miei genitori mi dicono che sono un’altra persona, molto meno stressata.

Sei stato un buon dilettante ma non sei riuscito a passare pro’. Ci ripensi ancora o hai assorbito il colpo?

Sì e no, anche se ormai mi sono calato nella mia nuova vita e penso che non tutto il male venga per nuocere. Naturalmente quando guardo le gare o vedo o sento alcuni miei ex compagni che sono pro’ penso a cosa sarei potuto essere io. Ad esempio nel 2019 con la nazionale ero presente e ho lavorato parecchio sia all’europeo in Olanda dove ha vinto Dainese sia al mondiale in Yorkshire quando ha vinto Battistella dopo la squalifica di Eekhoff. Sono stato sfortunato in alcune circostanze…

Come quando?

Come quando è fallita la squadra ungherese in cui dovevo passare ed in altre è stata colpa mia perché non mi sono fatto trovare pronto. L’anno scorso ho iniziato bene con la Petroli Firenze-Hopplà poi nel finale ho corso sei gare da stagista con la Vini Zabù e non ho fatto bella figura. Ora cerco di consigliare mio fratello Edoardo (che corre nella Petroli Firenze Hopplà, ndr) a non fare i miei stessi errori. E’ inutile recriminare e rimuginare, meglio guardare avanti e a nuove cose

Una di queste è il mondo delle fixed. Come lo hai conosciuto?

Per caso lo scorso novembre. Mi avevano contattato per partecipare al Criterium Cimurri nella pista di Reggio Emilia. Avevo fatto tardi la sera prima ed ero senza allenamento, ma ho chiuso con un quarto posto. Sono rimasto colpito. Ora lo scatto fisso lo considero per necessità, anche se devo migliorare la tecnica di guida. Non è semplice ma sto già cercando di fare allenamenti ad hoc.

Come ti ci vedi in futuro?

Intanto sono gare che durano 40′ quindi si possono preparare abbastanza bene. Devo dire che sono entusiasta per questa nuova sfida. E’ una disciplina adrenalinica e spettacolare, che non è considerata come dovrebbe. Credo che abbia ancora tanto margine di sviluppo. Sono competitivo e vi dirò che mi piacerebbe diventare una icona del mondo fixed ed aiutare il movimento a risalire.

Pensi che altri stradisti potrebbero essere adatti a questa causa?

Direi proprio di sì. Ci vorrebbe più visibilità e qualche nome importante o magari qualche gara abbinata ad una gara importante, come a ridosso di una tappa del Giro d’Italia. Ci sono alcuni pro’ che conosco che sarebbe perfetti per lo scatto fisso e che creerebbero seguito. Ad esempio Fedeli e Scaroni, che conosco bene e a cui mando un abbraccio visto che adesso purtroppo stanno vivendo un brutto momento con la loro squadra (la Gazprom-RusVelo, ndr), potrebbero essere due ragazzi tagliati per le fixed.

Alla fine manca poco al 25 giugno…

Lo so. Non sono allenato come vorrei, ma per il campionato italiano di Buonconvento arriverò pronto e in forma. Anzi, so che a luglio a Berlino ci sarà il campionato del mondo e potrei farci un pensierino. Ve l’ho detto, sono competitivo…