La gioia di Velasco e la delusione di Baroncini. L’italiano di Mazzanti…

29.06.2023
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COMANO TERME – Poche centinaia di metri dopo aver visto Simone Velasco piangere di gioia abbiamo incrociato le lacrime di Filippo Baroncini, deluso e amareggiato per la sua maledetta foratura. Due scenari diametralmente opposti, da una parte la felicità per un campionato italiano vinto e dall’altra la rabbia per non esserselo nemmeno potuto giocare. C’è chi questa situazione l’ha vissuta in un solo colpo dovendosi dividere tra due stati d’animo sfogati in eccesso da un parte e dall’altra. Stiamo parlando di Luca Mazzanti, procuratore di Simone e Filippo. 

Luca, ti abbiamo visto arrivare alla macchina di Baroncini sulla bici di Velasco. Da un sorriso pieno di gioia sei dovuto passare a parole di conforto e comprensione. 

Diciamo che la giornata è stata bella intensa per me, ma si è creata una situazione per cui non me la sono proprio goduta al meglio.

Partiamo da Filippo…

E’ stato veramente sfortunatissimo e oltretutto la sua reazione, ci tengo a dirlo, è anche un po’ figlia dell’anno che ha passato. Perché come si sa, da quando è professionista ha avuto due infortuni uguali a inizio stagione. All’italiano stava bene. Aveva lavorato sodo e oltretutto aveva fatto una buona corsa. Era andato al Giro di Svizzera in preparazione ai campionati italiani cui puntava molto. La sua reazione è stata veramente figlia di questo. Non è solito fare così, però lo capisco.

Come ti sei “diviso” tra Simone e Filippo?

Io non sapevo dove stare, ho dovuto un po’ dividermi tra la festa di Simone e, come da mio compito, stare anche accanto a Filippo. Ovviamente ho preferito andare prima da lui, perché tanto il vincitore in quel momento era contento e impegnato a festeggiare. 

Poi però sei andato a festeggiare…

Sì, è stata una grandissima gioia. Simone ha cinque anni in più ed è professionista da più tempo. Al bilancio positivo ci aggiungo sicuramente anche la crono (Velasco si è piazzato al quarto posto, ndr), perché secondo me è indice che non è un campione italiano casuale.

Mazzanti segue e assiste Velasco da circa dieci anni
Mazzanti segue e assiste Velasco da circa dieci anni
Quando si vincono queste corse si può dire che ci si sblocchi? Si ha più motivazione per il futuro?

Si unisce anche dalla consapevolezza. Simone è passato pro’ giovanissimo, ha fatto solo due anni da under. Una volta passato, ha avuto un periodo davvero complicato, dovuto ad una mononucleosi poi riattivata che è stata un vero problema. Oltre a rallentarlo due anni alla Bardiani, lo ha condizionato in parte anche in quello successivo alla Wilier Triestina-Selle Italia. Da lì ha fatto due belle stagioni, la seconda alla Wilier e poi nel 2020 la prima alla Gazprom, dove però c’è stato il lockdown. Il 2022, primo anno con l’Astana nel WorldTour, è stato positivo. Nel 2023 infine ha vinto a febbraio e fatto delle ottime classiche. Ha completato un buon Giro d’Italia, contando anche qualche problemino fisico. Adesso può essere veramente lanciato verso un altro capitolo. Può davvero iniziare a ragionare in un altro modo.

Tornando a Filippo, nonostante la sfortuna ha dimostrato che la condizione finalmente è arrivata…

Infatti, nel cercare di consolarlo e parlandoci anche nei giorni successivi, gli ho detto che non si può essere certi che avrebbe vinto. Gli ho detto che Simone aveva fatto una grandissima corsa, era andato forte anche nella crono e ha battuto i cinque che erano lì. A parte il giovane Magli, che è andato fortissimo, gli altri erano tutti corridori di un certo peso. Forse Filippo li avrebbe battuti o forse no, non lo sapremo mai.

Ha messo buone basi per un buon finale di stagione?

Dobbiamo prendere atto che quando sta bene, è lo stesso corridore che abbiamo visto da under 23, da campione del mondo. Questo gli deve dare in tutti i modi la spinta in più. Finalmente siamo sulla buona strada e se la fortuna, che adesso è ancora più in debito di prima, gira a suo favore allora si può puntare in alto. E’ veramente forte, è veloce e specialmente quando si arriva stanchi è solito inventarsi qualcosa che non ti aspetti.

Per Mazzanti, Baroncini ha dimostrato un’ottima condizione
Per Mazzanti, Baroncini ha dimostrato un’ottima condizione
Ecco, se da una parte c’è stata appunto la consolazione, con Simone che ragionamenti avete fatto?

Lavoriamo insieme da dieci anni. Io credo molto in lui, secondo me con questa vittoria può mettere a posto i dettagli che non andavano bene. Prima si perdeva un po’ in cose che gli ho fatto notare in maniera schietta. Penso di essere abbastanza competente, per i 17 anni di professionismo che ho fatto e gli altri 10 nel nuovo ruolo da procuratore, ho veramente la convinzione che in lui ora cambierà qualcosa.

Hai esempi analoghi?

Colbrelli, un mio corridore: ne parlavo proprio ieri con Simone. Sicuramente Sonny, prima del 2021 era già un corridore di uno spessore differente rispetto a quello che è Simone adesso. Però Sonny cambiò dall’italiano in poi. Vinse il Benelux, fece bene al Tour, vinse l’europeo e poi ovviamente la Parigi-Roubaix.  Sono cose che non aveva mai fatto prima di vincere il campionato di italiano. A Simone auguro di fare tutto il percorso di Sonny, senza ovviamente quel maledetto 2022. Voglio dire anche una cosa che magari c’entra poco, ma ci tengo.

Che cosa?

Simone fu il primo dei miei a chiamarmi quando successe quel fatto a Corbelli al Catalunya. Se ci penso adesso, mi emoziono ancora. Era veramente disperato perché aveva visto la scena e ed era preoccupatissimo. 

Qui Sonny Colbrelli e Luca Mazzanti al Giro d’Italia 2014
Qui Sonny Colbrelli e Luca Mazzanti al Giro d’Italia 2014
Ti era mai capitata di vivere una delusione simile a quella di Baroncini nel finale?

No. So benissimo che cosa vuol dire arrivare vicino a un obiettivo. Non avrei mai potuto scegliere chi preferivo che avesse vinto. Ma avrei preferito che se la giocassero fino all’ultimo.

Che tu sappia tra di loro ci sono stati complimenti o dedicato frasi di conforto?

Loro si conoscono. Sicuramente avranno anche occasione di vedersi con le rispettive compagne, perché so che si sentono e sono amiche.  Non so se si siano già sentiti, ma credo che Baroncini, a parte la sua sfortuna e il dispiacere personale, sia contento che degli altri cinque abbia vinto Velasco. So che Simone avrebbe voluto vincerla battendo anche lui e sarà sicuramente dispiaciuto per Filippo. Avranno modo di vedersi in corsa e parlare.