In Colombia si rivede Bernal, fra ricordi, progetti e… Pogacar

18.10.2024
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Cosa ci facesse Egan Bernal in mezzo a 2.000 bambini nel Parque Norte di Medellin è presto detto. Il vincitore del Giro 2021, assieme a Rigoberto Uran, ha partecipato come ospite a un evento chiamato Gran Fondito e organizzato per la seconda volta da Mariana Pajon. Lei è un’atleta di 34 anni da 56 medaglie d’oro in carriera, 9 argenti e 10 bronzi nella BMX. E’ anche l’unica colombiana vincitrice di tre medaglie olimpiche: due d’oro (Londra e Rio) e una d’argento (Tokyo). Bambini dai 2 ai 14 anni, accompagnati da 6.000 persone che hanno trasformato i dintorni in un ribollire di voci, entusiasmi e colori. Lo scopo, come dichiarato dagli organizzatori, era incoraggiare lo sport fin dalla prima infanzia, aiutando i bambini a sviluppare le loro capacità motorie, migliorare l’equilibrio ed esplorare il loro ambiente in modo indipendente.

«Sono molto contenta – ha detto Mariana Pajon, in apertura con Uran e Bernal nella foto dell’organizzazione – di questa seconda edizione di Gran Fondito. Dico sempre ai genitori di portare i loro figli a divertirsi, di incoraggiarli, di sostenerli in modo che ottengano il meglio da loro, ma senza ulteriore pressione. Quello che vorrei è che tutti sognassero in grande. Pochi diventano atleti professionisti, ma finché hai sogni e fiducia in te stesso, puoi ottenere ciò che desideri. E se anche non ci riusciranno, lungo quel percorso diventeranno grandi persone, con i valori che lo sport avrà trasmesso loro».

Il ricordo di Bernal

Bernal ha assistito allo spettacolo rapito dai tanti bambini, con il suo solito sorriso. In Colombia questo è il periodo delle gran fondo. E come Medellin ha chiamato a raccolta i più piccoli, il 3 novembre ospiterà anche il classico Giro de Rigo, prova del ritiro di Uran, che per questo lo ha chiamato Edicion La Despedida. Mentre il 17 novembre a Bogotà, per la prima volta la Capitale sarà chiusa per un evento ciclistico di massa

«Questo evento è unico – ha detto Bernal in questa intervista – penso che Mariana stia facendo una cosa molto importante. L’ho detto più volte, penso che da una gara come questa un giorno uscirà il prossimo campione del Tour de France o il prossimo campione olimpico. Sono molto emozionato, mi commuove vedere tutti questi bambini super eccitati. Feci la mia prima gara a cinque anni e ovviamente era molto più piccola di questa. Ricordo la sensazione che ho provato il giorno prima e poi l’indomani, quando ho tagliato il traguardo. Quando sono andato alla cerimonia di premiazione e quando mi sono sentito come un supercampione, perché avevo vinto. Fu l’inizio di una carriera più grande, ma iniziata a cinque anni, in una gara simile a questa».

Una grande festa e un bel raduno di campioni (foto Gran Fondito)
Una grande festa e un bel raduno di campioni (foto Gran Fondito)

Un ritorno faticoso

Il discorso è passato in un attimo dalle sue vittorie di bambino e dal sottofondo chiassoso di Medellin alla sua situazione di atleta. Bernal si è fermato dopo il Tour de France per fare un altro intervento, nel 2024 che lo ha visto sul podio del Catalunya e del Gran Camino, con prestazioni molto migliori rispetto al 2023.

«Ovviamente – ha detto – si vuole sempre vincere, almeno io sono super competitivo. Ogni volta che arrivo sul podio e anche più indietro, mi ritrovo a pensare: perché non ho vinto? Si vuole sempre di più, ma al momento bisogna pensare al prossimo anno e cercare di migliorare e continuare a provare, a lottare e non arrendersi mai. Penso che la mia carriera sportiva, anche prima di vincere il Tour de France e il Giro d’Italia, sia stata piena di alti e bassi. Ogni gara che sono riuscito a vincere è stata molto faticosa. E anche se quest’anno sono salito su diversi podi, in gare anche molto importanti, il giorno in cui vincerò di nuovo, sperando che sia presto, dovrò sudarmela per tre volte».

Bernal ha concluso il Tour in 29ª posizione, dopo una serie di buone prove nell’avvicinamento
Bernal ha concluso il Tour in 29ª posizione, dopo una serie di buone prove nell’avvicinamento

I sogni di Egan

Il Tour lo ha visto lottare, soffrire, resistere e staccarsi. E’ chiaro che qualcosa ancora manchi e non è dato di sapere se mai tornerà.

«La stagione è finita – ha spiegato Bernal – quindi stiamo già pensando al prossimo anno, ma bisogna aspettare. Mi piacerebbe poter dire che farò questa o quella gara, ma dipenderà prima di tutto dalla squadra e anche dal percorso delle gare. Si decide di fare il Giro, il Tour o la Vuelta, a seconda del percorso, delle tappe. Ma quelle non escono prima di dicembre o gennaio, per cui c’è da aspettare. Però intanto mi preparo per la Gran Fondo di Bogotà che faremo il 17 novembre. Sarà la prima grande fondo nella Capitale e sarà molto importante, un fatto storico. Per la prima volta la città sarà chiusa alle auto e bisogna dire grazie al sindaco».

L’edizione di quest’anno ha visto al via 2.000 bambini (foto Gran Fondito)
L’edizione di quest’anno ha visto al via 2.000 bambini (foto Gran Fondito)

La forza di Pogacar

L’ultima annotazione Bernal l’ha fatta su Pogacar, dato che l’appuntamento di Medellin si è svolto all’indomani del Lombardia

«Sui social scrivono che è noioso vederlo dominare così tanto – ha detto – io invece penso che il corridore più forte debba sempre vincere. E se il corridore più forte vince ogni gara è perché se lo merita. A volte si guarda solo il risultato e Tadej obiettivamente vince tutte le gare, ma bisogna vedere il lavoro che c’è dietro. Forse prima o poi anche io vincerò di nuovo una gara e i tifosi mi vedranno quando salirò sul podio. Ma non potranno mai rendersi conto di tutto il lavoro che ho fatto negli ultimi anni per arrivare a quella posizione. Quindi sicuramente Tadej è lì perché se lo merita, perché ha lavorato duramente. Nessuna gara è facile: lui le fa sembrare facili, ma vuol dire si è allenato molto duramente e ha un grande talento. Questo è il senso dello sport, il più forte vince».