Domani, martedì 21 settembre si correrà il GP de Denain, una tappa fondamentale nel percorso di avvicinamento alla Parigi Roubaix del prossimo 3 ottobre. La novità più importante in gruppo però sarà la scelta tecnica di Pinarello e della Ineos-Grenadiers. Ebbene sì, la squadra del campione olimpico Richard Carapaz e dell’iridato a cronometro Filippo Ganna approda nel mondo dei freni a disco.
Ultimi a cambiare
La Ineos, che utilizza biciclette Pinarello, è sempre stata una delle squadre più attente al cambiamento e che portava in gruppo novità. Dopo la vittoria olimpica di Tokyo di Carapaz abbiamo parlato con Fausto Pinarello. Ci aveva detto che la Dogma F, nuova nata nella casa trevigiana, avrebbe avuto la doppia dotazione: freno tradizionale e disco.
Le sperimentazioni sarebbero partite dopo le Olimpiadi e così è stato, il lavoro non è stato facile, soprattutto per il fornitore di ruote e freni, ovvero Shimano. Sappiamo tutti che il Covid ha rallentato la fornitura di materiale e la produzione di componenti. Questo fattore deve aver sicuramente inciso sulle tempistiche del passaggio al freno a disco.
Scelta dettata dal mercato
Con l’arrivo di Diego Colosio come nuovo direttore commerciale di Pinarello l’azienda vincitrice di 7 degli ultimi 10 Tour de France ha deciso di puntare sul futuro. Una scelta ponderata che ha richiesto tanto tempo, settimane se non mesi, in cui si è pensato come sviluppare e progettare la Pinarello del futuro.
Il mercato delle biciclette è orientato ormai tutto sulla scelta di freni a disco a discapito di quelli tradizionali, il cambiamento è arrivato prima per gli amatori che per i pro’. Non un caso, come ha spiegato più volte Fausto Pinarello, i corridori hanno maggiori abilità tecniche e necessità diverse dagli amatori. I freni a disco pesano uno o due etti in più di quelli tradizionali e questo conta molto in un mondo in cui anche il grammo fa la differenza.
Corridori scettici
Un corridore uscito dalla Ineos e che ha trovato notevoli difficoltà nel passaggio al freno a disco è Chris Froome. Il kenyano bianco, passato alla Israel Start Up Nation ed a bici Factor, ha dichiarato ad inizio stagione come fosse difficile adattarsi a questo nuovo modo di frenare. Aveva infatti dichiarato come le prestazioni fossero eccellenti in qualsiasi situazione meteorologica ma che il processo di sviluppo era ben lontano dall’essere ultimato.
Egan Bernal è un altro corridore che non scherza per quanto riguarda la ricerca della perfezione nel suo mezzo. Il campione colombiano è, infatti, un maniaco del peso, tanto che la sua Pinarello Xlight12 supera di soli 60 grammi il limite di 6,8 chili imposto dall’UCI. Le esigenze di Egan hanno quindi influito nettamente sulla decisione di passare al nuovo sistema frenante. Siamo sicuri che i tecnici Pinarello abbiano studiato e perfezionato tutti i dettagli, così da garantire al team Ineos le stesse caratteristiche di peso.
Test importante
Le corse del Nord sono un banco di prova per le biciclette, molte squadre adottano telai e componenti appositi per queste gare. Pinarello ha deciso di sfruttare la nuova data della Parigi Roubaix per testare questo nuovo prodotto in gara e vedere che riscontro daranno i suoi corridori.