La domanda è di quelle scomode, quasi come quelle che si fanno ai bambini se preferiscono la mamma o il papà: meglio correre da capitano e protagonista le Olimpiadi o il Tour de France? La risposta potrebbe essere complicata per chiunque tranne che per un francese. Nelle settimane scorse infatti Julian Alaphilippe, uno dei più accreditati a vincere l’oro olimpico nella prova in linea ha rinunciato alla partecipazione a Tokyo. In molti hanno storto il naso e avuto dubbi davanti a questa scelta, ma per il campione del mondo in carica della Deceuninck-Quick Step c’è una motivazione personale e profonda.
Tempi brevi
Il Tour de France è in programma dal 26 giugno al 18 luglio mentre la prova a cinque cerchi ci sarà sabato 24 luglio – uno spazio troppo corto per un viaggio molto lungo (con differenza in avanti di sette ore di fuso orario) per poter restare competitivo – e così abbiamo provato a chiedere a Moreno Argentin, durante i giorni della sua Adriatica Ionica Race, cosa pensasse di questa decisione del francese.
Moreno, secondo te cosa c’è dietro questa scelta di Alaphilippe?
Sembrerà un paradosso, ma credo ci sia la necessità di fare delle scelte nelle scelte. I corridori moderni devono battezzare delle date nel loro calendario, perché non possono essere al top in tutte le corse. La forma la raggiungi esasperando l’allenamento e la competizione. Pertanto credo che, considerando che è francese, che ha la maglia iridata e che al Tour aveva fatto bene nel 2019 portando per tanti giorni la maglia gialla (così come l’anno scorso), la sua volontà sia quella di riprovarci nuovamente. In definitiva, mi pare non ci siano dubbi: nel suo arco di forma ha inserito il Tour anziché la prova olimpica di Tokyo.
Quanto può aver influito la nascita del figlio, per il quale si è ritirato dal Giro di Svizzera da terzo in classifica alla vigilia della tappa conclusiva e decisiva?
Diciamo che aveva già una buonissima condizione, si è fermato il giorno prima perché forse riteneva che non cambiasse nulla in classifica. Ha senz’altro assecondato la sua compagna e la propria voglia di esserle accanto in quel momento speciale. E’ normale che avesse questa necessità mentale e credo che gli darà ancora più tranquillità per affrontare il Tour.
Le Olimpiadi però ci sono ogni quattro anni, il percorso poteva essere adatto a lui. Non rischia di aver perso una occasione di vincere una medaglia importante?
Sì, è vero però bisogna capire meglio com’è il percorso di Tokyo, magari ha dei dubbi e lo ha ritenuto troppo duro per sé. Però anche se fosse adattissimo e la scelta comunque è col Tour, se lui è convinto di poter fare bene in Francia, allora è giusto che ci provi.
In Francia in ogni caso sulla carta parte meno favorito rispetto ai suoi rivali. Alla fine ha deciso il cuore, l’istinto patriottico?
Il Tour concentra la crema dei migliori atleti e lui ha dimostrato di saper vincere in mezzo ai campioni, anche quelli più predisposti per le grandi gare a tappe. Per un francese correre la Grande Boucle da protagonista è una cosa che vale una vita. Per loro conta più di poter disputare altrettanto da protagonista le Olimpiadi. Poi sa che valore aggiunto gli può dare il tifo della sua gente sulle sue strade. Però chiaramente deve dimostrare di essere davvero in forma e spazzare tutti i dubbi.
Tu hai vinto mondiale, Liegi, Fiandre, Lombardia, Freccia Vallone, tappe nei grandi Giri e sei arrivato terzo al Giro ’84, possiamo dire che per caratteristiche fisiche Argentin e Alaphilippe si somigliano. O ci sono delle differenze?
Siamo molto simili. Diciamo che nelle gare a tappe non ero convinto come lui, però nel finale della mia carriera potevo essere più determinato e poter pensare di più al podio perché una vittoria sarebbe stata comunque molto difficile per me.
Quindi Alaphilippe per te è nella fascia di età giusta per essere convinto veramente di puntare a migliorare il quinto posto del 2019?
Lui è nella maturazione giusta. Ha vinto il mondiale, sa di avere la pressione mediatica dalla sua parte ed è consapevole di tutti questi aspetti.
Ultima domanda secca: Moreno Argentin, certo di essere protagonista, cosa avrebbe scelto tra Giro o Tour in maglia iridata e le Olimpiadi?
Non ho dubbi, avrei scelto il Tour. E’ vero che non ho mai avuto la fortuna di partecipare alla competizione olimpica, ma ho il corso il Tour, anche se solo tre volte (centrando due successi di tappa, ndr), so cos’è e cosa rappresenta. Quindi scelta giusta quella di Alaphilippe.