Qui Scott: dopo la paura, i record. Ma i media ci aiutino

19.03.2021
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Come stanno andando le cose per Scott? Che cosa sta dicendo il mercato del marchio americano dopo il primo lockdown di un anno fa? Prosegue il nostro viaggio negli affari delle aziende che forniscono bici ai team WorldTour e in questo il 2021 ha portato un cambio di maglia dopo anni di collaborazione con il team australiano che da quest’anno si chiama Team Bike Exchange e corre su Bianchi, mentre per Scott si sono schiuse le porte del Team Dsm.

Le dinamiche di questa fase accomunano più o meno tutte le grandi aziende, ma ciascuna è una storia a sé per il modo in cui ha attraversato le prime rapide e si sta attrezzando per le prossime. Ne abbiamo parlato con Donatella Suardi, General Manager di Scott Italia, la prima donna che incontriamo in questo viaggio di approfondimento.

Donatella Suardi è General Manager di Scott Italia (foto Scott)
Donatella Suardi è General Manager di Scott Italia (foto Scott)

«Il grande problema oggi – dice con un sorriso che non nasconde la grande determinazione – è che i media dovrebbero far capire quanto sia difficile la gestione dell’approvvigionamento di biciclette e che questo non dipende da noi, ma dalla capacità produttiva che ha un tetto oggettivo. E davanti a una richiesta così spropositata, i tempi si allungano».

Siamo qui per questo, ma partiamo dall’inizio, vuole? Che cosa successe l’anno scorso quando il mondo venne fermato per due mesi?

Successe che noi non ci siamo mai fermati. Abbiamo mantenuto in essere gli ordini e intanto parlavamo con i clienti, cercando di convincerli di non annullare la programmazione. Perché comunque c’era la sensazione che si sarebbe recuperato. La produzione di quel che si vende avviene 9-12 mesi prima che le bici arrivino nei negozi, i prodotti che erano disponibili venivano dall’anno precedente, ma quello che è successo era decisamente imprevedibile. Abbiamo fatto tutti un 30 per cento in più, dopo che il 2019 era stato un anno di mercato quasi bloccato. Le e-Bike facevano piccoli numeri. Il guaio è stato che a un certo punto oltre Oceano si è fermata la produzione delle bici per il 2021.

Dal 2021, Scott è sponsor tecnico del Team Dsm olandese
Dal 2021, Scott è sponsor tecnico del Team Dsm olandese
E da quel momento le cose si sono complicate. Ma le consegne comunque procedono, giusto?

Perché le bici ci sono. Si ha la sensazione che manchino perché ne stiamo consegnando il 70 per cento in più dello scorso anno nello stesso periodo. Rispetto a prima, quando la produzione era concentrata in 6-7 mesi, adesso si va avanti tutto l’anno. Per cui arriveranno, più tardi, ma arriveranno. E non dipende da noi.

Il guaio è che i ciclisti dell’ultima ora vanno nei negozi ignorando certi meccanismi e pretendono di entrare e portarsi via la bici…

E’ difficile spiegare certi meccanismi e quale sia la causa dei ritardi. La gente è arrabbiata. I sistemi sono andati un po’ in tilt e magari capita che abbiamo qua pronta da consegnare una bici da 10 mila euro e non possiamo, perché manca il cavo dei freni. Poi ci sono i problemi di Shimano, che sta valutando di costruire delle nuove linee di produzione, ma vorrebbe condividere il rischio d’impresa con altre grandi aziende. E se impiantano dei nuovi stabilimenti e la bolla di colpo di sgonfia?

Al Team Dsm anche gli accessori, ecco il casco (foto Scott)
Al Team Dsm anche gli accessori, ecco il casco (foto Scott)
Difficile fare previsioni, però.

Molto difficile. Immaginiamo che il 2023 sarà l’anno in cui la situazione si stabilizzerà e avremo un quadro più chiaro, ma sono previsioni basate su sensazioni personali e in economia non bastano per giustificare certi investimenti. La sensazione dice anche che più va avanti il lockdown e più si venderanno attrezzature per gli sport outdoor e fra queste anche la bicicletta. Noi italiani siamo restii al cambiamento, ma quando poi ci decidiamo, non torniamo più indietro.

Ecco, di chi stiamo parlando? Chi sono i nuovi ciclisti?

Persone di ogni categoria ed estrazione. Attratti maggiormente dalla e-Bike che ti permette di fare qualcosa in più. Poi c’è da capire che tipo di clienti diventeranno. A prima vista, sono persone che non cambieranno bici tutti gli anni, anche se alcuni si sono così appassionati, che dopo l’entry level sono già passati a qualcosa di meglio. Diciamo però che se acquisti Scott, parti già da un livello piuttosto alto. La crescita continuerà e per avere numeri più attendibili, dovremo aspettare un paio di anni.

Nino Schurter è la vera bandiera dell’azienda (foto Scott)
Nino Schurter è la vera bandiera dell’azienda (foto Scott)
In questo quadro di grande frenesia, quanto conta avere una squadra di professionisti?

Per l’immagine è decisivo, soprattutto in Italia, sennò non vende le bici (risata divertita, ndr). Inoltre il team consente di sviluppare le tecnologie e di approfittare dei feedback degli atleti. Aver cambiato team non è passato inosservato, soprattutto dopo i tanti anni con Mitchelton, ma diciamo che il know-how dell’azienda è tale da poter assorbire il cambiamento. Nelle squadre su strada trovi l’atleta più sensibile, ma ad esempio uno come Nino Schurter nella mountain bike per noi è un riferimento importantissimo e ci ha dato un vero valore aggiunto.

Prima ha parlato della vostra azione dei primi tempi sui negozi che volevano fermarsi…

Erano spaventatissimi. Chiusi senza sapere fino a quando. Così magari alcuni pensavano che cancellare gli ordini fosse il modo migliore per evitare altre perdite. Sono particolarmente orgogliosa del lavoro che abbiamo fatto con loro con i nostri ragazzi. Ognuno si è preso un gruppetto di clienti e abbiamo cominciato a chiamarli, proponendoci come riferimenti in quel momento così incerto. Gli abbiamo fatto sentire che l’azienda era al loro fianco e questo ha fatto sì che le bici siano arrivate e alla riapertura il mercato abbia preso il volo.

e-Bike anche in città e le distanze si riducono (foto Scott)
e-Bike anche in città e le distanze si riducono (foto Scott)
Il rapporto con i clienti ne è uscito rafforzato?

Decisamente, è una nota molto positiva. Ma il momento delicato inizia adesso, per i motivi che ci siamo detti prima. Stiamo vivendo un boom notevole, ma ce lo stiamo godendo davvero poco. In 30 anni che faccio questo mestiere, non avevo mai lavorato così male. I ragazzi ricevono 50-60 mail di richieste e reclami, io qualcuna in meno perché la mia mail non l’hanno tutti, anche se la trovano su Linkedin. Stavo quasi pensando di togliermi di lì…

Un’altra risata, l’accento bergamasco e la grande concretezza. Questo è il punto con Scott, il nostro viaggio sta per raggiungere il suo approdo, mentre le strade d’Italia sono sempre più piene di biciclette.

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