Una manifestazione sportiva è grande anche grazie a chi crede nelle sue possibilità e l’appoggia. E’ su queste basi che il Gran Premio Liberazione è ripartito. E ha trovato in alcuni sponsor non solo i fondi, ma anche e soprattutto la fiducia per rilanciarsi. La filiale italiana di Merida, grande brand ciclistico internazionale, ha subito capito quali potevano essere le prospettive e ha investito sull’evento fin dallo scorso anno, rimanendo naturalmente partner anche per la nuova edizione del 25 aprile prossimo.
L’esperienza sul campo
A testimoniare proprio quella fiducia è il marketing manager dell’azienda, in carica dall’aprile dello scorso anno. Dario Acquaroli non è un nome comune nel mondo delle due ruote, perché parliamo di uno dei più grandi biker della storia italiana. E’ stato due volte campione del mondo giovanile di cross country e vincitore di tantissimi eventi di mountain bike.
«Nel mondo del ciclismo – dice – sono praticamente da tutta la vita. Ho imparato che è qualcosa in continua evoluzione, un mondo nel quale s’impara ogni giorno, si fanno tante conoscenze, si apprezzano tanti eventi. Il Gran Premio Liberazione è sicuramente uno di questi».
Acquaroli è approdato alla Merida Italy dopo 10 anni di esperienza alla Vittoria, richiamato da un altro grande del passato della Mtb italiana, Gianluca Bonanomi: «Lì mi occupavo anche del settore commerciale, ma quella lunga palestra mi è servita molto. Io non ho fatto studi specifici di marketing, ma mi sono accorto che quello che impari sul campo è impagabile. Chi esce dall’università magari si ritrova in un mondo ben diverso da quello che ha studiato. Molti, l’ho visto io direttamente, hanno gettato la spugna dopo breve tempo».
Una grande opportunità
«Quando sono arrivato in Merida – racconta il 46enne lombardo – l’accordo con la manifestazione romana era già stato preso, ma io il Liberazione lo conoscevo bene. Tanti compagni di allenamento quando correvo lo preparavano e sentivano sulla loro pelle tutto il prestigio di un evento che, a livello dilettantistico, era davvero una classicissima. Per questo ho pensato che essere partner di un simile evento era una grande opportunità e un motivo di orgoglio».
Tante proposte pronte per Roma
L’evoluzione della manifestazione, quest’anno articolata su tre giornate, si sposa perfettamente con l’idea ciclistica della Merida.
«Un festival del genere mi ricorda molto quanto si è abituati a vedere oltre Atlantico. Ad esempio con la Sea Otter in California, quindi ci dà la possibilità di interagire con il più alto numero di persone possibile. Merida non è un marchio dedicato solo all’agonismo, proponiamo ogni tipo di bici, da quelle per bambini a quelle da passeggio, secondo una concezione che inquadra il ciclismo a 360° e il nuovo Liberazione va proprio in questa direzione».
La Merida sarà naturalmente presente alla kermesse romana con un suo stand: «Non potremmo mancare, avremo i nostri modelli esposti e contiamo di avere anche bici per bike test, se la regolamentazione sanitaria del momento lo consentirà. Lo scorso anno eravamo come in una bolla, eppure fu un’esperienza bellissima, che vogliamo ripetere non solo quest’anno».