Ci eravamo lasciati con Andrea Bagioli che esultava sul traguardo di Cervinia e Mauri Vansevenant che si godeva i baci delle miss, re della generale. Da allora sono passati due anni. Ma finalmente il Giro della Valle d’Aosta, super appuntamento per gli under 23, sta tornando.
L’edizione numero 57 scatterà infatti domani e lo farà da Pollein. Una corsa che ha ricordi in bianco e nero non poteva essere cancellata con un colpo di spugna dal Covid.


Lo zampino del Covid
Lo scorso anno la pandemia costrinse la Società Ciclistica Valdostana ad alzare bandiera bianca. Quest’anno però si è voluto riprendere a tutti i costi, seppur con una formula ridotta e “solo” tre tappe.
«Le ripartenze non sono mai facili – ha detto il patron Riccardo Moret – ma nonostante il periodo di grande incertezza, siamo riusciti a proporre una corsa tutta disegnata sul territorio valdostano. Ci abbiamo messo braccia, testa e cuore perché siamo dei grandi appassionati e perché volevamo far ritornare il ciclismo che conta sulle nostre strade. Una starting list di caratura mondiale e un percorso, come tradizione vuole ricco di salite, renderanno memorabile anche questa edizione del Giro della Valle d’Aosta».
E ha ragione Moret, non a caso lo slogan della manifestazione è : Giro della Valle d’Aosta, dove nascono i campioni. Chi vince qui non è mai un corridore che da professionista resta “anonimo”.
«Viste le incognite legate all’emergenza sanitaria – ha continuato Moret – si è scelto di limitare il numero delle tappe a tre e di evitare sconfinamenti. I protocolli dell’Uci sono stringenti, ma guardiamo al futuro con ottimismo. Un ringraziamento va alla Regione Autonoma Valle d’Aosta per il suo essenziale sostegno e alle Amministrazioni locali».
La prima tappa: Pollein-Pollein La seconda tappa: Valtournenche-Cervinia La terza tappa: Fenis-Cogne
La prima tappa: Pollein-Pollein La seconda tappa: Valtournenche-Cervinia La terza tappa: Fenis-Cogne
Breve ma duro
Dicevamo tre tappe. Si inizia domani con la Pollein-Pollein, la frazione più facile. Si prosegue con la tappa regina la Valtournenche-Cervinia e si conclude con la Fenis-Cogne. Nessuno sconfinamento quest’anno, come era da tradizione.
In tutto i chilometri da percorrere saranno 418 chilometri per un dislivello che si attesta sugli 11.000 metri. La prima tappa, come detto è la più facile: 110 chilometri molto nervosi che potranno vedere protagonisti i passisti che però sono in forma e tengono benone in salita. Non crediamo sia terreno per velocisti, anche perché dando uno sguardo alle formazioni, di ruote veloci pure ce ne sono ben poche, ovviamente. La seconda frazione prevede ben cinque scalate: Perloz, Col d’Arlaz, Col Tsecore, Saint Pantaléon e l’arrivo di Cervinia. E’ qui, che con ogni probabilità, si deciderà la classifica. Salvo però non spendere troppo in vista della frazione finale. La terza tappa infatti prevede ancora un arrivo in quota, a Cogne, e prima non mancheranno altri Gpm. Tuttavia la scalata finale non è impossibile: è pedalabile, a ruota si sta bene. Pertanto sarà importante gestirsi bene nell’arco dei tre giorni e magari poter contare sui compagni di squadra.


Parterre internazionale
Come da tradizione l’elenco dei partenti è di tutto rispetto. Le 28 squadre al via hanno portato le loro frecce migliori, considerando la tanta salita in programma. Molti di questi ragazzi li abbiamo visti protagonisti poco più di un mese fa sulle strade del Giro U23.
Tra loro ci sono i fratelli Johannessen (Tobias fu secondo) e Vandenabeele (terzo), in pratica due terzi del podio della corsa rosa. E questo solo per citare gli stranieri più forti.
Ci sono poi i nostri. La Eolo-Kometa schiera Piganzoli. La Seg propone Frigo. Per questo ragazzo, viste le altimetrie c’è tanta speranza che possa far bene e che abbia superato i suoi problemi con le discese. E poi vedremo finalmente Lorenzo Germani, passato alla Groupama-Fdj Continental, senza dimenticare El Gouzi della Iseo Rime Carnovali ed Alessandro Verre della Colpack-Ballan, che forse è tra i favoriti assoluti per la vittoria finale.





