La favola di Gaffuri, pro’ a tempo quasi scaduto

La favola di Gaffuri, pro’ a tempo quasi scaduto

17.11.2025
5 min
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Quella di Mattia Gaffuri, nel ciclismo moderno, è una favola fuori dal tempo. Quella di un corridore che corona il suo inseguimento al professionismo a 26 anni, dopo essere passato per varie strade, credendoci sempre e realizzando il suo sogno a un’età che viene ritenuta estremamente tardiva per il ciclismo che realmente conta.

Gaffuri si prepara al suo esordio alla Picnic PostNL, unico italiano del team, con due anni di contratto
Gaffuri si prepara al suo esordio alla Picnic PostNL, unico italiano del team, con due anni di contratto
Gaffuri si prepara al suo esordio alla Picnic PostNL, unico italiano del team, con due anni di contratto
Gaffuri si prepara al suo esordio alla Picnic PostNL, unico italiano del team, con due anni di contratto

Tante strade per realizzare un sogno

Gaffuri ha seguito ogni strada per realizzare il suo sogno. Per due volte ha sfiorato il contratto professionistico alla Zwift Academy, ha corso in varie squadre, fra gli under 23, era stato anche il più prolifico in quanto a risultati. Non ha avuto paura nell’accettare le proposte di un club facendo anche attività amatoriale. Nel frattempo si è specializzato come preparatore, guadagnandosi anche una certa fama. Finché finalmente non è arrivato l’agognato contratto alla Picnic PostNL. Cogliendo tutti di sorpresa.

Gaffuri sarà l’unico italiano nel team olandese e la scelta lo ha anche sorpreso: «Non so precisamente come sia nato questo contatto: loro hanno un processo di scouting molto dettagliato, che è uno dei loro punti di forza negli anni e credo che fossero già interessati sulla base dei valori che avevano visto nelle varie gare o anche attraverso app come Strava. Dopo il campionato italiano e le performance che avevo fatto a maggio si sono interessati e hanno contattato il mio procuratore».

Per il corridore di Erba 43 giorni di gara nel 2025 con ben 17 Top 10
Per il corridore di Erba, 43 giorni di gara nel 2025 con ben 17 top 10
Per il corridore di Erba 43 giorni di gara nel 2025 con ben 17 Top 10
Per il corridore di Erba, 43 giorni di gara nel 2025 con ben 17 top 10
Potrebbero essere state anche le tue prestazioni alla Zwift Academy a influire, visto che anche altre squadre guardano quello che succede nel concorso?

Può essere, ma credo che in realtà sia stato più il mio rendimento di quest’anno a convincerli, quello che è stato fatto durante i mesi estivi. Partendo da una semplice squadra di club, ma con la quale sono riuscito a mettermi in luce.

La tua doppia valenza, il fatto che sei molto apprezzato come preparatore può avere pesato, pensare a un Gaffuri che un domani potrebbe entrare anche nello staff con un’altra veste?

Al momento non abbiamo parlato di questo, si è discusso solamente del mio sviluppo come atleta e penso che loro abbiano le caratteristiche giuste come squadra per cercare di farmi fare il massimo come ciclista, perché comunque hanno un ottimo programma di sviluppo, sono molto meticolosi ed è esattamente quello di cui penso di aver bisogno.

Gaffuri ha corso gli ultimi tre mesi del 2025 nella Polti VisitMalta emergendo nelle classiche di fine stagione
Gaffuri ha corso gli ultimi tre mesi del 2025 nella Polti VisitMalta emergendo nelle classiche di fine stagione
Gaffuri ha corso gli ultimi tre mesi del 2025 nella Polti VisitMalta emergendo nelle classiche di fine stagione
Gaffuri ha corso gli ultimi tre mesi del 2025 nella Polti VisitMalta emergendo nelle classiche di fine stagione
Questo contratto professionistico l’hai inseguito per anni seguendo varie strade…

Il segreto è stato alla fine cercare sempre di migliorarmi senza seguire necessariamente l’obiettivo di passare professionista, perché altrimenti avrei già mollato tempo fa. L’ho fatto soprattutto perché mi piace molto pedalare, mi piace allenarmi e quindi cercare di migliorarmi nel tempo. Poi quest’anno ho visto che ero in una posizione dove potevo ancora avere delle chance e volevo provare a giocarmi di nuovo il tutto per tutto nelle gare UCI e quindi ho detto: «Proviamo a fare un ultimo anno, vediamo come va». Ma la parte fondamentale è stata prima, quando ho comunque continuato a allenarmi senza mai mollare il colpo.

Che cosa hai pensato quando hai firmato il contratto, dopo tutto quello che era successo e i tanti cambi di squadra proprio per trovare poi la porta giusta?

Sicuramente è stata una grande soddisfazione, ma io preferisco vederla come un punto di partenza, nel senso che già mi sono reso conto anche durante lo stage con la Polti dei punti dove si può lavorare e qual è il gap da colmare e quindi diciamo che sono già focalizzato verso il cercare di migliorarmi. Mi è stato dato un pass per entrare in questo magico mondo e adesso devo cercare di giocarmelo bene.

Alla Tre Valli Varesine la soddisfazione di rimanere a contatto con i capitani WT all'inseguimento di Pogacar
Alla Tre Valli Varesine la soddisfazione di rimanere a contatto con i capitani WT all’inseguimento di Pogacar
Alla Tre Valli Varesine la soddisfazione di rimanere a contatto con i capitani WT all'inseguimento di Pogacar
Alla Tre Valli Varesine la soddisfazione di rimanere a contatto con i capitani WT all’inseguimento di Pogacar
Come giudichi questa stagione e quale pensi sia stato il momento più alto?

Una stagione sicuramente bellissima come risultati, ma anche come gruppo che siamo riusciti a creare con la nostra squadra, con lo Swatt Club e il momento più alto senza dubbio l’italiano su strada. Quella è stata una giornata storica per noi e per me individualmente. Ma anche lo stage in Polti con la partecipazione alla Tre Valli Varesine, dove sono riuscito comunque ad arrivare nel gruppetto dietro Pogacar. E’ stata una delle emozioni più forti, essere lì in mezzo a tante stelle, se confrontata alla prima parte della stagione dove non mi aspettavo nulla, è stato qualcosa di inaspettato.

Alla Picnic avete già parlato di quello che potrà essere il tuo ruolo e i tuoi obiettivi?

No, se ne parlerà al training di dicembre. Spero di poter essere innanzitutto un uomo importante per la squadra, magari come gregario per la salita. Il team è già attrezzato con ottimi uomini di classifica e poi pian piano cercare di imparare da loro in qualche gara provare anch’io a giocarmi le mie carte. Ma dipenderà chiaramente dal tipo di calendario che farò.

Due stagioni allo Swatt Club, gareggiando anche nelle Granfondo e fungendo da preparatore
Due stagioni allo Swatt Club, gareggiando anche nelle Granfondo e fungendo da preparatore
Due stagioni allo Swatt Club, gareggiando anche nelle Granfondo e fungendo da preparatore
Due stagioni allo Swatt Club, gareggiando anche nelle Granfondo e fungendo da preparatore
Il tuo è un esempio che si stacca dalla normalità del ciclismo di oggi. Che cosa diresti adesso a un corridore che sta diventando elite?

E’ importante cercare secondo me di correre da elite. Anche se magari giustamente uno inizia a studiare o trova un secondo lavoro per costruirsi una vita al di fuori del ciclismo, può però trovare un compromesso per riuscire comunque a continuare a gareggiare a livello agonistico, come ho fatto io con lo Swatt Club. Non è detto che tutti si sviluppino allo stesso momento, quindi magari uno che a 23 anni molla, in realtà magari potrebbe essere ancora a due anni di distanza dalla sua maturità fisica. Secondo me è importante che si cerchi di sdoganare questa cosa, capire che ci si può ancora provare.

Il tuo impegno come preparatore lo metti in stand-by?

Per ora sì. Magari continuerò a dare qualche consulenza ai ragazzi dello Swatt, ma sicuramente voglio dedicarmi al 100 per cento al lavoro come atleta.