Argento all’europeo per scalatori, Gaffuri riparte da qui

08.08.2023
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Nella settimana finale del Tour è iniziata a circolare la voce di un nuovo campionato europeo, riservato agli scalatori. Nato per precisa volontà della Uec ma sorto praticamente dal nulla. Un’idea che però aveva trovato qualche sostenitore di prestigio, a cominciare da Tadej Pogacar che aveva annunciato la sua presenza alla gara allestita in Svizzera, sul San Gottardo.

Conoscendo lo sloveno, c’è da pensare che effettivamente volesse partecipare una settimana dopo la conclusione del Tour, ma le fatiche della Grande Boucle, l’imminente mondiale e soprattutto il complicato avvicinamento alla corsa francese lo hanno fatto desistere, affidando la sua rinuncia all’europeo a un messaggio Instagram nel quale dava il suo sostegno al compagno di squadra austriaco Grosschartner, risultato alla fine vincitore.

Il podio europeo con Grosschartner primo, Gaffuri a 49″ e Blanc (FRA) a 1’44”
Il podio europeo con Grosschartner primo, Gaffuri a 49″ e Blanc (FRA) a 1’44”

In terra elvetica il corridore austriaco ha preceduto una vecchia conoscenza italiana, Mattia Gaffuri. Se ne erano perse le tracce, a livello assoluto, un paio di anni fa dopo alcune belle prestazioni al Giro della Valle d’Aosta, disputato nelle file del Velo Club Mendrisio. Poi più nulla, fino a questo argento che potrebbe segnare un cambiamento deciso nella sua vita.

Che cosa è successo da allora?

E’ un po’ complicato da raccontare. Io ho iniziato molto tardi ad andare in bici, a 20 anni, prima mi dedicavo al mezzofondo di atletica. In un paio d’anni avevo anche bruciato le tappe, ma non avevo raggiunto livelli tali che mi permettessero di trovare un team per la mia attività dopo la categoria, così ho deciso di concentrarmi sullo studio della preparazione atletica. Studio per la laurea in Scienze Motorie e al contempo gareggio fra gli amatori. Intanto insieme al mio amico Luca Vergallito abbiamo messo su una compagnia di coaching, Ciclismo Kompetente.

Valle d’Aosta 2021. Il lombardo si ritira nella terza tappa e decide di lasciare, senza prospettive (foto Instagram)
Valle d’Aosta 2021. Il lombardo si ritira nella terza tappa e decide di lasciare, senza prospettive (foto Instagram)
Il sogno di gareggiare nel ciclismo che conta non l’hai però messo da parte visto il risultato di domenica. Forse l’esperienza di Luca ti ha contagiato…

Un po’ è vero, il suo esempio è un’ispirazione, soprattutto quel che ha saputo fare nei primi mesi dimostrando di poter davvero competere ai massimi livelli. Voglio seguire la sua strada, sto cercando di prendere contatti con qualche realtà professionistica e conto di provare anch’io il concorso Zwift fra settembre e ottobre.

Quando hai saputo della disputa del campionato europeo e della possibilità di prendervi parte?

Una decina di giorni prima, avevo trovato un link di riferimento, mi ha incuriosito soprattutto l’opportunità di poter gareggiare a livello assoluto, poi c’era la notizia che avrebbe avuto al via anche Pogacar e chiaramente era una bella chance. La cosa che più mi ha intrigato è stata però la possibilità data anche a uno come me con la tessera amatoriale di gareggiare con gli elite, trattandosi di una cronometro. In Svizzera non c’è distinzione per le prove contro il tempo, a differenza di quanto avviene nelle gare in linea.

Il comasco aveva vinto quest’anno GF di New York, GF Montblanc e il medio della Dolomiti (foto Manuel Glira)
Il comasco aveva vinto quest’anno GF di New York, GF Montblanc e il medio della Dolomiti (foto Manuel Glira)
Che gara era?

Si trattava di una cronoscalata di 12 chilometri con partenze scaglionate ogni 2 minuti. Io ho pensato di prendervi parte anche perché sapevo di essere in un ottimo momento di forma, a inizio luglio avevo vinto il percorso medio della Maratona dles Dolomites, dovevo sfruttare l’occasione. In gara ho tenuto sempre una media molto alta, sul filo dei 400 watt per tutti i 36 minuti.

Ti aspettavi un risultato del genere?

Diciamo che in fondo al cuore ci speravo, ma non sapevo quale sarebbe stato il livello generale della competizione. Sicuramente questa medaglia d’argento mi dà ancora più motivazione per insistere, per tornare a percorrere questa strada, per continuare a prendere contatti, in fin dei conti diciamo che accresce il mio curriculum…

Sul San Gottardo Gaffuri ha tenuto medie altissime con wattaggi sempre vicini ai 400
Sul San Gottardo Gaffuri ha tenuto medie altissime con wattaggi sempre vicini ai 400
Secondo te questa idea di un confronto titolato riservato agli scalatori può avere un futuro?

Io credo di sì, soprattutto se manterrà questa possibilità di mettere a confronto diverse categorie, anche se c’erano classifiche diverse. Magari però sapendolo un po’ prima nel corso della stagione e con un po’ di promozione in più!

(e.v.) Il tema del passaggio al professionismo attraverso i canali non convenzionali è un tema caldo che non manca di suscitare dibattito. Tanti dilettanti negli anni hanno smesso perché incapaci di trovare la via giusta. Perché guidati da tecnici che non li avevano capiti. Perché, inseriti come giovani galli da combattimento in una dimensione senza altre prospettive, erano saltati di testa. Perché venivano avviati alla professione con l’imposizione del sacrificio senza coglierne la necessità. Il fatto che alcuni di loro si stiano riaffacciando a quella porta tramite Zwift e iniziative simili potrebbe essere la conferma che la scuola del dilettantismo degli ultimi 10 anni in Italia non sia infallibile. Tuttavia è necessario comprendere anche che la maturazione tecnica che si ottiene crescendo lungo lo scorrere delle categorie giovanili costituisce un patrimonio insostituibile. Ritrovarsi in un gruppo di professionisti senza avere le basi per starci significa mettere a repentaglio la propria e soprattutto l’altrui salute.