Covi: «Che fatica andare in fuga!». Ma oggi…

19.05.2021
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Il primo Giro d’Italia non si scorda mai! Alessandro Covi è qui e sta lottando contro i giganti del pedale e un po’ anche con se stesso, visto che il suo avvicinamento alla corsa rosa non è stato dei più facili. Una tendinite lo ha tenuto lontano dalle classiche delle Ardenne e anzi che sia riuscito a prendere il via da Torino.

Appena taglia il traguardo di Foligno il lombardo della Uae ha le strisce bianche del sudore che gli si è asciugato sulla barba leggermente incolta e sui pantaloncini, ma al tempo stesso ha anche il suo consueto sorriso.

Alessandro Covi al termine dalla tappa L’Aquila-Foligno

Condizione in crescita

«E’ come essere a lezione – dice Covi – la condizione non è al massimo a causa dell’infortunio che ho avuto al tendine, ma questo Giro serve anche per rialzare la forma e speriamo di trovare qualche buon momento, magari già durante la corsa».

Covi è magrissimo. E’ scavato nella pancia. Se ci sarà anche il muscolo, ne vedremo delle belle. Alessandro è un “cavallo di razza”, in grado di vincere attaccando da solo e regolando un drappello. Da dilettante gli abbiamo visto fare di persona dei numeri pazzeschi, mentre lo seguivamo in macchina con il cittì Marino Amadori.

«Mi vedete magro: meno male! Magari trovo anche la gamba giusta per fare qualche risultato. Adesso sto facendo solo tanta fatica. Se il giorno di riposo è importante in queste condizioni non lo so, ve lo dico dopo Montalcino! Primo Giro, primo giorno di riposo». E a quanto pare il “rest day” gli ha fatto bene visto che è andato in fuga proprio nella frazione degli sterrati.

Alessandro Covi (Uae) in fuga verso Montalcino
Alessandro Covi (Uae) in fuga verso Montalcino

Il bello della gente

Covi sapeva di dover venire al Giro già dall’inverno, ma il pass per la corsa rosa probabilmente lo ha staccato durante il Romandia quando, nella gara di rientro post tendinite è andato in crescendo e ha colto un quinto posto nella prima volata. Un pass che gli sta facendo vivere grandi esperienze.

«Sinceramente pensavo fosse più facile in generale andare in fuga – dice – c’è sempre una battaglia incredibile. Tutti vogliono andarci, anche perché fino alla frazione di Foligno non c’è stata una squadra che controllava e qualche fuga è arrivata, quindi c’era più voglia di provarci. Poi si sa: il Giro è difficile di suo. Di giorno in giorno cercherò di fare il più possibile.

«Però che bello rivedere tutta questa gente (si vede che è al primo Giro. L’effetto Covid è ancora più che presente, ndr). Perché era da tanto tempo che non si vedeva il pubblico sulle strade. E poi adesso la gente ti riconosce e urla il tuo nome… Da dilettante è raro».

La Ineos attacca e il gruppo si spezza, un esempio di quanto si vada forte in salita tra i pro’
La Ineos attacca e il gruppo si spezza, un esempio di quanto si vada forte in salita tra i pro’

Salita che fatica

L’altroieri sul valico della Somma, lui ed Ulissi hanno fatto un capolavoro per aiutare Gaviria a non staccarsi. Lo hanno protetto al massimo, standogli davanti e di fianco per fargli prendere meno aria possibile e farlo salire regolare, ma certo quando entrano in gioco i big è tutta un’altra storia.

«Vanno veramente forte in salita. Io poi non ho ancora la condizione e pertanto ancora faccio più fatica». Però sotto i “baffi” i ride e sotto, sotto qualcosa cova.

«Vediamo, non so se riuscirò a fare qualcosa già in questo Giro, ma magari esco bene per le corse che dovrò fare dopo. Quali? L’Appennino, l’italiano, il Gp Lugano… tante corse di un giorno e forse lo Slovenia. Però la gamba è in crescita».

PS Poco dopo la messa online di questo pezzo, Alessandro tagliava secondo il traguardo di Montalcino dietro Mauro Schmidt, per lui una grande giornata, ma anche una grande delusione.

«Preferivo vincere – dice impolverato dopo l’arrivo – chiedevo all’ammiraglia se fosse veloce ma mi dicevano di no. Lui poi non ha tirato molto. Comunque sì, ve lo confermo il giorno di riposo mi ha fatto bene. Da oggi ho iniziato a sentire altre sensazioni. E il Giro non è finito…».