E’ stato presentato mercoledì 5 marzo il percorso della Sanremo Women: 156 chilometri da Genova alla città dei fiori. Il traguardo di Via Roma ospiterà anche l’arrivo della corsa femminile, una corsa che ha già aperto il dibattito sul suo svolgimento. Terminato l’impegno della Strade Bianche e dopo il Trofeo Binda il gruppo si porterà sulla riviera ligure per ispezionare ogni singolo dettaglio. Alcune atlete però hanno già avuto modo di fare una ricognizione del percorso, una di queste è Elena Cecchini, scudiera della SD Worx-Protime.
«Pensare che ci saranno tre settimane di gara qui in Italia – dice Cecchini – è molto stimolante. Anche a livello logistico è una bella notizia per gare come il Trofeo Binda, perché il parterre sarà di primissimo piano. E’ una bellissima gara e spostarla di una settimana in anticipo è stata diciamo la scelta vincente, sia per noi ragazze che per gli organizzatori. Concludere poi questo periodo di gare con il ritorno della Sanremo è un bel segnale per il ciclismo femminile».


Prendere confidenza
Nelle ultime settimane è capitato spesso di vedere, grazie ai social, molte atlete che sono andate ad allenarsi sulla Cipressa e sul Poggio.
«Anche io – prosegue Cecchini – ho approfittato del tempo trascorso a Monaco insieme a Elia (Viviani, ndr) per vederle metro per metro. Devo essere sincera, in allenamento negli anni passati non le ho affrontate tanto. Però negli ultimi due mesi ci sono stata più volte e una delle prime è stato a febbraio con Viviani. Pedalavamo piano e lui intanto mi spiegava ogni dettaglio, mi diceva: «qui da noi succede così». Avere dei riferimenti visivi ci darà una grande mano in corsa. Nelle settimane scorse sono ritornata insieme a Vittoria Guazzini, che è stata qui a Monaco un paio di giorni. Il primo abbiamo visto ancora Cipressa e Poggio, mentre il giorno seguente siamo andate sui Capi.




Quali dettagli hai raccolto con il tuo occhio esperto?
I Capi è stato un bene vederli prima, per sapere cosa aspettarmi e per capire il posizionamento da avere in quella fase di corsa. La cosa che mi ha colpito maggiormente è la distanza tra l’ultimo Capo, il Berta, e la Cipressa. Pensavo ci fossero più chilometri, e invece ne passano solamente una decina. Tra l’altro la strada sul lungomare è molto veloce e in gara si andrà fortissimo per prendere davanti la Cipressa. Sarà importante non spendere troppe energie sui Capi ma comunque restare davanti.
Una corsa difficile da leggere?
Può andare in mille modi. La verità è che dipenderà dal vento, su cinque volte che sono stata a visionare Cipressa e Poggio, quattro volte era favorevole e una volta era nel senso opposto. E poi nel ciclismo femminile le prime edizioni sono sempre difficili da interpretare, quindi non escludo veramente nessun tipo di scenario per la Sanremo.




Pensi che ci potrà essere selezione fin dai Capi?
Sì anche perché sono tre e abbastanza in fila e fare la differenza non sarà difficile, soprattutto se fatti forte. Sono salite che se fatte ad alto ritmo sono super selettive ma ci dovranno essere delle squadre che sacrificano tutte le loro atlete per una leader. Ci saranno dei team che vorranno rendere la gara molto dura e ce ne sono altri a cui va bene arrivare in un gruppo ristretto perché avranno una velocista forte.
Che scenario ti immagini?
Se una squadra decide di lavorare tanto fin dai Capi deve avere la forza per farlo e non lasciare la capitana da sola quando inizierà la Cipressa. Non so cosa decideremo di fare però noi avremo sia Kopecky che Wiebes, quindi ci potrebbe andare bene anche una volata a ranghi ristretti. Però ci sono squadre, come la FDJ penso e la UAE, che vorranno fare una gara estremamente dura.


Pensi che le velociste possano tenere su Cipressa e Poggio?
Solo se sono in giornata di grazia. Sono salite che saranno fatte davvero forte.
Atlete come Longo Borghini e Vollering potrebbero riuscire a fare la differenza?
Le due che avete menzionato sicuramente. Nel ciclismo femminile serve molto meno per fare tanta differenza in salita, lo si vede al Binda dove una salita di 2 chilometri fa sempre disastri. In una corsa come la Sanremo si può fare la differenza, ma probabilmente anche una ragazza appena sotto il loro livello come la Lippert potrebbe non staccarsi su salite come quelle.
Voi avrete una squadra per tenere in mano la corsa tutto il tempo?
Non penso. Avremo delle atlete che vanno bene in qualsiasi situazione. Penso che con i rostri che abbiamo possiamo essere in grado di coprire qualsiasi situazione. Saremo pronte per diversi scenari, se arriva un gruppetto Wiebes può dire la sua in volata. Al contrario Kopecky dovrebbe essere in grado di seguire gli attacchi.


E invece sulle discese di Cipressa e Poggio
Sono entrambe corte, ma quando arrivi in cima sei davvero a tutta e non hai tempo di rifiatare. Specie sulla discesa del Poggio potrà fare la differenza, come è accaduto tra gli uomini. Anche da noi ci sono ragazze con abilità superiori in discesa e potranno provare ad allungare. Da quello che ho visto nei giorni scorsi le curve della discesa del Poggio sono impegnative e ti portano sempre fuori. Ci tengo infatti che le mie compagne la vedano più volte perché sarà importante.
Si può pensare ad un attacco dalla Cipressa?
Magari l’azione vincente sì, però serve un gruppetto in grado di fare velocità. Il fattore vento inciderà tanto. Se un’atleta va via da sola è chiaro che da dietro si fa di tutto per chiudere, però se esce un gruppetto con una composizione che va bene a tutte le squadre è sicuramente una mossa che può arrivare fino alla fine.