Percorso troppo duro e spettacolo bloccato?

25.04.2021
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Visto quanto detto ieri con Davide Arzeni, diesse della Valcar, e viste le voci dopo le ricognizione da parte delle atlete stesse, ci si aspettava una Liegi-Bastogne-Liegi decisamente più selettiva, con arrivi ben più scaglionati. Il percorso era duro, molto duro.

Ma come spesso accade nel ciclismo moderno, quando si è di fronte a tracciati sin troppo selettivi si rischia di avere l’effetto contrario: cioè bloccare la corsa e di conseguenza anche lo spettacolo. Con questo sia chiaro non vogliamo dire che le ragazze non si siano impegnate, ci mancherebbe. La selezione da dietro sulla côte finale dice tutto.

Allora ci si chiede: ma serve davvero indurire i tracciati? 

Tatiana Guderzo (36 anni) appena dopo la Liegi
Tatiana Guderzo (36 anni) appena dopo la Liegi

Parola alla Guderzo

Più o meno della nostra opinione è Tatiana Guderzo.

«Continuare a rendere sempre più dure gare che già di per sé sono impegnative non sempre significa avere una maggiore performance degli atleti – spiega la portacolori della Alé Btc Ljubljana – o comunque sia garanzia di attacchi da lontano. A volte si rischia di intimorire l’atleta e le squadre. A cosa è servito aggiungere la penultima côte? Io non l’avrei messa proprio. Oggi abbiamo avuto bel tempo, e nonostante tutto quando siamo partite c’erano 3-4 gradi, ma se avesse piovuto cosa sarebbe venuto fuori? La Liegi è garanzia di durezza, di grande gara perché serviva indurirla? Dunque può succedere anche questo: che si blocchi un po’ la gara.

«E’ pur vero che il livello si è alzato molto e questo può rendere la gara anche più anomala per noi donne. Bisogna considerare infatti che ormai molte squadre hanno le seconde punte che potrebbero essere capitane in altri team e ci sta che la gara sia più controllata».

Vediamo tra poco cosa succederà tra gli uomini. Magari per loro che hanno più “cavalli” questo percorso più duro sarà più adatto. E assisteremo ad una gara più spettacolare.

Il premio della Liegi Bastogne Liegi, una delle cinque classiche monumento
Il premio della Liegi Bastogne Liegi, una delle cinque classiche monumento

Godersi ogni gara

La Guderzo però non è arrabbiata. Parla con serenità e spiega le cose con lucidità ed esperienza. Mentre cerca di recuperare, ma anche lei non sembra stanchissima, Tatiana sorseggia un po’ d’acqua. Ha ancora i gambali addosso. Come lei in molte non si sono spogliate e in effetti anche se c’è il sole, l’aria è molto più rigida rispetto ai giorni scorsi.

«Per quel che mi riguarda, non sono ancora soddisfatta di me. Non sono riuscita a stare con le prime sulla penultima côte. La gamba però sta crescendo e questo è importante. Adesso si torna a casa, ma giusto due giorni perché poi si riparte per il Lussemburgo. Altri due giorni a casa e altra partenza per la Spagna. Mi aspetta un bel mesetto insomma. Ma sì dai, mi godo tutte le gare che arrivano fino a fine carriera!».