LA NUCIA (Spagna) – Per rafforzare la scelta di Pogacar e inquadrarla nella strategia del UAE Team Emirates, nello stesso pomeriggio in cui lo sloveno ha spiegato la partecipazione al Giro, Joxean Fernandez detto Matxin ci ha messo la faccia.
«E’ la prima volta che Tadej affronterà due grandi Giri nella stessa stagione – dice lo Sports Manager della squadra, in apertura sulla destra con Gianetti e Agostini – ha 25 anni e siamo dell’opinione che sia pronto per questa sfida. So bene di aver detto in passato che sia molto difficile o quasi impossibile vincere il Giro e il Tour nello stesso anno, ma abbiamo ridisegnato la stagione, decidendo di non partecipare alle corse sul pavé. Tadej è il miglior corridore che abbia visto nella mia carriera, ma l’unico modo per arrivare in forma al Giro e tenerla per il Tour è non correre troppo nei primi mesi dell’anno. Al Giro arriveremo con una decina di giorni di gara e in ognuna di queste correremo per vincere».
Il gruppo del Giro
La stagione di Pogacar inizierà alla Strade Bianche. Da lì si sposterà alla Sanremo, ignorando Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico. Ci saranno poi il Catalunya e la Liegi. E’ stato già definito anche il gruppo dei corridori che scorteranno Pogacar, prima al Giro e dopo al Tour. Correranno con lui al Giro Grosschartner, Majka e Vine, con Novak e Bjerg, più Molano e Rui Oliveira, che si dedicheranno alle volate.
«Non faremo neppure il Fiandre – spiega Matxin – nonostante sia la sua corsa preferita. Lo ha deciso Tadej per primo ed è stato frutto del ragionamento dell’ultimo anno. Abbiamo considerato tutti gli aspetti, cercando di individuare il programma più equilibrato. E’ la prima volta da anni che ci sono più di quattro settimane fra le due corse e per questo penso che sia l’occasione perfetta. Per cui abbiamo valutato di non fare ritiri in altura nell’avvicinamento al Giro, ma di farne uno prima del Tour. Tadej dovrà arrivare al Giro senza aver già stressato il suo corpo. Solo avremo la freschezza necessaria per arrivare fino alle Olimpiadi».
Fino al Lombardia
Quel che sorprende è la ricchezza degli obiettivi. Probabilmente chiunque dopo Sanremo, Liegi, Giro, Tour e Olimpiadi, penserebbe alle vacanze. Invece Pogacar tirerà il fiato per quel che potrà, poi rientrerà alle gare in Canada e da lì farà rotta verso i mondiali di Zurigo (che almeno sulla carta si adattano alle sue caratteristiche) e il Lombardia. Quello che ancora fa pensare è che lo scorso anno la sconfitta del Tour fu attribuita alle troppe corse di primavera: in che modo il Giro prima del Tour non costituisce un eccesso di impegno?
«E’ complicato vincere due grandi Giri nello stesso anno – dice ancora Matxin – ma non impossibile. Tadej è uno dei corridori per cui questo è meno complicato. Credo che con il suo carattere e la sua personalità possa farcela. Lui è quello speciale. Se non fosse così non avrebbe già detto che per lui Giro e Tour hanno lo stesso valore».
Giro senza italiani
Quando gli facciamo notare che per la prima volta dalla sua fondazione, il UAE Team Emirates non avrà corridori italiani al via del Giro d’Italia, Matxin fa uno switch dallo spagnolo all’italiano e spiega perché Covi e Ulissi non saranno al Giro d’Italia.
«I corridori che verranno al Giro – spiega lo spagnolo – sanno di dover tirare per Tadej. E penso che abbia più senso che a farlo siano corridori che abbiamo preso per questo, piuttosto che altri più vincenti che altrove possono puntare a vincere altre corse. A Ulissi e Covi offriremo la possibilità di lottare per fare risultato in altre corse del calendario, per valorizzarli al meglio delle loro possibilità».
Infine, prima di andarsene, Matxin sciorina anche la formazione del Tour de France, in cui attorno a Pogacar correranno João Almeida, Adam Yates, Juan Ayuso, Pavel Sivakov, Marc Soler, Nils Politt e Tim Wellens. A questo punto, scoperta la strategia di Pogacar, il sogno di ogni tifoso sarebbe che Vingegaard raccogliesse la sfida. Non sarebbe strepitoso avere il danese al via del Giro?