Waregem, Consonni a denti stretti sui muri

30.03.2023
4 min
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Quando si è resa conto che Demi Vollering fosse ormai imprendibile, Chiara Consonni si è concentrata sul suo sprint e ha portato a casa il secondo posto nella Dwars door Vlaanderen. Lo scorso anno l’aveva vinta, ma il livello questa volta era decisamente diverso. La bergamasca del UAE Team ADQ ha lottato con le unghie su tutti i muri per rimanere agganciata e alla fine assieme alla compagna Gasparrini è entrata nell’azione che ha deciso la corsa e dalla quale a circa 10 chilometri dall’arrivo è partita Vollering.

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Voglia di vincere

Una doccia per rimettersi in sesto, poi bastano pochi minuti perché Chiara ritrovi il suo smalto. Per un carattere positivo come il suo, il secondo posto è motivo per essere allegri, anche se la voglia di vincere inizia a essere una febbre da scacciare quanto prima.

«Sono contenta – dice Consonni – anche se è venuta una corsa un po’ diversa dallo scorso anno. Siamo andate forte e c’erano atlete di qualità superiore. Una corsa meno controllata e quando si è trattato di inseguire Vollering, ero ormai sola. E’ rientrata Gasparrini, ma aveva già fatto così tanto che non poteva dare di più. Pensavo semmai a una mano da parte della Movistar, ma non si sono mosse».

Sfortuna alla Gand: Consonni ne porta ancora i segni sul ginocchio destro
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A denti stretti sui muri

Alla Gand-Wevelgem la sfortuna l’ha fatta da padrona per colpa del maltempo e di condizioni che il gruppo delle ragazze mal digerisce. Ieri a Waregem, in una giornata asciutta, c’è voluto un grande assolo di Demi Vollering per impedirle di sprintare per la vittoria.

«Sto bene da circa un mese – prosegue Chiara – ma ho avuto anche sfortuna. Alla Gand stavo benissimo, ma pioveva e molte ragazze sono cadute, perché fra noi se piove su queste strade, sono dolori. Oggi al confronto (ieri, ndr) è stata una corsa tranquilla, con la solita bagarre prima dei muri, ma poche cadute. Correre in una WorldTour significa che magari quelle delle altre squadre vengono a chiederti una mano quando c’è da inseguire una fuga, mentre prima alla Valcar ci lasciavano tranquille. Devo ringraziare le mie compagne per avermi portata ai muri sempre in ottima posizione. Abbiamo corso con compiti diversi, fra Marta (Bastianelli, ndr) e me. Io mi concentro sugli sprint di gruppo, lei su quelli un po’ più ristretti. Per come sto andando, mi chiedo che cosa potrò fare al Fiandre. Adesso il gioco è tenere duro sui muri e poi rientrare. Vediamo se sarà possibile anche domenica, altrimenti non avrò problemi a mettermi a disposizione della squadra».

Le braccia al cielo

L’anno scorso, le ragazze di Arzeni avevano trascorso le vigilie e i dopo gara del Nord in una villetta affittata per l’occasione. Il passaggio nella sfera UAE ha fatto riscrivere le abitudini, per cui si alloggia in un hotel accanto a una stazione di servizio e si cerca di far passare il tempo in questo modo più asettico e, dicono, più professionale.

«In squadra si stanno creando ottimi rapporti – spiega Consonni – siamo unite e piano piano impariamo a conoscerci, anche se ovviamente non siamo ai livelli della Valcar, perché lì eravamo insieme da cinque anni. E poi corro con Marta, che per me è un idolo. In più con il supporto di Arzeni, le cose vanno benissimo. Incredibilmente sento che vado più forte dell’anno scorso, senza saper dire come mai. Magari in queste corse è un fatto di esperienza, dato che anche io comincio a diventare grande. Al UAE Tour invece ho fatto qualche bella volata e mi sono resa conto che il livello delle velociste è molto alto. Ora invece mi aspettano Fiandre, Scheldeprijs e Roubaix. Non so se saranno l’occasione per alzare le braccia al cielo, ma ammetto che non vedo l’ora».