Viene chiamata guida, ma ha tutta l’impressione di essere un libro che parla delle imprese su due ruote. L’unica differenza che lo lega alla prima definizione è che il lettore ha tutti i riferimenti per poter andare sul posto, pedalare e conoscere una Regione unica e magnifica come il Piemonte. 28 itinerari, 28 tappe che ripercorrono le strade rese iconiche dai campioni nel corso degli anni. Si chiama “Grande Ciclismo” in Piemonte, una lettura che abbraccia la storia, ma che allo stesso tempo proietta nel futuro con file GPX e contenuti interattivi narrati dall’ex ciclista Franco Balmamion, dal giornalista de La Stampa Franco Bocca, il commentatore RAI Beppe Conti e l’ex presidente della Regione Piemonte Enzo Ghigo.
Nasce sulla proposta della Regione Piemonte e a cura di Uncem, è stata realizzata in tre lingue, italiano, francese, inglese. 196 pagine a colori scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale di Uncem, oppure acquistabile in versione cartacea. All’interno della guida si raccontano le grandi corse e si ripercorrono le strade e le montagne viste in televisione durante il Giro e il Tour, tra Italia e Francia, a partire dalle Cascate del Toce del Verbano-Cusio-Ossola, passando per il Colle dell’Agnello nel Cuneese per poi sconfinare ad Alassio sul Mar Ligure. Luoghi resi celebri dal susseguirsi di campioni come Fausto Coppi, Costante Girardengo, da Paolo Savoldelli a Ivan Basso, da Franco Balmamion a Marco Pantani.
Più di una guida
Leggendo le prime righe di questa guida si capisce subito che il viaggio prima che in sella parte sfogliando le pagine. Ecco l’introduzione: “Il ciclismo è montagna. La montagna è il ciclismo. E la Storia del Novecento è intrisa di un rapporto a doppio filo con le due ruote e le grandi corse. Il Piemonte è pezzo portante di questa Storia. Non soltanto per il grande Fausto e prima ancora Costante. Ciascuno può mettere qui cosa rappresenta per lui il legame tra Piemonte, ciclismo e montagna. Ne mettiamo due. Il nolese Franco Balmamion che vince due grandi Giri d’Italia “senza vincere una tappa” e la “Biella-Oropa” del salto di catena di Marco Pantani, nel maledetto Giro 1999. La memoria collettiva è dentro questi fatti”.
Questa guida è uno strumento che unisce sport, turismo e cultura: in ognuna delle tappe, oltre alle caratteristiche del territorio, al dislivello e ai chilometri da percorrere, si raccontano particolarità e curiosità enogastronomiche di questi luoghi, che danno la possibilità di riscoprire le culture tradizionali dei borghi e dei paesi alpini, ricordando ai lettori che il Piemonte è un pilastro importante della storia del ciclismo. In ogni tappa della guida si trovano tutte le informazioni che si necessitano per avere la migliore esperienza turistica possibile.
Le tracce di Sergio Balsamo
Ci sono 28 puntate da vivere in sella. Ogni dettaglio è stato studiato in ogni suo particolare a partire dalle tracciature, affidate Sergio Balsamo, guida turistica e padre della figlia campionessa Elisa Balsamo.
«Mi hanno chiesto – dice Sergio – una mano per i percorsi e siamo partiti nel periodo del lockdown. Sono guida turistica e porto in giro gruppi per questo si sono affidati a me per tracciare i percorsi della guida. Di base il lavoro di scrematura era già stato fatto, in quanto l’incredibile studio che c’è alle spalle di questo libro comprendeva anche questo. Mi è stato presentato uno studio sugli itinerari più iconici che rappresentassero le strade dei campioni in Piemonte. Il mio compito era quello di individuare la tracciatura migliore, sfruttando piste ciclabili o strade più amiche del ciclista. Ho messo la mia esperienza al servizio di questo progetto per cercare di individuare le strade migliori e arrivare da un luogo ad un altro nel modo migliore per il ciclista».
Componi il tuo itinerario
Innumerevoli opportunità per conoscere il Piemonte. Con i propri compagni di avventura si sceglie il proprio itinerario e si parte per l’esperienza. Forse non tutta la Cuneo-Pinerolo del ’49, ma un pezzo sì. Il Fauniera del Falco Savoldelli in discesa. Lo sterrato delle Finestre. Le colline di Barolo (foto in apertura) in una crono tra i filari. E poi Superga, Sestriere mitica, Sant’Anna di Vinadio, l’Agnello Cima Coppi. Luoghi che associamo a Campioni. Quelle strade alla portata di tutti, è questa un’altra bellezza del ciclismo. Scegliere l’itinerario più bello, unendo più “tappe” di questa guida, correndo o andando piano, su quei tornanti.
«Le tracce sono state fatte – racconta Balsamo – proprio su strade possibilmente secondarie. Quindi seguendo la guida si ha un’autonomia totale per quanto riguarda percorso e riferimenti di ogni tipo. E’ un modo per far conoscere un territorio. Per un buon pedalatore sono strade preziose e divertenti da percorrere da soli o in compagnia».
La cura dei dettagli
Nelle 196 pagine nulla è lasciato al caso. Ognuna delle 28 tappe ha una descrizione accurata di ogni dettaglio. A partire dai dati tecnici che riportano: lunghezza, dislivello, altitudine max e min e tipologia di bici. Segue una descrizione della città di partenza e di quella d’arrivo con approfondimenti storici e culturali. Si aggiunge un paragrafo dedicato alla gastronomia per poter cercare ciò che c’è di più tipico sul posto. In più si aggiunge l’accurata descrizione del percorso e un QR Code per poter scaricare il file gpx. Ad aprire ogni percorso l’immancabile riferimento all’impresa storica dei campioni avvenuta su quelle strade.
«Ogni tappa o itinerario – spiega Balsamo – come dir si voglia ha nella guida un grado di difficoltà. La maggior parte dei percorsi è affrontabile da molti. Si sviluppano su strade di montagna, vallate e zone collinari quindi è più adatto a persone che già hanno un attitudine alla bici non per forza agonistica. Al giorno d’oggi sono percorsi affrontabili in ebike. Si va dal Nord del Piemonte fino al Sud della Regione, se si guarda la guida ci sono un po’ tutti gli arrivi che il Giro d’Italia ha toccato e le salite più iconiche».