Alla partenza del Giro di Lombardia abbiamo potuto ammirare da vicino la Cervelo R5 di Jonas Vingegaard. Il danese, da buono scalatore, predilige questa bici alla “sorella” aerodinamica S5. Telaio che invece quasi sempre utilizza Wout Van Aert. Jonas ce l’aveva in qualche tappa più filante del Tour, vedi la passerella di Parigi, e più recentemente alla CRO Race.
Dopo qualche difficoltà tecnica nell’avere la bici “tutta per noi”, il team Jumbo Visma ci ha fatto ammirare da vicino questo gioiello. E la prima cosa che ci ha colpito è stata la sua leggerezza. Una taglia 54 che molto probabilmente non arrivava a 7 chili (non avevamo la bilancia in quei momenti, ma una certa sensibilità ci permettiamo di dire di averla acquisita). E comunque con un telaio da 703 grammi e una forcella da 320 è un peso più che fattibile.
Ruote e gomme
Partiamo dalle ruote. Per quanto riguarda i cerchi Jonas, visto anche il dislivello del Lombardia superiore ai 4.000 metri, ha optato per delle Shimano C36, quindi a medio profilo, a vantaggio anche della guidabilità. Aveva lo stesso assetto anche nelle tappe di montagna del Tour de France.
Una cosa che ci ha colpito sono state le gomme. A prima vista sembravano dei “gommoni” giganti. Erano da 26 millimetri. Il team olandese ha come sponsor tecnico Vittoria, che in epoca recente ha inserito nel suo portfolio anche Dugast. Questi pneumatici sono tubolari di altissima gamma con carcassa in cotone e già visti (le sezioni erano diverse) alla Roubaix. Il disegno del battistrada è quello di un Vittoria Corsa Speed, ma forse rivisto nelle scanalature, specie quelle più centrali. In ogni caso c’è il marchio Vittoria, ma non il nome del tubolare.
Posizione avanzata
Passiamo alla messa in sella. Nonostante una statura di 175 millimetri, Vingegaard ha un arretramento di appena 2,5 centimetri. La sella, una Fizik Antares00, è molto spostata in avanti. La cover della sella non è di quelle tradizionali e sembra essere una produzione “particolare”, non di serie.
E sempre in relazione alla sua guida raccolta, c’è il manubrio: si tratta del nuovo Vision Metron 5D 3K, vale a dire con la rifinitura tre 3K del carbonio utilizzato. E’ un manubrio integrato molto leggero (355 grammi), Jonas infatti ha optato per la larghezza da 40 e questa implica un attacco manubrio (100 millimetri) cortissimo per un professionista. A prima vista sembra quello della mtb di un downhiller. Di conseguenza la sua guida diventa estremamente “diretta”.
E’ anche vero però che con lo scostamento in avanti della piega stessa di 10°, lo stesso attacco diventa un “falso” 100 millimetri, ma è come se fosse un 110-115 millimetri nel punto di appoggio del palmo sullo shifter. La curva ha un’ergonomia compact e non è previsto il flare (svasatura) verso l’esterno.
Affidabilità Shimano
Ci sono poi i rapporti e il gruppo. Per quanto riguarda il settore della trasmissione, Vingegaard si affida alla solidità del gruppo elettromeccanico Shimano Dura Ace Di2. Il re del Tour resta fedele alle pedivelle da 172,5 millimetri, mentre altri colleghi di pari statura si sono orientati su quelle più corte da 170.
In effetti il danese è un po’ a cavallo, tra le due misure. E a proposito di cavallo la sua altezza di sella è 73,5 centimetri. Un riferimento che potrà essere utile agli appassionati più esperti per valutare appunto se optare per una pedivella da 172,5 o 170.
Infine i rapporti. Per il Lombardia, Jonas aveva optato per una guarnitura 53-39 e una cassetta 11-30.