Con Garzelli sulle strade delle corse valenciane

23.02.2023
6 min
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A volte la storia del ciclismo e dei campioni passa anche per una strada che non ci si aspetta. Una strada che, nel vero senso della parola, si snoda fra campi coltivati a mandarini e arance e che è costantemente teatro di grandi sfide tra i pro’. E’ la gran fondo Stefano Garzelli, che si terrà in Spagna, a Betera, il 2 aprile prossimo.

Il campione varesino da anni vive nella regione di Valencia. Betera dista meno di 20 chilometri a Nord Ovest di Valencia stessa.

Complici il buon clima, una certa tradizione ciclistica e strade bike friendly, è qui che si tengono corse come la Clasica Comunitat Valenciana 1969, la Volta a la Comunitat Valenciana e tanti transiti della Vuelta Espana. Anche quest’anno la quinta e la sesta tappa toccheranno quelle terre.

Colline più spoglie e grandi coltivazioni di arance e mandarini. Questa foto è stata scattata nel giorno della vittoria di Velasco
Colline più spoglie e grandi coltivazioni di arance e mandarini. Questa foto è stata scattata nel giorno della vittoria di Velasco

Nasce la GF Garzelli

A Betera Stefano Garzelli è ormai di casa e ha deciso di lanciare qui la prima edizione della gran fondo a lui dedicata.

«Più che una prima edizione – racconta la maglia rosa 2000 – per me è un po’ un’edizione zero. Immagino che ci saranno molte cose che dovranno poi essere perfezionate nel corso del tempo, ma c’è la voglia di regalare una giornata di sport e divertimento ai ciclisti della zona e non solo. Penso anche agli appassionati italiani».

E, aggiungiamo noi, ai tanti turisti del Nord Europa che vanno a “svernare” in Spagna. E, credeteci, sono tantissimi, specie i cicloturisti tedeschi e belgi. Tanto più che qualche decina di chilometri più a Sud, fra Oliva, Denia, Benidorm, Calpe, tutte le squadre svolgono i loro ritiri invernali.

Stefano Garzelli con i suoi ragazzi sul percorso della gran fondo che si terrà il 2 aprile
Stefano Garzelli con i suoi ragazzi sul percorso della gran fondo che si terrà il 2 aprile

Tracciato per tutti

Ma torniamo all’evento di Garzelli. Dicevamo “edizione zero”, ma idee chiare. Garzelli vuole unire l’aspetto ludico-turistico a quello agonistico. E per questo Stefano stesso ha pensato ad una formula molto interessante.

Il percorso si snoda su un anello di 120 chilometri per un totale di 1.200 metri di dislivello. Si parte e si arriva a Betera. La prima parte (circa 45 chilometri) è un continuo saliscendi che tende a salire. Poi a Casinos, inizia la salita di Alcublas. La seconda parte, invece è più filante.

«La prima parte – spiega il varesino – sarà ad andatura controllata, dietro macchina. Un’andatura che consentirà a tutti di pedalare senza stress e di godersi il paesaggio. Ai piedi della salita di Alcublas, scatterà la gara. La scalata tocca i 950 metri di quota. E’ lunga 7 chilometri e ha una pendenza media che oscilla fra il 6% e il 7%.

«In cima, ci sarà un grande ristoro. Aspetteremo che il gruppo si ricompatterà e una volta che tutti saranno pronti, ripartiremo per la seconda parte del percorso, che farà ritorno a Betera. Di nuovo un tratto di una trentina di chilometri dietro macchina e gli ultimi 20 chilometri, pianeggianti saranno di gara.

«Ho scelto due tratti diversi per la gara in quanto ritenevo giusto dare spazio sia agli scalatori che ai ciclisti che più amano la pianura e sono veloci. In questo modo tutti avranno le loro possibilità. E poi volevo un evento che fosse per tutti: dalla signora che ama godersi la bici, al cicloamatore che vuole “darsi le legnate” con i compagni!».

In questo modo la gran fondo diventa una “micro corsa a tappe”: una frazione per scalatori e una per velocisti, tutti ad armi pari. Se in cima non fosse previsto il ricongiungimento, le ruote veloci sarebbero tagliate fuori. Una formula innovativa e interessante.

Tanto da vedere

«Al netto dell’evento, a cui tengo molto – prosegue Garzelli – mi piaceva ideare questa gran fondo. Credo sia un’opportunità per il territorio e per gli appassionati. Bisogna considerare che nella zona di Valencia c’è molto da vedere, a partire da Valencia stessa, città stupenda. Facile da raggiungere anche via aereo dall’Italia».

Valencia è una delle città europee che più si è evoluta negli ultimi anni. Ha visto una trasformazione architettonica importante, sviluppandosi “sul mare” e alternando la modernità del litorale alla tradizione del centro storico. Basti pensare che vi sono stati disputati dei Gp di Formula 1 (proprio nell’aera litoranea) ed è stata sede dell’America’s Cup, il più importante trofeo velistico al mondo.

Strade per ciclisti

«La cosa bella di questa zona – spiega Garzelli – è anche la cultura della bici che c’è e che ormai vive nei cittadini. Pensate che la legge del metro e mezzo di distanza tra veicoli e ciclista è stata modificata in 2 metri. C’è grande rispetto per il ciclista. Qui, le auto, sono in grado di restare dietro alle bici per più chilometri senza che si attacchino al clacson.

«E anche la segnaletica è “bike friendly”. Sulle salite per esempio ci sono i cartelli che indicano la pendenza del chilometro che si va ad affrontare e quanto manca alla cima. Sono strade ampie con un buon fondo, sicure. Qui ci sono diverse gare, specie ad inizio stagione. Io ci porto i miei ragazzi, gli allievi, a pedalare. E’ da qui per esempio che viene Iker Bonillo, ora alla Green Project Bardiani e sempre qui mi allenavo io».

Un piccolo paradiso per i ciclisti dunque questa zona valenciana. E sempre per restare in tema di tradizioni e cultura, a fine gara, anziché il pasta party, ci sarà il “paella party”! Una gigantesca e gustosa paella valenciana preparata in un mega padellone.

Ma le sorprese non finiscono qui. Perla del villaggio di gara sarà il Trofeo Senza Fine, che Garzelli conquistò nel 2000. E al suo fianco ci sarà anche il tridente della Tirreno-Adriatico del 2010. Ci si potrà fare un selfie indimenticabile, magari con Garzelli stesso e con altri campioni. Anche Ivan Basso e Alejandro Valverde infatti dovrebbero far parte della sfida!

Per tutte le info potete cliccare qui.