Alla metà di ottobre, sulla strada che porta da Ballabio a Pian dei Resinelli, si è svolto l’evento “Salita in Libertà”. Un format tanto semplice quanto efficace: dalle 9,30 alle 12,30 la strada è rimasta chiusa al traffico. Una salita storica quella percorsa da ciclisti di ogni espressione, infatti Pian dei Resinelli è stato per ben due volte arrivo di tappa al Giro d’Italia. La prima volta fu nel 1962, con la vittoria di Angelino Soler. 50 anni dopo, nel 2012, si impose Matteo Rabottini davanti a Joaquim Rodriguez.
A due passi da Lecco
L’evento, al quale abbiamo partecipato, aveva due opzioni di percorso: nella prima si percorreva tutta la salita che dal lago porta ai 1.278 metri di Pian dei Resinelli. Nel secondo caso si affrontavano soltanto i 7 chilometri finali (quelli chiusi al traffico, ndr).
“Salita in Libertà” non è stata una competizione, ma una giornata passata insieme all’insegna della bici e del divertimento. Sono stati tanti gli ospiti, legati a questo territorio, che hanno pedalato con noi su questa iconica salita. Una su tutte Paola Panzeri, che ha voluto lasciare anche lei un messaggio.
«E’ stato bellissimo – ha detto – pedalare in libertà sulle strade di casa. Il territorio dì Lecco è una continua scoperta e merita di essere vissuto in tutte le sue espressioni. Abitando a due passi da Lecco per me queste strade vogliono dire “quotidianità“, ed è bello condividerle con tutta questa gente».
Alla scoperta del territorio
Il progetto “Salita in libertà” è nato dalla volontà di 3 comuni: Lecco, Ballabio ed Abbadia Lariana. Lo scopo non era solamente creare una bella giornata dedicata alla bici, ma far scoprire e ammirare i paesaggi ed il territorio della famosa “Comunità Montana Lario Orientale Val San Martino”. Perché è giusto ricordare che Pian dei Resinelli offre numerose attività sportive da praticare all’aperto, e che durano per tutto l’anno.
Per gli amanti dell’escursionismo e dell’arrampicata è bene ricordare che, poco più in alto rispetto alla piazza dove si è svolto l’evento, partono numerose vie che portano in cima alla Grigna ed alla “Grignetta“. Ma le esperienze non finiscono qui, anche gli appassionati delle ruote grasse hanno trovato pane per i loro denti. I boschi del versante lecchese e di Abbadia Lariana sono pieni di sentieri e di single track, luoghi in cui perdersi nel piacere di pedalare in mezzo alla natura. Per questo, durante il sabato, sono stati previsti dei tour di 2 ore ciascuno per portare gli appassionati alla scoperta di questi sentieri.
Il futuro a 5 cerchi
Lo sguardo non può che essere rivolto al futuro, e se c’è un evento che può mettere Lecco e la Valsassina in grande mostra sono le Olimpiadi di Cortina 2026. Come sottolineato anche da Antonio Rossi, campione olimpico, oggi Sottosegretario con delega allo Sport di Regione Lombardia.
«Lecco e il suo territorio sono sull’asse Milano-Valtellina, i due poli di Cortina 2026 dove ci sono i siti olimpici per l’hockey, lo sci alpino e il freestyle snowboard. Lavoriamo al meglio per accogliere tanti atleti da tutto il mondo e far conoscere le nostre bellezze».
I progetti lanciati sono numerosi ed ambiziosi, starà alle varie amministrazioni locali portarli avanti con la stessa tenacia e passione che abbiamo visto sabato negli occhi degli appassionati che hanno pedalato su queste strade. Il ciclismo e lo sport all’aperto in generale possono essere un toccasana per la salute del territorio e la sua economia. Abbandonare i mezzi a motore per “rallentare” ed assaporare i paesaggi è il solo modo per entrare in contatto con la natura e la sua bellezza.