Il Giro sul Mortirolo senza Recta Contador, ma la salita ci aspetta

16.05.2025
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Alla fine si è deciso di non farla. Il Giro d’Italia avrebbe dovuto scalare un Mortirolo inedito, quello che in Valtellina e fra gli organizzatori è stato ribattezzato come la “Recta Contador”. Era tutto pronto. Le autorità hanno lavorato nei tempi prestabiliti, sistemando il fondo stradale. Quando abbiamo parlato alla vigilia del Giro, Garzelli lo aveva appena provato, stupito per la sede stradale molto stretta, che avrebbe previsto il divieto al pubblico. Invece c’è stato appena il tempo di rientrare in Italia e Mauro Vegni ha deciso di non correre rischi. Nessuna squadra conosce quel tratto e il Giro d’Italia scalerà il Mortirolo senza deviazioni.

Gigi Negri è il motore del turismo in Valtellina: il cicloturismo è il cuore dell’estate
Gigi Negri è il motore del turismo in Valtellina: il cicloturismo è il cuore dell’estate

Un altro Mortirolo

Lo racconta Gigi Negri, riferimento del ciclismo in Valtellina, che ha aspettato il Giro nei giorni pugliesi ed ha avuto modo di confrontarsi sul tema con il patron della corsa. Nella sua voce c’è un po’ di rammarico, ma anche la soddisfazione perché nella prossima estate i cicloturisti potranno scalare il Mortirolo da un versante inedito. Soprattutto nei giorni di Enjoy Stelvio Valtellina in cui a rotazione i grandi passi di lassù saranno riservati alle bici. E questo stimola la curiosità e la competizione che anima i conquistatori delle grandi salite.

«Ho parlato con Mauro – spiega – e la conferma è che per quest’anno non si fa la Recta Contador. Bisogna dirlo chiaramente. I lavori sono stati ultimati a fine aprile, perché lì in alto c’era la neve. Il fatto che le squadre non abbiano potuto provare una salita molto impegnativa che cambierebbe la storia della tappa lo ha spinto a decidere per il no. Ha pensato che se poi ci fosse un problema, verrebbe fuori un putiferio. Avrebbe dovuto fare una riunione, oltre che con le squadre, anche con l’UCI e alla fine ha preferito non rischiare. In ogni caso, in quel tornante a destra, metteremo una gigantografia di Contador con tanto di indicazione per la variante».

Al bivio del Mortirolo, una gigantografia indicherà la Recta Contador
Al bivio del Mortirolo, una gigantografia indicherà la Recta Contador

Lo sbaglio di Alberto

Il Giro volterà a destra, Contador andò dritto. La storia è ghiotta da conoscere ed è proprio Negri a ricordarla. Il suo racconto ci aveva incuriosito già qualche tempo fa, ma lo avevamo tenuto in caldo aspettando il Giro.

«Era l’anno 2014 – racconta – e facevamo il Contador Day. Si scalavano Gavia e Mortirolo, che l’anno prima si era affrontato da Mazzo. Quell’anno, per dargli la giusta visibilità, si era deciso di salire dal lato della Valcamonica, quindi da Monno. Io sono un valtellinese convinto che i nostri passi uniscono e non dividono, per cui ogni anno si cercava di fare un versante diverso. Nel 2014 partimmo da Aprica e Alberto si mise in movimento con il gruppo alle spalle. Si scendeva verso Edolo, fino al bivio per Monno. Cominciò la salita. Solo che a un certo punto, appena usciti dall’abitato di Monno, dove c’è il mega tornante, lui cosa fa? Mette giù la testa e parte, ma non fa il tornante e va dritto in una stradina stretta».

Alberto Contador nel 2014 tracciò la linea della Recta Contador: quell’anno vinse la Vuelta
Alberto Contador nel 2014 tracciò la linea della Recta Contador: quell’anno vinse la Vuelta

La Recta Contador

Negri è alle spalle nell’auto con Angelo Zomegnan, che in quegli anni era il direttore del Giro d’Italia, dopo essere stato il vicedirettore della Gazzetta dello Sport. I due si accorgono dello sbaglio di percorso, ma non c’è modo di fermare lo spagnolo.

«Chiaramente in quel periodo Contador era ancora professionista – prosegue Negri – e faceva quel giro anche per allenamento. Quindi non fece il tornante e si infilò in questa strada che tagliava dritta. Saliva a testa bassa sull’asfalto che non era perfetto. E così, non potendo fare altro, decidemmo di andare in cima, salendo dal versante… ufficiale. Lo trovammo in cima al Mortirolo. Si era fermato al rifugio per cambiarsi e io gli dissi: “Ma Alberto, hai sbagliato!”. Invece lui era molto soddisfatto e disse: “Nessuno sbaglio, d’ora in poi questa sarà la Recta Contador”. Era soddisfatto di aver fatto una cosa inedita. E da lì quel tratto ha preso il suo nome».

Una sfida per l’estate

La Recta Contador probabilmente verrà inquadrata dalle telecamere nella 17ª tappa che il 28 maggio porterà il gruppo da San Michele all’Adige a Bormio. E in attesa che un domani anche i professionisti ne accettino la sfida, rimarrà terreno di conquista per i cicloturisti che dall’estate inizieranno a sfidare i giganti della Valtellina.

«E io – sottolinea Luigi Negri – devo ringraziare il sindaco di Monno e tutte le Istituzioni perché hanno speso veramente tanti soldi per metterla a posto. Sicuramente è un percorso nuovo per raggiungere il Mortirolo. Sono 2,9 chilometri che arricchiscono la nostra offerta turistica. Poi abbiamo saputo che Contador non sarebbe potuto venire per altri impegni con Eurosport, per cui ce ne siamo fatti una ragione. Soprattutto perché non sarebbe giusto giocare con la sicurezza dei corridori».

Il ragionamento è giustissimo. Gli stringiamo la mano chiedendoci come facessero negli anni in cui non esisteva VeloViewer e la pratica delle ricognizioni sui percorsi era sconosciuta o poco frequentata. E quando ai direttori sportivi, quelli più bravi, bastava una buona altimetria per guidare i corridori. Ma i tempi cambiano, giusto così. La Recta Contador noi l’abbiamo fatta casualmente in auto una volta che scalando il Mortirolo ci rendemmo conto che così avremmo guadagnato qualche chilometro. Ma in bicicletta state attenti: la pendenza è davvero degna del miglior Alberto Contador.