VeloViewer, il Grande Fratello del gruppo? Ci spiega Gasparotto

09.04.2023
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Non vogliamo tirare in ballo l’opera di Orwell e nemmeno i reality show. Dalla recente intervista che abbiamo fatto con Peter Sagan, alla vigilia del Fiandre, ammettiamo che il pensiero è subito piombato in questo contesto di controllo. «Fino a poco tempo fa – ha detto lo slovacco – facevamo le riunioni prima della gara con una mappa e con un pennarello si segnavano i 4-5 punti da ricordare. La grande differenza l’ha fatta VeloViewer. Adesso ogni direttore sportivo può usare lo zoom e vedere dove sono i corridori, capire il vento e i punti pericolosi o stretti». 

Ed ecco il nostro approfondimento di oggi, tirato in causa proprio da Peter. Che cos’è VeloViewer e come funziona? Per farlo siamo saliti virtualmente sull’ammiraglia della Bora-Hansgrohe assieme ad Enrico Gasparotto

Enrico Gasparotto diesse della Bora-Hansgrohe, utilizza VeloViews in corsa e prima della gara
Enrico Gasparotto diesse della Bora-Hansgrohe, utilizza VeloViews in corsa e prima della gara

Un software

VeloViewer è un software, che lavora con il supporto e la sinergia di Strava per l’elaborazione dei dati relativi al percorso di una gara o allenamento che sia. Basta avere un profilo appunto del social arancione per scaricare un’ampia serie di dati che vanno a snocciolare ogni singolo dettaglio. Nelle mani di un corridore o amatore curioso, è una piattaforma che aiuta ad approfondire ogni sforzo metro per metro. Nella mani di un diesse diventa la trasformazione virtuale del famoso “Garibaldi”. Con la differenza che l’interazione diventa sempre più immediata con i corridori e con la corsa. 

In quanti utilizzano VeloViewer?

Noi come squadra lo abbiamo, ma credo che l’80 per cento delle squadre del gruppo lo utilizzino. C’è qualche squadra che usa altri software, ma che dà le stesse informazioni. Diciamo che è un metodo utilizzato dal 100 per cento delle squadre e delle auto della carovana.

Spiegaci in due parole che cos’è VeloViewer…

E’ un software che, grazie al Gpx che gli organizzatori delle corse condividono con le squadre, fa vedere il percorso e tutte le altimetrie metro per metro. Una funzione che è già presente sui dispositivi che noi tutti abbiamo come Garmin Connect. Su VeloViewer c’è una funzione live che noi in macchina utilizziamo per monitorare dove passiamo. Il percorso già fatto si colora di nero mentre quello da fare viene colorato con tutte le gradazioni che simboleggiano le varie intensità di ascesa e discesa.

I percorsi caricati in Gpx vengono elaborati e analizzati in ogni dettaglio
I percorsi caricati in Gpx vengono elaborati e analizzati in ogni dettaglio
Sagan ha detto che ogni direttore può vedere dove sono i corridori e segnalare ogni cosa…

Capisco Peter. Anche io ho corso in un periodo dove non c’erano tutti questi software e c’erano sicuramente meno informazioni via radio. Questo è un dato oggettivo, valido. Sul fatto che noi vediamo loro dove siano, non è del tutto reale. Noi non abbiamo su VeloViewer l’esatta posizione dei ragazzi, però ti da un’infinità di informazioni sul percorso. 

E’ un mezzo che aiuta più voi che i corridori…

Sì assolutamente. Io credo in realtà che il lavoro di preparazione del direttore sportivo della corsa che si va ad affrontare sia molto più facile. Una volta si usavano i roadbook e i “Garibaldi” delle varie corse. Oggi abbiamo un software che ci da molte più informazioni e più precise, che coprono ogni metro della corsa. 

Quanto aiuta il gruppo invece?

Quando sei in corsa, non vedi quanto è stretta la strada. Non si vede se una curva è pericolosa oppure no. Lì sta al diesse in fase di preparazione saper utilizzare al meglio questo software per capire che strade sono. Nella fase di preparazione c’è una funzione che utilizza streetview e ti dice quindi se una curva è pericolosa oppure no. Ma non nella modalità live dove si vedono solo colori e distanze. 

Qui due pagine di esempio di funzioni attive sulla piattaforma
Qui due pagine di esempio di funzioni attive sulla piattaforma
Riguardo alla posizione in corsa, questo softaware può generare più stress?

Ripeto, capisco Peter. Se utilizzi bene questo software si hanno veramente un sacco di informazioni in più. Poi è chiaro, un direttore che fa il Fiandre da dieci anni e si prepara facendo ricognizioni, con un approccio diciamo old-school, sa esattamente quando è pericoloso e quando no. Credo che lo stress in corsa sia dovuto al ciclismo che stiamo vivendo e non a VeloViewer. Di sicuro non aiuta a ridurlo, su questo posso dare ragione a Peter. Però non lo amplifica. 

Questa piattaforma può aiutare in ottica sicurezza?

Da un certo punto di vista sì. Così come le radio. Ho letto molto bene l’intervista che avete fatto a Peter. Anche io mi sono preso a cuore la situazione che è successa al Fiandre. Se tu fai un utilizzo sbagliato, le radioline diventano causa. Ma sta nel buon senso di tutti il saper utilizzare questi mezzi. E’ chiaro che io posso avvisare i corridori per dirgli tutte le rotonde che vedo, per esempio in VeloViewer nella funzione live si vedono questo tipo di particolari. Ha senso però avvisare i corridori che ci sono 10 rotonde? No, perché non so dove sono e magari l’hanno già fatta. Se io ho l’auto numero 20, il gruppo è un chilometro avanti a me. Il live prende la tua posizione non la loro. Sta quindi al direttore dire ai corridori i punti dove è necessario veramente intervenire. 

Filip Maciejuk al Fiandre nel tentativo di superare il gruppo per stare davanti causa la caduta del gruppo
Filip Maciejuk al Fiandre nel tentativo di superare il gruppo per stare davanti causa la caduta del gruppo
Errare è umano…

E devo dire che l’ho provato io in prima persona, che nonostante stimi la distanza e provi a prevedere, capiti di segnalare ostacoli o pericoli già passati. Tante volte è meglio avvisare con molto anticipo, che al tale chilometro ci sarà un punto in cui aumentare l’attenzione e sei sicuro che capiscano il messaggio e non si confondano. 

Un utilizzo a cascata nel ciclismo giovanile come lo vedi?

Se chiedete a me, a livello giovanile stiamo vivendo una separazione troppo grande. Io sono un po’ troppo di parte. Non sarei nemmeno favorevole al passaggio da juniores al professionismo WorldTour. Ha funzionato in alcuni casi con Pozzato o Remco oggi, però non è per tutti. Ci sono giovani che hanno bisogno di tempo. Quindi tornando alla domanda, un software del genere è eccessivo. A dirla tutta per me lo è già anche nel mondo U23.

Come per ogni cosa è il come viene utilizzato il mezzo che genera caos non viceversa…

Io credo che l’esagerazione faccia sempre male. Il giusto equilibrio e il buon senso sono la chiave di tutto e anche di questi mezzi.