Il corridore comincia dai denti: vi spieghiamo perché

04.09.2021
5 min
Salva

Una frase buttata lì da Magrini durante una diretta della Vuelta. «C’è un direttore sportivo toscano, uno che ha tirato fuori Bettini e Nocentini, che si chiama Massini e la prima cosa che faceva con un nuovo corridore era vedere se avesse i denti a posto». Il tema è interessante, merita approfondimento.

La bocca è il fulcro del nostro apparato muscolare ed il centro nevralgico dell’equilibrio, agisce in modo inconscio manda dei chiari messaggi al nostro corpo. Nel ciclismo non è raro vedere atleti con i denti sistemati o rifatti, nell’ultimo ventennio il bite è diventato quasi un salvagente per i corridori.

Parliamo dunque con Marcello Massini e con il dottor Luigi Mineo, il suo dentista di fiducia, anche lui ormai con un’esperienza sconfinata. I due sono toscani e si conoscono da molto tempo e da altrettanto collaborano. Il primo è stato un grande diesse per i dilettanti, tra i molti nomi passati sotto il suo occhio vigile c’è appunto quello del pluricampione del mondo Paolo Bettini. Il secondo è un dentista, il quale grazie al continuo lavoro e alle specializzazioni è diventato un vate in campo sportivo. Sotto i fuori ferri e le sue mani sapienti sono passati atleti di ogni sport e categoria.

Massini, quando ha capito che i denti sono una parte fondamentale per capire le problematiche di un corridore?

Io ho iniziato molti anni fa a portare i miei corridori dal dentista per fare un controllo completo, li portavo dal dottor Mineo. Con lui si facevano prima dei controlli posturali con un osteopata o un chiropratico e poi si guardavano le varie problematiche a livello dei denti.

Quali potevano essere?

Ai miei tempi, si parla di metà anni Ottanta, lo studio dei denti e di conseguenza della postura, era molto scarso, capitava di trovare corridori senza denti o con delle chiusure completamente sballate. 

Si ricorda qualche esempio?

Nel 1987, mi ricordo Massimiliano Lelli. Aveva tolto dei denti da bambino e aveva dei problemi nella pedalata, non era efficace diciamo. Così lo portai dal dentista e lo facemmo controllare. Si facevano prove con del cotone che andava a tappare il buco lasciato dal dente. Si studiavano i movimenti ed i progressi dell’atleta, successivamente, se questi test avessero portato a risultati positivi si sarebbe inserito il dente nuovo.

Si svolgevano anche interventi meno invasivi?

Alberto Destro (velocista fortissimo fra i dilettanti, ndr) aveva un problema posturale in bici, non spingeva bene con entrambe le gambe, aveva uno scompenso muscolare. Lo si è portato dal dentista e con un piccolo intervento di correzione si è sistemata la postura ed ha corso per molti anni senza più problemi.

Il discorso è affascinante. Il dottor Mineo risponde e completa il discorso di Massini.

Dottore, in che modo, dal punto di vista medico, si trovano dei problemi ai denti e quanto è importante intervenire?

Per gli atleti, di qualsiasi sport, è fondamentale capire se ci sono delle problematiche a livello di occlusione, problemi che ci si porta dietro sin da bambini. Le occlusioni si dividono in tre classi, dalla meno evidente alla più complicata. E i metodi per intervenire sono due: il bite, oppure una piccola operazione. Ci tengo a precisare che parliamo di atleti, in questo caso di ciclisti. Le operazioni per sistemare eventuali problematiche vengono fatte per il miglioramento delle prestazioni atletiche e non a fini estetici.

Cambia molto?

Cambia tutto. Gli atleti portano il loro fisico all’estremo, un problema di denti e di conseguenza di postura, non permette loro di esprimere il massimo sforzo, perché il corpo lavora per compensare questi difetti.

Quindi le differenze sono minime, ma fondamentali. Nel ciclismo ha visto qualche episodio?

Giuseppe Di Grande (vincitore del Giro d’Italia dilettanti nel 1995), cadde e si spaccò gli incisivi. Quando glieli ho rifatti, ho badato a rimetterlo in sesto per poter praticare ciclismo, curando maggiormente l’occlusione ed il contatto con gli incisivi inferiori.

Il bite dentale è fra i principalòi rimedi contro un palato da correggere (foto Sudi Lama)
Il bite dentale è fra i principalòi rimedi contro un palato da correggere (foto Sudi Lama)
Quali esperienze ha avuto invece con il bite?

Nel ciclismo si tende ad utilizzarlo poco per i problemi nella masticazione. Un corridore che ho trattato e che non ne voleva sapere di utilizzarlo è Mark Cavendish (nella foto in apertura al secondo anno da pro’, ndr). Aveva un problema di occlusione, è venuto da me e gli abbiamo dato un bite di prova, ma il suo carattere effervescente non gli permetteva di utilizzarlo in maniera serena. Non voleva avere qualcosa in bocca mentre pedalava.

Come mai?

Non voleva toglierlo e rimetterlo quando era il momento di mangiare, non voleva compiere troppe azioni togliendo le mani dal manubrio.

E quindi cosa avete fatto?

Nel suo caso, è bastata una semplicissima operazione. Abbiamo sistemato alcuni denti per permettergli di superare il problema. E le cose sono andate a posto.