Baroncini: il radio fa di nuovo “crack”, capiamo il perché

08.03.2023
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Una cicatrice sempre più marcata sul braccio destro. Un brutto infortunio che riporta Baroncini esattamente a un anno fa. Fortunatamente “brutto” solo dal punto di vista sportivo e non ai fini del suo proseguimento della carriera. Il radio destro di Filippo ha fatto di nuovo “crack” (per la terza volta, ndr) in seguito ad una caduta alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne. 

Il primo pensiero va alla sfortuna che purtroppo ricade e colpisce spesso nello stesso punto. Ci siamo però chiesti se dietro a queste coincidenze ci possa essere una qualche variabile. Scopriamo insieme al Dottor Maurizio Radi del FisioRadi Medical Center che cosa aspetta a Filippo e perché è capitato un’altra volta…

Qui una foto d’esempio di una placca installata sul radio (foto di Daniele Bernabei fisioterapista)
Qui una foto d’esempio di una placca installata sul radio (foto di Daniele Bernabei fisioterapista)
C’è una correlazione tra queste fratture? Si può ipotizzare una predisposizione a questo tipo di infortuni?

Assolutamente no, considerando la giovane età e il fatto che sia un atleta professionista, che dal punto di vista fisico sta bene. Discordo analogo per l’assunzione vitaminica corretta, soprattutto per quanto riguarda la vitamina D. Quindi escluderei una fragilità ossea

Per lui è la terza volta in un anno…

Il rischio di nuova frattura se si ricade sopra una vecchia frattura, soprattutto se ha ancora la placca installata, è ricorrente. E questo è il caso che ha coinvolto Baroncini.

E’ una fattura comune?

Cadendo in bici, quando si ha un impatto a terra, si creano sia un colpo diretto, ma anche delle leve che portano alla frattura ossea. Purtroppo è ricorrente. 

Qual’è la dinamica che porta a questo tipo di infortuni?

E’ facile che si vada giù con la mano e a quel punto andare a fratturare il polso è facile. Nei ciclisti sono ricorrenti le rotture di polso, spalla, clavicola o femore. Si cade su un’articolazione e se c’è un impatto importante a certe velocità è facile incorrere in questo tipo di infortuni. 

La terza frattura al radio sempre alla mano destra l’ha subita alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne
La terza frattura al radio sempre alla mano destra l’ha subita alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne
Il fisico quindi non c’entra niente?

La sfortuna è il principale fattore. Non esistono corporature più o meno predisposte in questi atleti allenati. Curano ogni dettaglio ed escluderei queste supposizioni che implicano una fragilità ossea dell’atleta. Banalmente se cadeva a sinistra rompeva quello sinistro. Credo sia una triste coincidenza.

Come si recupera da un infortunio di questo genere?

Possiamo dire che se l’hanno operato è sicuramente una frattura scomposta che necessitava di un intervento chirurgico. C’è da dire che negli atleti di alto livello spesso e volentieri succede che se c’è il dubbio di operare o meno si cerca di effettuare l’intervento chirurgico e avere quindi una certezza di un recupero magari migliore e in tempi più brevi. Mettendo una placca, il recupero e la calcificazione ossea avviene meglio e prima. 

Che fisioterapia viene prevista?

Ridurre e stabilizzare la frattura. Di solito viene posizionata una placca che si salda con delle viti che devono garantire la stabilità della frattura. Questa stabilità velocizza anche il callo osseo. Il velocizzare il callo osseo, ci permette di ottimizzare la ripresa. Dopo l’intervento vieni immobilizzato mettendo un gesso o in questo caso viene sostituito oggi da dei tutori termoplastici. Questo permette di far muovere le dita fin da subito all’atleta e non perdere quella parte di funzionalità che è importante tenere attiva. 

Fisioradi si occupa di riabilitazione e fisioterapia anche specifica per il ciclismo
Fisioradi si occupa di riabilitazione e fisioterapia anche specifica per il ciclismo
Quanto tempo ci vuole per riprendersi?

Sono fratture che si possono risolvere nel giro di 5 o 6 settimane. A distanza di 15 giorni si fa una radiografia di controllo e si valuta che tutto vada bene. Si valuta se il tutore può essere già tolto per fare della fisioterapia antifiammatoria e passiva. Essendo un ciclista gli si può fare un tutore particolare per pedalare sui rulli già dopo una quindicina di giorni. 

E’ difficile risalire in sella?

Con un intervento di questo tipo e un trattamento tempestivo, la frattura si può considerare superata nel giro di due o tre mesi. Quando risalirà in bici, continuerà a fare esercizi specifici per la mano, poi però la potrà concludere senza strascichi salvo imprevisti o complicazioni. 

Un anno fa la frattura del radio alla Volta au Algarve (foto Instagram)
Un anno fa la frattura del radio alla Volta au Algarve (foto Instagram)
La si può incasellare quindi tra gli infortuni con una ripresa più rapida?

Sì. A differenza delle articolazioni di caviglia, ginocchio o femore dove si è direttamente bloccati nell’atto della pedalata. Quando vengono interessate zone come polso, spalla e clavicola permettono di accorciare i tempi di recupero ma sopratutto di perdere meno tono muscolare in quanto si va a riprendere più velocemente la bicicletta anche solo sui rulli. 

E’ una frattura che ci si porta dietro negli anni?

C’è un recupero effettivo. Più avanti ci sarà anche la possibilità di rimuovere la placca per evitare che in futuro crei fastidio al polso. Questo avviene di solito dopo un anno.

Come per la corporatura non esistono cause per quanto riguarda il modo di cadere…

Lo si può rompere o perché si butta la mano a terra oppure perché c’è un impatto diretto. Diciamo che la dinamica è semplice e istintiva. Quando si cade, questo tipo di fratture sono conseguenti a una dispersione di energia sull’asfalto o terreno che sia.