Un test sul Col de Rates e la stagione di Zana può iniziare

15.12.2023
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ALTEA (Spagna) – Quando spunta dalla curva, una delle ultime del Col de Rates, Filippo Zana ha il fiatone. Però è ancora lucido. Il dottor Luca Pollastri e il preparatore Marco Pinotti lo aspettano per il prelievo del sangue, dal lobo dell’orecchio. Una puntina, nulla più più. Quanto basta per valutare la quantità di acido lattico che il veneto ha accumulato nei 6′ di sforzo.

La Jayco-AlUla ha scelto il versante di Parcent per questo test incrementale. Si finisce un chilometro scarso prima dello scollinamento. Coach Pinotti ha scelto questo punto perché la salita è più regolare e c’è un comodo spiazzo, tra l’altro anche panoramico, dove parcheggiare le ammiraglie. 

E’ dunque in questo contesto che Zana sta preparando la stagione che verrà. Certi dati, chiaramente restano segreti, ma le sensazioni sembrano buone. E il volto di Filippo non fa che assecondare le nostre sensazioni.

Filippo Zana (classe 1999) col Pirata. Il ritiro del veneto durerà in tutto 13 giorni
Zana (classe 1999) col Pirata. Il ritiro del veneto durerà in tutto 13 giorni
Filippo, se ti dovessi paragonare a un anno fa come stai? Dodici mesi fa c’era uno Zana che approdava al WorldTour, adesso?

Credo di essere più motivato. E sicuramente più consapevole di aver lavorato bene, di essere riuscito a togliermi delle soddisfazioni. Di aver raggiunto degli obiettivi e di averne fissati altri, forse ancora più alti.

Quali sono questi obiettivi ancora più alti?

Penso alla Strade Bianche. Stavolta spero di far bene fino in fondo, di essere protagonista, visto che l’anno scorso è andata abbastanza bene. Ero davanti, ma nel finale mi sono mancate un po’ le gambe. Poi ci sarà il Giro d’Italia dove darò una mano ad Eddie Dunbar, con la speranza di essere ancora più pronto.

Quindi non ci sarà Simon Yates al Giro?

In teoria no, poi vediamo. Siamo ancora a dicembre, ma dovrebbe essere questo il nostro programma.

Credevamo che non andando al Tour, come avevi paventato, saresti stato il capitano e che stessi lavorando “sull’operazione Giro”?

No, credo sia ancora presto. Intanto diamo supporto ad Eddie…

Come nel 2023, Zana aiuterà Dunbar al Giro, con la sensazione che entrambi saranno più forti e consapevoli
Come nel 2023, Zana aiuterà Dunbar al Giro, con la sensazione che entrambi saranno più forti e consapevoli
Parliamo del tuo lavoro qui in Spagna. Cosa stai facendo in questo ritiro?

Viste anche le temperature che ci sono qui, specie nella prima parte della settimana (oltre 25 gradi, ndr), stiamo facendo un bel po’ di ore che servono come base. A casa con certe temperature riesci a fare un po’ meno. Credo che alla fine in questa dozzina di giorni di allenamento faremo 40 ore più o meno. Che corrisponderanno immagino a 1.000-1.200 chilometri.

Ti abbiamo visto fare quel test, di cosa si trattava?

Abbiamo fatto un primo test del lattato. Un test utile per vedere più o meno i valori su cui lavorare. E’ noto che fare un test adesso, a inizio stagione, non è come farlo magari prima del Giro, quando si è in forma. Ma proprio per questo è utile, perché ti dà i giusti valori per allenarti. E’ molto importante avere questi riferimenti per riuscire a lavorare al meglio. 

E rispetto all’anno scorso i numeri sono migliorati?

Un po’ sì, ma a dire il vero mi sento anche meglio dell’anno scorso. Mi sento meglio in generale. Sono contento di come abbiamo iniziato.

Col peso come va? A prima vista sembri già molto magro, ma tu non fai testo!

In effetti sono messo già bene… senza volerlo. Non ho fatto niente di particolare. Ho sgarrato quando volevo sgarrare. E poi ho anche più muscolo rispetto a dicembre dell’anno scorso. 

Come in corsa, anche in ritiro, Filippo ha prestato grande attenzione all’alimentazione
Come in corsa, anche in ritiro, Filippo ha prestato grande attenzione all’alimentazione
E’ una tua valutazione o lo dicono gli strumenti?

Lo dice il test della Bia. Da questa riesci ad estrapolare la quantità di massa magra, la percentuale di muscolo. 

Conosci la tua percentuale di grasso?

Varia un po’ nel corso dell’anno. Per esempio quest’anno prima del Giro era al 6 per cento, poi è risalita un po’, specie dopo la frattura della clavicola, ma alla Vuelta era di nuovo al 6 per cento. Adesso sarò un poco di più, ma va bene. Diciamo che abbiamo individuato un peso ideale e quando devo andare forte lo devo raggiungere.

Hai lavorato in palestra in questo periodo?

Sì, sì, come l’anno scorso del resto. La palestra è stata una parte fondamentale del mio allenamento. L’ho mantenuta per tutto l’anno, anche durante le corse. Facevo un richiamo a settimana. Mentre in questa fase arrivo anche a tre sedute. Mi trovo bene e quindi penso che continuerò a lavorarci. Faccio lavori con il bilanciere, la pressa, esercizi a corpo libero anche per lavorare sul core.

Avete un preparatore specifico per la palestra?

Un po’ di esercizi me li dà la squadra. E poi anche i fisioterapisti ci danno degli esercizi specifici. In questo modo possiamo lavorare anche sui punti deboli.

Solo parte della Jayco-AlUla è venuta in ritiro. Ma per gennaio saranno al completo
Solo parte della Jayco-AlUla è venuta in ritiro. Ma per gennaio saranno al completo
Fare la base, cosa che sentiamo spesso: a che intensità pedali?

Sostanzialmente Z2, che diventa una Z3 in salita. Io lo chiamo “il lungo”, alla vecchia maniera. E’ quell’intensità in cui hai la gamba in tiro, ma non fai tanta fatica da produrre acido lattico. E’ anche un’andatura ideale per bruciare i grassi.

A proposito di grassi, una volta in ritiro non si mangiava in bici, o lo si faceva molto poco. Adesso invece vediamo che molti ragazzi hanno una tabella di carbo da ingerire anche in questa fase. Vale anche per te?

Per tutto il ritiro, in bici e non, abbiamo la tabella alimentare: colazione, pranzo, cena e bici. Ed è importante per riuscire a sostenere i carichi e a stare bene al tempo stesso, tanto più che io non ho bisogno di dimagrire, ma devo solo mantenere. 

In bici opti per un’alimentazione solida o liquida?

Un po’ di tutto. Abbiamo barrette, gel, rice cake, paninetti e anche dei dolcetti che ci fa la squadra, molto graditi per variare un po’ dal resto della stagione. In più abbiamo anche i carboidrati nelle borracce. 

Con la bici come va invece? Dopo un anno la senti tua del tutto?

Con Giant mi sono trovato veramente bene. Una gran bici. Poi tutto continua ad evolversi, continuano ad arrivare cose nuove. Bisogna ringraziare anche Marco Pinotti per questo: lui è fissato sui materiali e sull’aerodinamica in particolare. Fa evolvere la squadra ed è fondamentale al giorno d’oggi.

Finché è stato campione italiano, Zana ha utilizzato una Propel tricolore. Quest’anno il veneto ha optato per un manubrio più stretto
Finché è stato campione italiano, Zana ha utilizzato una Propel tricolore. Quest’anno il veneto ha optato per un manubrio più stretto
Preferisci la TCR o la Propel?

Quest’anno ho usato soprattutto la Propel, ma so che c’è qualche novità in arrivo. A quel punto vedremo quale userò. Per ora vado ancora con la Propel.

Hai ritoccato qualcosa?

Ho cambiato il manubrio. L’ho messo più stretto. Prima era da 42 centimetri ora è da 39: è una misura che ha fatto Giant per il nostro manubrio che è un semintegrato. Lo sto provando proprio in questi giorni in ritiro. Per ora mi trovo bene, l’aerodinamica ne guadagna. In pianura e in salita, anche quando mi alzo, non sento grandi differenze, vediamo un po’ come va in discesa. Ma prima di giudicare mi serve qualche giorno.

Cambiando il manubrio, hai toccato anche un po’ la posizione della sella, dell’attacco o magari le tacchette?

No, tutto uguale. Gli angoli non cambiavano.

Con quanti chilometri hai finito la scorsa stagione?

Sui 30.000 chilometri.

Stai utilizzando le corone 54-40?

Sì, sempre quelle. Mi ci sono trovato bene durante tutto l’arco dell’anno e non le ho mai cambiate.