I rulli e il training indoor, i consigli di Alessandro Vanotti

19.11.2022
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I rulli e il training indoor in genere sono la gioia ed il dolore del ciclismo moderno. Durante il periodo delle restrizioni ci hanno permesso di salire comunque sulla bicicletta, in inverno ci aiutano a non far scendere la condizione.

Cosa è meglio fare quando pedaliamo in modo statico in una stanza? I pro’ li utilizzano? Sentiamo cosa ci racconta Alessandro Vanotti, che dopo la carriera di atleta non ha mai smesso di documentarsi e crescere anche sotto il profilo nell’ambito del training e preparazione atletica. Collabora a stretto contatto con MagneticDays per lo sviluppo del training indoor.

L’attività dell’ex corridore lombardo si allarga con l’apertura di alcuni centri per il training indoor (foto MagneticDays)
L’attività dell’ex corridore lombardo si allarga con l’apertura di alcuni centri per il training indoor (foto MagneticDays)
In che modo i rulli possono sostituire al meglio le uscite in bicicletta?

Il periodo Covid ha dimostrato anche ai più scettici che è possibile allenarsi e divertirsi anche utilizzando i rulli. Bisogna farlo con criterio, ma è possibile. I rulli, intesi come macro categoria non possono sostituire completamente le uscite in bicicletta all’aperto, ma diventano un punto di riferimento quando si vuole sviluppare un allenamento specifico, un percorso di crescita e migliorare le prestazioni da riportare sulle uscite in bici.

Per cos’altro sono utili?

I rulli, quelli sviluppati su una base scientifica, sono anche un eccellente strumento di recupero, lo sono dopo un infortunio e quando si vuole riprendere dal periodo di off-season, oppure dopo lunghe trasferte. Oggi come oggi sono un’integrazione ottimale da sfruttare dopo lunghe uscite. Li usano i pro’ dopo le tappe nei grandi Giri.

Vanotti durante un test di valutazione (foto Alessandro Vanotti)
Vanotti durante un test di valutazione (foto Alessandro Vanotti)
Quindi, per rendere produttive le sedute sui rulli è necessaria un’adeguata programmazione?

E’ fondamentale, come è fondamentale non perdere confidenza con la bicicletta con l’utilizzo classico in esterno. Quello che ci permettono di fare i sistemi di gestione indoor è azzerare le variabili che ci sono all’esterno, sempre nell’ottica di ottenere il massimo da un allenamento specifico e mirato. Bisogna creare degli obiettivi, un percorso di crescita e adeguare gli allenamenti, anche in base alla vita quotidiana. Sono tutti pezzi di un grande puzzle e in questo rientra anche la capacità dei coach e dei preparatori che si confrontano con questi sistemi, che poi devono collimare con quelli utilizzati sulla bicicletta.

Coach Luca Bianchini di MD illustra i programmi al Vanotti Cycle Camp (foto MagneticDays)
Coach Luca Bianchini di MD illustra i programmi al Vanotti Cycle Camp (foto MagneticDays)
Indoor e outdoor, i parametri da usare sono gli stessi?

No, i parametri cambiano. Ogni atleta, a prescindere dalle sue capacità, deve essere valutato singolarmente, grazie al test d’ingresso e a quelli predisposti nel corso della stagione per valutare i miglioramenti, o comunque lo stato di forma. L’ideale è eseguire due test separati, sulla bicicletta sui rulli e creare una tabella ad hoc. Rimanendo su una linea generale, i valori indoor si abbassano in media del 7%, talvolta anche del 10%.

Una trasferta siciliana del Vanotti Cycle Camp (foto Alessandro Vanotti)
Una trasferta siciliana del Vanotti Cycle Camp (foto Alessandro Vanotti)
Al netto della parte virtuale, ci sono delle dritte che si possono usare per rendere meno opprimente una training indoor?

Parto dal presupposto che un training indoor, se adeguato e cucito sulle proprie esigenze non è opprimente. Deve essere bilanciato nel modo corretto e sposarsi ottimamente con la vita quotidiana. Quando si sale sui rulli per allenarsi è necessario curare l’aspetto dell’idratazione. La parte virtuale delle gare e delle sfide è bella, coinvolgente e stimolante, ma anche rischiosa perché ci può portare ad eccedere. Bisogna prestare attenzione. I rulli in genere e tutte le applicazioni collegate al macromondo indoor devono aiutare a finalizzare i vari passaggi, con l’obiettivo di migliorare una volta che si sale in bicicletta.

Vanotti esegue una vera e propria attività informativa e formativa (foto MagneticDays)
Vanotti esegue una vera e propria attività informativa e formativa (foto MagneticDays)
Facendo un passo indietro, se tu fossi un pro’ oggi, useresti uno strumento come MD e/o i rulli per allenarti?

Si, oggi userei i rulli e lo farei in modo specifico. Quando ero professionista le possibilità che ci sono oggi non esistevano. Mi riferisco a tutta la tecnologia che c’è dietro, compresi gli strumenti di analisi dei dati. Non dico che i rulli sostituiscono i lavori da fare in bici, che sono obbligatori anche per mantenere un certo feeling con il mezzo e con lo sforzo che viene profuso quando si è in gruppo. Di sicuro offrono dei vantaggi non secondari.

Bardet, grande estimatore dei rulli, non solo nel dopo gara
Bardet, grande estimatore dei rulli, non solo nel dopo gara
I pro’ usano i rulli?

Al netto nelle sponsorizzazioni che legano l’atleta al team ed al marchio che fornisce lo strumento, si i corridori moderni usano i rulli. Oggi è possibile anche per loro allenarsi con qualità, farlo in modo oculato, evitando di disperdere energie. E’ sempre necessario contestualizzare il luogo dove è il corridore, il periodo e i suoi programmi, ovviamente la sua predisposizione. Però si, i corridori moderni integrano la normale attività con le sedute indoor.