Pogacar e Vingegaard: da Sierra Nevada strade parallele…

24.05.2025
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Qui si lotta sulle strade del Giro d’Italia, ma il resto del ciclismo non si ferma. C’è chi corre nel Nord Europa, chi lo fa in Estremo Oriente e chi invece nel Sud dell’Europa si sta allenando. Parliamo dei primi due pretendenti alla prossima maglia gialla: Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard. Sloveno e danese, per ironia della sorte o forse semplicemente per qualità dell’altura, sono entrambi a Sierra Nevada, nel sud della Spagna.

E’ lì che stanno costruendo il rispettivo Tour de France. E’ lì che si sono persino incrociati in allenamento, ma non si sono parlati. Da quel che si sa, uno procedeva in un senso e l’altro nella direzione opposta. E come stanno andando le cose?

Pogacar a Sierra Nevada: resistenza ma anche tanta intensità (screenshot a video su X)
Pogacar a Sierra Nevada: resistenza ma anche tanta intensità (screenshot a video su X)

Casa UAE

Partiamo dalla UAE Emirates di Pogacar. Come sempre, il campione del mondo è parso il ritratto della felicità: sereno, tranquillo, fa il suo e ride. Emblematico il video che ha pubblicato lui stesso qualche giorno fa, mentre giocava col vento e la sua Colnago alla soglia dei 2.500 metri di quota.

«Tadej è Tadej – sorride Mauro Gianetti, quando ci spiega come procedono i lavori del suo corridore – Viene da un ottimo inizio stagione, quindi è rilassato. Allo stesso tempo però è concentrato sul Tour. Sa bene, e lo sappiamo anche noi, che Vingegaard ci arriverà molto agguerrito, molto forte. Per questo sta lavorando seriamente, ma soprattutto serenamente».

Dopo le classiche, Pogacar si è fermato una settimana precisa: una pausa di riposo e relax, anche e soprattutto mentale. La doppietta Roubaix-Amstel non è stata uno scherzo neanche per lui.

«Vero – dice Gianetti – dopo la primavera ha fatto una settimana di stacco per poi ricominciare pian piano. I primi giorni a Sierra Nevada sono stati molto tranquilli in termini di allenamenti, adesso invece sta lavorando sodo per arrivare al Delfinato in buona condizione. Il Delfinato servirà a fare una rifinitura».

Per la precisione proprio in questi giorni Pogacar è tornato a casa a Monaco. Si è allenato anche con il suo amico e pilota della Williams, Carlos Sainz.

Vingegaard a Sierra Nevada ha utilizzato anche la bici da crono (foto da X)
Vingegaard a Sierra Nevada ha utilizzato anche la bici da crono (foto da X)

Casa Visma

Vingegaard ha affrontato un calendario di gare molto limitato, con solo una trasferta all’Algarve e la Parigi-Nizza abbreviata a causa di un incidente. La sua permanenza in Francia è stata interrotta da una caduta con conseguente commozione cerebrale, che gli ha fatto saltare anche il Catalunya di marzo.

Si sta allenando in quota insieme a diversi compagni della Visma-Lease a Bike, tra cui Matteo Jorgenson, Sepp Kuss, Victor Campenaerts e Tiesj Benoot. Qui a parlare è stato direttamente Vingegaard.

«Ora sto meglio – ha detto il danese – la caduta di quest’anno è stata uno scherzo rispetto a quella della primavera 2024. E’ avvenuta a 15 all’ora in salita. Però mi ha creato non pochi problemi. Rimanevo sveglio per circa un’ora e poi dovevo dormire. E’ stato così per i primi tre-quattro giorni. Poi sono migliorato e già pochi giorni dopo l’incidente sono risalito in bici, ma dopo solo un’ora avevo mal di testa e nausea e mi sono dovuto riposare. A quel punto poi non sono più salito in bici per qualche giorno. Dal punto di vista mentale è stata comunque difficile da affrontare. Anche per questo ora sono ancora più motivato nel tornare in gara, perché mi sono perso anche il Catalunya. Sono più determinato che mai».

Vingegaard e Pogacar all’ultimo Tour. I due arriveranno alla prossima Grande Boucle rispettivamente con 18 e 22 giorni di corsa
Vingegaard e Pogacar all’ultimo Tour. I due arriveranno alla prossima Grande Boucle rispettivamente con 18 e 22 giorni di corsa

Tadej a Isola 2000?

Entrambi si incontreranno al Delfinato. I due non corrono uno contro l’altro dal giorno di Nizza, finale dell’ultimo Tour, che era per giunta una crono. La corsa francese è un passaggio quasi obbligato per il loro programma. Il Tour de Suisse avrebbe significato un approccio al Tour leggermente diverso e più breve in termini di recupero.

«Dopo il Delfinato – riprende Gianetti – Tadej tornerà in altura, credo a Isola 2000, ma questo deve ancora essere definito per bene. Per adesso sta facendo un lavoro in crescendo, come dicevo. Ha lavorato sulle salite lunghe, sulla forza, sulla resistenza: quello che serve dopo una primavera in cui aveva fatto un lavoro più specifico per le classiche, con più lavori di esplosività».

Abbiamo chiesto a Gianetti se questo tipo di lavoro comporti anche un leggero cambiamento fisico: vedremo un Pogacar più magro?

«Sì, ci sta che cambiando un po’ lavoro si perda quel chiletto, ma non perché lui debba dimagrire. Semplicemente, in quel momento serviva più forza. E’ una conseguenza del lavoro che deve fare, quindi è molto probabile che al Tour sia più leggero rispetto alle classiche. Poi è chiaro che il fisico è quello, non è che lo puoi stravolgere. Stiamo parlando di dettagli, ma dettagli che a questo livello diventano importanti».

Il danese è parso super motivato: «La primavera di Pogacar? Mi ha impressionato, ma non vuol dire che al Tour sarà così forte»
Il danese è parso super motivato: «La primavera di Pogacar? Mi ha impressionato, ma non vuol dire che al Tour sarà così forte»

Vingegaard a Tignes

Ancora Vingegaard: «Al momento so di non essere ancora al mio miglior livello, ma questo è il motivo per cui sono qui sulla Sierra Nevada ad allenarmi. Spero di riuscire a raggiungere un livello che non ho mai raggiunto in passato. Se dovessi riuscirci, sono sicuro di poter lottare per vincere il Tour».

Da quel poco che si è visto, anche Vingegaard sta intensificando i lavori. Ci sono alcuni video in cui è impegnato a fare degli scatti.

Una piccola differenza fra i due è che, per adesso almeno, Vingegaard ha già fatto delle ricognizioni sulle tappe chiave della Grande Boucle, mentre Pogacar ha visionato la crono di Caen (ma qualche tempo fa). Il capitano della Visma è andato sul Col du Soulor e ad Hautacam, quindi in ricognizione della dodicesima tappa. Ha percorso anche la frazione numero 14, il tappone pirenaico con Col de Peyresourde, Col du Tourmalet, Col d’Aspin e il finale in salita di Superbagnères.

Dopo il Delfinato, i due saranno di nuovo “vicini di casa”: Vingegaard e compagni, stavolta con la squadra al completo, andranno a Tignes, sulle Alpi francesi.