Maggio senza Giro. Andrea Bagioli tra paesini e tv

08.05.2023
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Maggio è il mese del Giro d’Italia, ma non tutti sono immersi nella corsa. C’è anche il maggio di chi è a casa per ricaricare le pile in vista di appuntamenti futuro. Uno di questi atleti è Andrea Bagioli.

Il giovane corridore della Soudal-Quick Step ha chiuso la sua campagna del Nord con la Liegi. Ma forse sarebbe meglio dire che ha chiuso la sua prima parte di stagione. Andrea ha messo nel sacco 23 giorni di corsa. Ha iniziato con le gare majorchine di fine gennaio. Poi dei buoni piazzamenti, su tutti il secondo posto in una tappa dei Paesi Baschi.

Ai Baschi Baschi Andrea si è messo a disposizione dei compagni, ma ha avuto anche carta bianca
Ai Baschi Baschi Andrea si è messo a disposizione dei compagni, ma ha avuto anche carta bianca
Andrea come va questo tuo maggio?

Dopo la Liegi ho fatto una settimana di riposo totale. Niente bici. Sono andato in Toscana con la mia ragazza nella zona di Montalcino… dalle parti della Strade Bianche insomma! Un tour rilassante ed enogastronomico… E dallo scorso lunedì ho ripreso a pedalare.

Com’è guardare il Giro da casa? Ammesso che tu lo guardi…

Lo guardo eccome! E’ un po’ strano perché in un certo senso vorrei essere lì anche io, ma so che nei programmi – anche se non è ancora ufficiale – c’è il Tour de France, quindi sono tranquillo. Però mi piacerebbe farlo, dopo quattro anni che sono professionista non l’ho mai fatto.

Com’è vedere invece i tuoi compagni in corsa e per di più vederli vincere, prendere la maglia rosa?

Bello! Ed è anche uno stimolo in più per me. Vedenre che sono forti e vanno bene ti dà qualcosa in più.

E poi tu stando dentro la squadra, fosse anche da una chat di gruppo, vedi cose che gli altri non vedono, conosci i retroscena…

Quello è vero. Sappiamo come gira tutto, cosa fanno prima di una crono. Vedi una cosa in televisione, un movimento e sai perché lo fanno. Per esempio quando nella crono ho visto che Mattia (Cattaneo, ndr) utilizzava la ruota alta, ho capito che l’avrebbe montata anche Remco.

Bagioli (classe 1999) è arrivato 6° all’Amstel Gold Race (in foto)
Bagioli (classe 1999) è arrivato 6° all’Amstel Gold Race (in foto)
Per quanto riguarda il tuo maggio a casa cosa farai? Hai detto che hai ripreso e poi?

Per ora sto facendo solo endurance e pochi lavori. Poi da giovedì andrò in altura con la squadra a Sierra Nevada e ci resteremo due settimane e mezzo. Poi scenderemo. Starò ancora una settimana a casa e quindi partirò per il Delfinato.

Nello specifico cosa stai facendo? Per esempio fai anche dei richiami in palestra?

No, richiami in palestra adesso no. Magari farò qualcosa in ritiro in altura, anche con dei pesi, ma leggeri. Mentre gli esercizi a corpo libero quelli li faccio, due o tre volte a settimana, come del resto tutto l’anno. Li faccio dopo gli allenamenti, nel pomeriggio-sera.

Prima hai parlato di endurance. Cosa intendevi?

Uscite di 3-4 ore, ma senza finirmi. Bisognava riprendere a fare ore. Dalla prossima settimana inserirò dei lavori più specifici. Ma più sulla forza e non cose ad alta intensità. Questa fase va considerata un po’ come fosse una sorta d’inverno. Poi man mano che ci avviciniamo alle gare inserirò anche quella. E credo che già in altura faremo questo tipo di lavori: soglia e fuorisoglia. 

Quindi non nella settimana tra altura e Delfinato?

Più in ritiro. In quella settimana quando torno a casa farò alcuni giorni di scarico e poi due, massimo tre giorni – con dei lavoretti più intensi… giusto per riportare a regime il motore in vista della gara. Per adesso l’obiettivo è non sfinirsi in allenamento, perché per arrivare al campionato italiano e al Tour, se lo farò, la strada è ancora lunga.

Gaggio Monastero, uno dei paesini in Valtellina “scoperti” da Bagioli in questi giorni di uscite meno intense
Gaggio Monastero, uno dei paesini in Valtellina “scoperti” da Bagioli in questi giorni di uscite meno intense
Visto che adesso devi solo fare ore si sella, in questa fase ti capita di fare percorsi diversi? Di andare a scoprire quel paesino fuori mano?

Sì, sì… Molto spesso. Quando abbiamo i lavori abbiamo i nostri percorsi e le nostre salite. So che quella salita ha la pendenza necessaria e che per scalarla impiego quel “tot” di tempo, per cui vado lì. Quindi alla fine fai sempre quelle due o tre salite. Quando invece si presentano delle uscite in cui devo andare “a spasso” ne approfitto per scoprire posti nuovi, paesini, strade.

L’ultimo che hai scoperto?

Si chiama Gaggio Monastero e sta in Valtellina. E’ una salita molto dura, infatti penso che in futuro non la farò molto spesso! Ma è stata davvero una bella salita e un bel panorama.

Regoli gli orari dei tuoi allenamenti in base alle tappe del Giro?

Non proprio, non è che cambio le mie abitudini, però cerco di regolarmi per essere sicuro di vedere almeno gli ultimi chilometri e magari parto un po’ prima la mattina. 

Andrea, si va al Tour per…

Per vincere una tappa! Qualcosa ho visto… Ripeto, non è ancora certo che ci sarò ma vediamo di fare il meglio possibile.