Colpack e CTF: strade diverse verso il Giro Next Gen

02.06.2023
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Il Giro Next Gen è alle porte, il richiamo è forte ed il percorso, scoperto non molti giorni fa, ha fatto muovere le squadre, le quali rincorrono la condizione migliore. Gli approcci sono differenti e lo spunto è nato dall’intervista con De Cassan, del CTF. Alle parole del giovane veneto, che salterà la corsa italiana per partecipare alla Corsa della Pace con la nazionale, si sono aggiunte le foto sui social della Colpack-Ballan

Gli scenari dei due team sono differenti: i friulani hanno deciso di non fare ritiri in altura, mentre i ragazzi di Di Leo e Valoti sono stati a Livigno per preparare al meglio l’appuntamento. 

A Livigno i ragazzi della Colpack hanno lavorato anche con la bici da crono
A Livigno i ragazzi della Colpack hanno lavorato anche con la bici da crono

Il metodo Colpack

I corridori del team bergamasco si sono sciroppati i classici quindici giorni di ritiro in altura, in una delle mete più frequentate dai ciclisti: Livigno. Una decisione molto vicina, se non del tutto uguale, a quella di molte squadre professionistiche. Le quali scelgono il fresco della montagna per preparare gli appuntamenti più importanti. 

«Da Livigno – racconta Gianluca Valoti – siamo tornati mercoledì (31 maggio, ndr) dopo quindici giorni di lavoro in altura. Abbiamo deciso di fare un ritiro di squadra con i ragazzi che parteciperanno al Giro Next Gen. L’unico cambio ha riguardato Romele che ha anticipato i suoi compagni di una settimana, visto che è andato con la nazionale a correre in Polonia.

«E’ da un po’ di anni – continua – che adoperiamo questo metodo per preparare il Giro Next Gen, fin dai tempi di Ayuso e Baroncini. Stare in quota ti permette di allenarti bene e di recuperare al meglio, in modo tale da riempire il serbatoio prima del grande appuntamento. Il tempo è stato dalla nostra parte, non abbiamo perso nemmeno un giorno di allenamento».

C’è stato anche tempo per la visita di alcuni ex atleti: Baroncini, Ganna e Sobrero
C’è stato anche tempo per la visita di alcuni ex atleti: Ganna e Sobrero, ai quali si è aggiunto anche Baroncini

Approccio classico 

La Colpack-Ballan ha fatto la scelta di sospendere l’attività con i ragazzi convocati per il Giro Next Gen. I bergamaschi hanno spostato a Livigno il loro staff e si sono concentrati sul massimizzare questi quindici giorni.

«I nostri due allenatori: Fusi e Giovine – dice Valoti – hanno organizzato al meglio tutto quanto. C’è stato un primo periodo di ambientamento all’altura e poi si è lavorato a bassa intensità. Ora siamo rientrati ed i ragazzi andranno a fare un paio di gare per riabituarsi al ritmo di gara. Qualcuno andrà al De Gasperi, altri a Fiorano e qualcuno ancora alla Coppa della Pace di Rimini. Non sono molti i team dilettantistici che possono fare questo. A ragione di ciò, a Livigno non abbiamo incontrato altre squadre, giusto qualche ragazzo, ma tutti da soli».

Il CTF ha preferito prepararsi al Giro U23 correndo qualche breve corsa a tappe, eccoli alla Carpathian Couriers Race (foto Carpathian Couriers Race)
Il CTF ha preferito prepararsi al Giro U23 correndo qualche breve corsa a tappe (foto Carpathian Couriers Race)

CTF senza altura

De Cassan ci aveva anticipato la scelta del Cycling Team Friuli con queste parole: «Insieme alla squadra abbiamo deciso di non fare altura. Vedremo se la nostra scelta verrà ripagata, una cosa è certa: ho massima fiducia nei nostri tecnici. So che arriveremo preparati ai due mesi più importanti, giugno e luglio».

Così siamo andati da Renzo Boscolo per farci raccontare questo scelta: «Il calendario degli under 23 – spiega – è talmente ravvicinato che diventa difficile organizzare il tutto. Nel 2022 abbiamo fatto il ritiro in altura, ma non abbiamo avuto buoni riscontri. In squadra abbiamo quattro stranieri e per le regole delle gare nazionali possiamo schierarne solo due per volta. In pratica avremmo dovuto fermare l’attività di tutti per andare in montagna. 

«Nelle scorse settimane – dice ancora Boscolo – ci siamo messi a fare test e a monitorare tutti i ragazzi. In base ai risultati di queste analisi, coordinati con i dati delle gare e degli allenamenti abbiamo scelto il gruppo migliore per partecipare al Giro Next Gen».

Correre aiuta i ragazzi ad crescere e a misurarsi con situazioni sempre nuove (foto Carpathian Couriers Race)
Correre aiuta i ragazzi ad crescere e a misurarsi con situazioni sempre nuove (foto Carpathian Couriers Race)

Corse a tappe

Per preparare la corsa rosa dedicata agli under 23 il CTF ha optato per un avvicinamento differente: ovvero quello di correre. I ragazzi di Boscolo hanno partecipato a due brevi corse a tappe in questo ultimo periodo. La prima è stata la Carpathian Couriers Race, la seconda terminerà il 4 giugno, ed è il Giro d’Austria Superiore.  

«Rimaniamo fedeli alla nostra idea – afferma Boscolo – la nostra squadra serve come formazione e crescita dell’atleta. Le gare sono le lezioni migliori che un ragazzo possa fare. Partecipare a due brevi corse a tappe, prima di affrontare il Giro Next Gen, ti avvicina mentalmente a quello che i ragazzi andranno a fare. Escono dalla comfort zone, imparano cosa vuol dire fare un trasferimento dopo una tappa. Imparano a confrontarsi con lo staff: massaggiatori, meccanici, a viaggiare, correre. Insomma: vivono la situazione».