Super Colbrelli, la chiave in quattro settimane ben fatte

06.09.2021
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Un Colbrelli così non si vedeva dagli under 23, quando bastava avere tanta forza fisica e alla fine stenderli allo sprint. Il corridore che ha vinto il campionato italiano su un percorso quasi da scalatori, che al Tour si è messo in luce nelle tappe di montagna e che al Benelux Tour ha dominato su cotés e muri è una delle novità di questa stagione. E’ più esplosivo. Tiene meglio in salita. Resta veloce. E’ più magro. Dire quale sia la chiave di volta dei risultati di queste settimane è forse complesso data la molteplicità dei fattori, così ci siamo rivolti a Paolo Artuso, preparatore del Team Bahrain Victorious, di rientro nel pomeriggio dalla Vuelta.

«Anche qua siamo andati bene – dice dalla Spagna – con Jack Haig che ha tenuto il podio, Mader che ha approfittato del calo di Bernal per prendere la maglia bianca e la classifica a squadre dopo quella di Giro e Tour. E poi al Benelux, avete visto tutti Mohoric e Colbrelli. A volte si lavora tanto e la sfortuna vanifica tutto. Quest’anno la iella continua, perché Landa anche alla Vuelta ha avuto le sue cose, ma gli altri sono stati bravissimi».

Il segno che qualcosa fosse cambiato si è visto ai campionati italiani, quando in salita ha risposto a Masnada e poi ha rilanciato
Il segno che qualcosa fosse cambiato si è visto in salita ai campionati italiani
Che cosa ha portato Colbrelli a un simile cambiamento?

E’ un insieme di fattori, fra lui che è maturato e sta bene in famiglia e il fatto che ci conosciamo ormai alla perfezione. Lavoriamo insieme da cinque anni, so bene cosa intende quando mi parla di mal di gambe o di altre sensazioni. E’ un rapporto che devi costruire, perché soprattutto all’inizio sei una figura imposta dalla squadra. Allora parli. Vai a pranzo insieme. Crei la fiducia. Poi tempo e lavoro fanno il resto.

Arrivare al Benelux non è stato semplice.

E’ uscito dal Tour con questa borsite, un accumulo di liquido nel ginocchio che gli dava davvero fastidio. Ha fatto una settimana in cui è andato in bici due volte. Poi ha ripreso piano, ma era sotto terapia e non ha potuto fare più di 2 ore al giorno. Quindi è andato a Livigno.

Quattro settimane in altura…

Di cui due settimane di semi-vacanza. Quando i medici ci hanno dato via libera, abbiamo cominciato con lo specifico. Una serie di doppiette, senza mai grossi volumi. Siamo stati sulle 25 ore a settimana. Poi è sceso da Livigno e abbiamo programmato sette giorni a casa prima del Benelux.

Così ha vinto sabato a Houffalize, conquistando la maglia di leader
Così ha vinto sabato a Houffalize, conquistando la maglia di leader
Perché il Benelux e non la Vuelta?

Lui era più per la Spagna, ma andare lassù era una grande occasione, visti quei percorsi.

Che cosa ha fatto nella settimana a casa, prima di partire?

Aveva fatto l’ultima distanza sabato 21 agosto, così il 22 di domenica gli ho dato il giorno di riposo. Senza bici. E’ bello riposare la domenica, si sta meglio in famiglia. Lunedì 23 ha ripreso, ma comunque sono state 2 ore a spasso a 170 watt medi. La caratteristica di Sonny, che ormai conosco bene, è che è un gran lavoratore con un grandissimo motore. E c’è voluto un po’ per fargli capire che il recupero vale quanto l’allenamento. Lui va meglio se lo tieni a freno.

Martedì 24 agosto?

Quattro ore, con 2 ore dietro motore e lavori fuori scia. Il giorno dopo, 25 agosto, 3 ore con una e mezza ancora dietro motore, ma in salita. E’ andato sui 230 watt, quindi vuol dire che ci ha dato dentro bene.

E siamo arrivati a giovedì 26 agosto.

Recupero, un’ora e mezza di bici. Mentre l’indomani ha fatto del lavoro collinare, ritmo gara in salita e recupero in discesa. Una sorta di fartlek, un allenamento che combina allenamenti di diversa durata e intensità.

La distribuzione delle borracce e dei rifornimenti sui percorsi è studiata nel dettaglio
La distribuzione delle borracce e dei rifornimenti sui percorsi è studiata nel dettaglio
Invece sabato 28 agosto?

Ha fatto tre ore con qualche volata e poi è partito per la corsa. Comunque parliamo di una settimana in cui ha fatto 70-130-100-100-90 chilometri, non un volume esagerato. Mentre negli ultimi giorni di Livigno faceva anche 170-180 chilometri su salite lunghe e lavori in pianura.

Quello che si nota è che sia anche parecchio dimagrito.

Ne parlavamo giusto stamattina, mentre era in aeroporto. Ci siamo detti di arrivare con questo peso e questa freschezza anche alle classiche del Nord il prossimo anno. Si ragiona di spostare l’altura più avanti, a ridosso della Tirreno. Sonny non è un atleta ordinario, lui scende dalla quota ed è subito performante. Negli anni scorsi, scendeva a fine febbraio, andava a fare l’apertura in Belgio e trovava gente più veloce. Nel 2022 proviamo a saltare quelle due gare e a puntare forte su Tirreno e Sanremo.

Il peso è a posto grazie al lavoro del nutrizionista?

Soprattutto grazie all’equilibrio che ha raggiunto. Con il nutrizionista si ragiona più sulle strategie alimentari in gara, intrecciate con la tattica di gara. Per ogni corsa, seguiamo una diversa strategia e così facendo ormai è impossibile sbagliare. La crisi di fame è praticamente impossibile, abbiamo uomini sul percorso ogni 20 minuti, che passano feed di ogni genere. Oggi vanno tanto più forte anche perché sono seguiti in modo quasi maniacale.

Ieri a Geraardsbergen triplo passaggio sul Muur e grande difesa. Decisivo il lavoro delle ultime settimane
Ieri a Geraardsbergen triplo passaggio sul Muur e grande difesa. Decisivo il lavoro delle ultime settimane
E cosa farà Sonny da qui agli europei?

Oggi si è svegliato presto, aveva il volo prestissimo, per cui ha dormito 5-6 ore. Dobbiamo lasciargli un paio di giorni per recuperare gli… sforzoni di sabato e domenica e anche il viaggio, ma credo che nel pomeriggio un giretto lo farà e domani sarà lo stesso. Invece tra mercoledì e giovedì c’è da fare qualche richiamo.

Di cosa?

Stimoli di forza e qualità anaerobiche, che con il passare del tempo vanno giù. Vediamo il meteo e decidiamo come distribuirle. L’unico errore di settimane come questa sarebbe esagerare. La distanza più lunga che farà sarà di 4 ore, 5 se vuole sentirsi a posto con la coscienza. Dovremo lavorare solo su stimoli di forza e anaerobico, del medio credo che a questo punto non abbia bisogno. Poi giovedì sarà con la nazionale…