Arriva in modo ufficiale la nuova bici aerodinamica di Ridley. La Noah Fast 3.0 sarà (insieme alla Falcn RS) il punto fermo per il Team Uno-X Mobility.
Cosa cambia rispetto alla Noah Fast delle generazione precedente? Quali sono i cardini della rinnovata piattaforma aero-bike di Ridley? Alcuni interessanti dietro le quinte della nuova Noah Fast raccontati da Bert Kenens, Product Manager del marchio belga.
Ridley Noah Fast, significa velocità ed aerodinamica
Che piaccia oppure no, chi produce biciclette deve spesso confrontarsi con regole diverse rispetto al passato e norme UCI che sono nuovamente cambiate.
«C’è l’applicazione 8:1 – ci racconta Kenens – che permette di costruire tubi fino a 8 volte più grandi e lunghi, rispetto al precedente standard 3:1. Si amplia la visione di design ed aerodinamica. UCI fornisce delle vere e proprie scatole ed il telaio della nuova bici deve starci dentro, I margini di errore sono limitati e la propensione verso l’aerodinamica è reale. La maggior parte dello sviluppo della Noah Fast è stato eseguito con i modelli CFD. Qualche migliaio di modelli, con la produzione successiva dei telai e manubri 3D portati nella galleria del vento, fino al telaio finale. La galleria del vento è interna all’azienda, quella della Bike Valley.
«Il CFD – prosegue Kenens – permette di quantificare il rapporto tra il peso e l’efficienza, con una valutazione che analizza anche quanto materiale si andrà ad usare. E’ preciso e ha dato modo inoltre di combinare profili simmetrici e asimmetrici delle tubazioni. Il cockpit e tutto lo sterzo sono le parti che colpiscono maggiormente. L’attacco manubrio ha l’obiettivo di diventare un tutt’uno con l’orizzontale in modo da minimizzare l’effetto drag negativo che normalmente si genera tra manubri e telai standard. Lo abbiamo richiesto ad uno dei nostri partner storici, Deda, per dare modo ai corridori di adattarsi al meglio alla nuova bicicletta, all’avantreno e alle nuove geometrie. Ecco perché vedremo alcuni atleti in gara con i manubri Deda».
Una sbirciatina al passato
Quando si affronta l’aerodinamica nel mondo del ciclismo, i reggisella integrati e alcune soluzioni di integrazione che hanno fatto scuola, è obbligatorio citare Ridley e la bici Noah. Sono trascorsi diversi anni, sono passate generazioni diverse di corridori, l’aerodinamica è diventata un riferimento, così come l’integrazione dei componenti, il cockpit ne è un esempio.
E ancora una volta siamo a parlare e scrivere della Noah (Fast). Il gap con le altre aziende si è ridotto, perché oggi tutti usano le soluzioni che hanno reso celebre questa piattaforma Ridley, eppure la bici dell’azienda belga è sempre capace di offrire spunti interessanti e un design che colpisce.
Un pacchetto totale
L’ultima generazione della Noah Fast è stata categorizzata da Ridley come una bici olistica, totale, perché ogni componente e comparto del frame-kit è stato disegnato, sviluppato e prodotto per integrarsi al meglio. Design, forme e volumi, misure. Noah Fast è un monoscocca in carbonio e come vuole la tradizione Ridley i tessuti di carbonio sono diversi (blend) con orientamenti differenti in base alle zone. Carro posteriore e forcella lasciano spazio per il passaggio di coperture fino a 34 millimetri di larghezza, anche in ottica velocità sempre più elevate sul pavé.
Il cockpit Nimbus Aero è strettissimo con un flare (svasatura) pronunciato/estremo. Nella parte alta, al limite dei manettini è largo 36 centimetri. Nella parte inferiore della curva è 40 (ben 4 centimetri per parte, considerando che ci sarà una versione 33/37 disponibile esclusivamente per il team). 127 millimetri di profondità della curva e 75 verso l’avantreno. Lo stack dell’attacco manubrio (calcolato dallo stelo della forcella al centro della piega) è disponibile in tre opzioni/altezze e sarà sempre positivo (verso l’alto), 55, 75 e 100 millimetri. Passa in secondo piano la lunghezza dello stem e diventa più semplice valutare il bike fitting per chi decide di usare questa tipologia di integrati.
Piantone a 75° (taglia media)
La geometria così raggiunta viene categorizzata come progressiva. Si basa sulla ricerca di una posizione sempre più avanzata dei corridori (considerando che la regola dei 5 centimetri della sella più arretrata rispetto al movimento centrale è stata abolita) e da qui ha preso forma la geometria della Noah Fast. Ci sono un piantone drittissimo, una scatola del movimento centrale più basso rispetto agli standard comunemente utilizzati, valore che è compensato da un incremento delle sezioni degli pneumatici (che aumentano complessivamente l’altezza da terra della bici).
Per gli amanti dei numeri, la Ridley Noah Fast è più rigida del 10% a parità di taglia e rispetto alla Falcn RS. A 50 chilometri orari (nella galleria del vento) risparmia 7 watt rispetto alla Falcn RS, 8,5 se messa a confronto con la Noah Fast più anziana. Il peso dichiarato del telaio è di poco superiore al chilogrammo.
Reach allungato
A parità di taglia, rispetto alla vecchia Noah Fast il reach del telaio si è allungato di 3 centimetri, ma nonostante questo fattore la scelta della misura corretta non cambia. Resta la medesima misura del passato. Le taglie disponibili sono 5, XXS, XS e S, M e L.
Il prezzo di listino del kit telaio Ridley Noah Fast è di 5.499 euro (una bici montata Ultegra con ruote DT Swiss ARC1400 ha un prezzo di 8.799 euro). Sarà disponibile anche una versione Noah (non Fast), con un carbonio meno estremizzato nel layup e senza il manubrio integrato.