Bennati ha l’occhio fino. E quando già lo scorso anno quelli di Q36.5 lo avevano contattato proponendogli di diventare loro ambassador, il toscano aveva apprezzato i capi di abbigliamento, ma essendo già uomo immagine di un’altra azienda, aveva dovuto declinare l’offerta. Era tuttavia solo questione di tempo e all’approccio successivo, l’accordo è stato trovato. A quel punto, oltre all’abbigliamento, Bennati ha cominciato a sentir parlare delle nuove scarpe in arrivo e si è incuriosito…
Le nuove scarpe
Il mistero è risolto da questa sera alle 18,30 con il lancio di The Unique Shoes, la scarpa che in qualche modo ha chiuso il cerchio. Grazie ad essa infatti, Q36.5 ha ora in catalogo The Unique Bib Shorts (la salopette senza cuciture che proprio grazie a questo aiuta nel miglioramento delle prestazioni), The Unique Gloves (i guanti senza cuciture sul palmo grazie a un tessuto tridimensionale) e le calzature. I tre punti di contatto sulla bici sono stati raggiunti e a ciascuno è stata data un’impronta di nuova tecnologia.
«Mi sono trovato subito bene – dice Bennati, che le ha provate sulla sua Wilier Filante – certo non faccio più in bici quello che facevo prima, ma il comfort è giusto. Le scarpe hanno due boa per la chiusura e sono stati eliminati totalmente i materiali in eccesso. Sembra di indossare un guanto, senza cuciture né linguetta».
Il progetto
Lo scopo di Q36.5 era progettare una scarpa (da strada, ma anche mountain bike e gravel) che offrisse termoregolazione e traspirabilità. Allo stesso modo, si è lavorato e indagato parecchio sulla rigidità del sistema suola-scarpa, in riferimento al sistema più ampio costituito dal corridore e dalla sua bici.
Per la suola si è scelto dunque un composto in fibra di carbonio, con una differenziazione del suo comportamento in base alla posizione. Si raggiunge la rigidità più elevata nella parte anteriore della scarpa, mentre la parte posteriore concede maggiore flessibilità. Questo crea a sua volta un’elasticità dal basso verso l’alto, migliorando la circolazione e conferendo più comfort e meno sovraccarico tendineo.
Schiuma nel plantare
Il plantare interno è forse uno dei punti di forza di queste scarpe. Q36.5 ed Elastic Interface hanno infatti brevettato e convertito la leggerezza e l’elasticità della schiuma ad alta densità che di solito si utilizza per i fondelli in camoscio. Il plantare che se ne ottiene riesce ad adattarsi molto bene alla forma del piede, tenendone memoria, e assorbendo contemporaneamente le microvibrazioni dalla strada, aumentando a dismisura il comfort.
«C’è il giusto compromesso – conferma Bennati – fra rigidità e comfort. Per un professionista questi due aspetti devono conciliarsi e credo che presto si cercherà anche qualche testimonial in attività che possa metterle alla prova e apprezzarle a fondo. Forse non sono le più leggere sul mercato, ma con 250 grammi (scarpa da strada misura 42, ndr) sono assolutamente competitive. Il corridore guarda il peso, ma soprattutto il comfort. Io stesso ci avrei corso, perché le trovo comode e reattive».
Tomaia in microfibra
Lo studio del movimento del piede, derivato dalla somma delle esperienze raccolte, ha permesso disegnare la scarpa in modo che segua e assecondi il corridore durante la pedalata.
La tomaia è un pezzo unico realizzato in microfibra naturale, dallo spessore di un solo millimetro, e come detto è priva della linguetta. Essa avvolge il piede, lo mantiene ventilato e pur essendo molto leggera, ha dei rinforzi che garantiscono la sua rigidità.
La parte superiore è poi foderata con materiale termoplastico, modellato per assicurare comunque l’aderenza e rendere più resistente la microfibra al suo interno. Il supporto Power Wrap infine circonda il collo del piede che viene mantenuto nella posizione più redditizia e comoda, a tutto vantaggio della spinta.
«Sono scarpe con un imprinting particolare – conclude Bennati – l’azienda sta molto attenta ai materiali, che siano 100% Made in Italy e riciclati. Luigi Bergamo, il titolare di Q36.5 dice che provengono tutti da un raggio di 350 chilometri da casa sua. Puntano su qualità e comfort. La scarpa era il loro cruccio e adesso che è nata, devo dire che il quadro è proprio completo».