Nel 2018 Pinarello lancia la prima versione di una bicicletta gravel dedicata alla competizioni. In soli quattro anni il segmento è cambiato parecchio, si è modificato ed evoluto, nell’interpretazione e per quanto concerne la tecnica delle biciclette. L’azienda di Treviso ha sviluppato la nuova la Grevil F, 100% DNA racing .
Pinarello Grevil F, collima tutto alla perfezione
Un blend che non tutti riescono ad utilizzare, ovvero quello di combinare l’aerodinamica alla geometrie ottimali, la scelta dei materiali più consoni per sfruttare appieno le potenzialità del mezzo, senza dimenticare il giusto valore alla bilancia.
E poi c’è l’integrazione e la lente d’ingrandimento viene puntata sul sistema TICR (Total Integrated Cable Routing), perché la Pinarello Grevil F è anche dimostrazione di forza ed eleganza.
La geometria sfrutta dei valori che nel complesso sono comparabili alle road bike Pinarello, ulteriore conferma del carattere racing della bicicletta, ma con delle differenze nel reach e nello stack. Il primo, se messo a confronto con una bicicletta da strada Pinarello (a parità di taglia) è più corto, mentre lo stack è più alto. Questo si traduce in maneggevolezza e possibilità di avere il mezzo sotto controllo anche nelle situazioni più complicate.
Soluzione cromatica champagne La Grevil F nella combinazione nero-verde Nella colorazione full black
Telaio in carbonio T700 unidirezionale
Completamente in carbonio Torayaca e monoscocca. La matrice del tessuto è T700 con le fibre HM (alto modulo) e HT (ad alta resistenza). Il progetto parte da uno dei marchi di fabbrica Pinarello, ovvero dall’asimmetria del design. I due lati del telaio sono differenti, per forme e spessori, un concetto mutuato dalle bici da strada e che ha l’obiettivo di ottimizzare le fasi di spinta, di trazione e di tutte quelle dinamiche che si generano nel corso della pedalata.
La scatola del movimento centrale è abbondante e come nella migliore tradizione Pinarello è stata mantenuta con il filetto d’ingaggio ed il passo italiano: le calotte sono esterne. La zona dello sterzo ha le sedi dei cuscinetti da 1,5” e la parte inferiore è il naturale alloggio della forcella Onda. Questa ha un vistoso flap nella parte non drive, che ha il compito di sfruttare l’aerodinamica e di proteggere la pinza del freno.
Tornando al telaio, è sloping e ha il reggisella aerodinamico full carbon specifico. I foderi obliqui sono di origine Flexstays, profilati che abbinano l’arcuatura ad una sorta di sagomatura a clessidra. Tradotto: trazione ed effetto ammortizzante, senza l’impiego di strumenti meccanici esterni che aumenterebbero il peso e le variabili meccaniche. Ad implementare questa soluzione si aggiungono i foderi orizzontali del carro curvati verso il basso. La bicicletta è disponibile in sei taglie.
La scatola del movimento centrale La chiusura del reggisella è integrata L’inserzione dei foderi obliqui al piantone
La scatola del movimento centrale La chiusura del reggisella è integrata L’inserzione dei foderi obliqui al piantone
I dettagli da non trascurare
Riprendendo le forme di forcella (Onda Fork) e retrotreno, queste permettono il passaggio di pneumatici fino a 50c di sezione (2,1” con le ruote 650b), al limite della mtb. Si possono montare le ruote tradizionali da 700c e anche le 650b. Le misure dei perni passanti sono quelle tradizionali: 12×100 anteriore e 12×142 posteriore. Si possono montare i dischi dei freni fino ad un massimo di 160 millimetri di diametro.
Il telaio è compatibile con le trasmissioni che utilizzano la guarnitura con la doppia corona, oppure con il singolo rapporto anteriore. In quest’ultimo caso il supporto per il deragliatore può essere rimosso. Ci sono le asole classiche, sul tubo obliquo e, su quello verticale, per i portaborraccia.
La Grevil F non è compatibile con i dropper-post e con le forcelle ammortizzate. Nella zona dell’avantreno troviamo anche un nuovo copckpit (la piega ha un’apertura esterna di 12°) per il gravel, in linea con il progetto d’integrazione totale. E’ possibile montare uno stem “tradizionale”, ma si perderebbero i vantaggi aerodinamici e di design, dati proprio dall’integrazione di cavi e guaine, oltre al perfetto abbinamento con gli spessori dello sterzo.
Il triangolo principale con le sue forme La parte bassa dei foderi obliqui La zona frontale dello sterzo
Il triangolo principale con le sue forme La parte bassa dei foderi obliqui La zona frontale dello sterzo
Gli altri numeri della Grevil F
Si scrive di un telaio che ha un valore alla bilancia dichiarato di 1.090 grammi (non verniciato), mentre la forcella pesa 500 grammi. Per dare un riferimento in merito ad una taglia 53 e la bicicletta completa: 8,55 chilogrammi con trasmissione Campagnolo Ekar e ruote Princeton. Rispetto alla versione del 2018, la nuova Grevil F è più rigida dell’8% nella zona del movimento centrale, il 4% più aerodinamica e permette di risparmiare 5 watt ai 40 orari.
In conclusione
Ci fa molto piacere trovare un progetto gravel che si rivolge ad una categoria specifica di utilizzatori e che non nasconde la volontà di essere corsaiolo. Pur sfruttando una piattaforma già esistente, la nuova Grevil F è una bicicletta completamente diversa nella sostanza e nella resa. Scopo del progetto è stato quello di sviluppare ogni singola taglia in modo diverso, ma con l’obiettivo di trasmettere il medesimo feeling.
C’è un telaio, c’è un progetto che permette di sfruttare tre configurazioni e questo grazie alla combinazione tra le geometrie e il DNA. La Grevil F si può usare con le gomme da 25 millimetri, al pari di una bici road, ma anche con pneumatici gravel compresi tra i 32 e 50 millimetri. E poi la soluzione più “estrema”, ovvero quella di abbinare le ruote più “piccole” da 650b con le coperture da 2,1”. Una bici racing concept con il pallino della versatilità.