MADRID – Aurum è un progetto che cresce man mano e di pari passo evolve anche sotto il profilo delle tecnologie applicate. Il modello Magma è la bici che meglio rappresenta l’azienda voluta fortemente da Alberto Contador e Ivan Basso.
Per noi italiani è la bici usata dai corridori del Team Polti-Kometa, un prodotto dal design elegante e piacevole, leggera e filante. Arriva la nuova generazione di questa bici e noi entriamo nel dettaglio, anche grazie al Pistolero di Pinto ed al responsabile R&D di Aurum Bikes, Inigo Gisbert.
Nuova Aurum Magma, il pallino di Contador
«Quando siamo partiti con il progetto Aurum non avevamo nulla in mano, se non la mia esperienza – racconta Contador – e quella di Ivan (Basso ndr). Di sicuro non era poco, ma non avevamo referenze in fatto di tecnologia, nessuna skill per la lavorazione del carbonio applicato ad una bicicletta ad elevate prestazioni. Ci siamo messi in gioco noi per primi, cercando di perfezionare il bagaglio che avevamo fatto nostro durante la carriera da corridore e ovviamente mettendo insieme uno staff di persone di eccellenza.
«Il risultato della prima Magma – prosegue Contador – è stato eccellente. Non voglio dire inaspettato, perché il lavoro del dietro le quinte è stato davvero importante, ma siamo andati ben oltre le aspettative, fornendo ai corridori una bicicletta davvero competitiva. Ed ecco la sfida successiva, migliorare la prima versione. Ci siamo riusciti, mantenendo quelle forme e quell’essenza che ha caratterizzato la Magma in queste stagioni. E poi c’è stata la sfida del posizionamento nel mercato, della bici e del marchio, cercando di rendere riconoscibile un prodotto in poco tempo e senza una storia di lungo corso alle spalle».
Una superleggera che nasce dalla simulazione CFD
Rispetto alla versione precedente, la nuova Magma ha un’integrazione migliorata e più efficiente, soprattutto in fatto di aerodinamica. Rappresenta una step superiore, rispetto ad una classica bici da scalatore.
«La nuova Magma non è e non vuole essere una bici aerodinamica – prosegue il discorso Inigo Gisbert – ma è altrettanto vero che un’ottimizzazione in questo senso permette ad una bicicletta così leggera di essere anche veloce. L’integrazione significa aver sviluppato anche il nuovo manubrio integrato che nel complesso porta un guadagno notevole in fatto di risparmio di watt. Inoltre non abbiamo penalizzato il peso. Focalizzandoci sui numeri, rispetto alla Magma precedente c’è un risparmio di 7 watt ad una velocità costante di 45 chilometri orari (telaio e forcella ndr), ai quali si aggiungono i 10 risparmiati con il nuovo manubrio».
Come è fatta la nuova Magma
Di fatto la nuova Magma si compone grazie a due blocchi monoscocca: triangolo anteriore e triangolo posteriore uniti (lo stampo è in acciaio). Foderi bassi del carro e gli obliqui sono un blocco unico, sezione che ha uno stampo specifico e dedicato per ogni taglia (soluzione unica nel suo genere). La nuova Magma è plasmata utilizzando sei differenti tipologie di carbonio, ognuna di queste laminata in modo specifico anche in base alle taglia e alla lunghezza delle tubazioni.
«Il blocco unico del carro posteriore – spiega Gisbert – influisce in modo positivo sul bilanciamento della struttura e dell’intera bici, sulla robustezza e sulla qualità elevata nel suo complesso, dove anche lo stampo di altissima precisione gioca un ruolo fondamentale».
Oltre alla costruzione sono cambiati i volumi dei profilati. La sezione centrale (compreso il reggisella) ha un’aerodinamica più efficiente. La scatola del movimento centrale ha una rigidità aumentata, mentre l’orizzontale (vicino al nodo sella) è più sottile e schiacciato per agevolare una sorta di flessione controllata, azione che viene completata dai foderi obliqui del carro. Questo fattore influisce sul comfort e sulla stabilità.
Le sedi del movimento centrale sono T47. Davanti e dietro c’è tanto spazio per le gomme, si possono montare pneumatici fino a 35 millimetri di sezione. Il supporto del cambio posteriore è UDH (universal derailleur hanger).
Le parole di Mirco Maestri
Uno fra i corridori più attenti alla bici, nominato da Ivan Basso capitano del Team Polti-Kometa, è Mirco Maestri che ha da poco concluso il Giro con il bel ricordo della fuga di Fano con Alaphilippe.
«L’evoluzione della bici nuova è lampante – spiega – soprattutto per quello che concerne la rigidità, la Magma nuova è molto più rigida ed è veloce. Io, ma in genarale tutti noi che abbiamo corso il Giro, l’abbiamo avuta in dotazione prima della partenza da Venaria Reale ed il feeling è stato eccellente da subito, non male, visto che la precedente è stata usata per tre anni».
Cinque taglie e un kit telaio
La nuova Aurum Magma è disponibile in cinque taglie (48 e 51, 54, 56 e 58), mentre gli off-set della forcella sono due. Gli allestimenti completi sono quattro, due Shimano e due Sram, tutti portano in dote le ruote Enve. E’ disponibile anche un frame-kit: telaio e forcella (serie sterzo inclusa), perni passanti CNC e movimento centrale T47 CeramicSpeed, il suo prezzo di listino è di 4499 euro (4.999 euro con il cockpit integrato).
Le prime impressioni
Partendo dal presupposto che 30 chilometri rappresentano una sorta di aperitivo, qui a Madrid abbiamo utilizzato in anteprima la nuova Aurum Magma. La bici mostra un sostegno notevole nella zona dell’avantreno, una rigidità esponenziale (considerando le forme ed valore alla bilancia) in tutta la parte centrale e un buon comfort nel retrotreno. In questo punto si fa anche sentire quella sorta di elasticità più volte sottolineata durante la presentazione da Inigo Gisbert. Molto buone le diverse fasi di rilancio, alle alte e alle basse andature.