Trek Emonda ALR, ovvero la versione in alluminio di una delle bici più iconiche dell’era attuale. La ALR mutua molti dei concetti utilizzati per la sorella in carbonio, adattandoli alla piattaforma in lega leggera.
Si tratta della terza generazione dell’alluminio Alpha serie 300, il più leggero e con saldature che in alcuni punti scompaiono quasi completamente. L’abbiamo provata in anteprima.
La Trek in lega più leggera
Alcune sezioni della nuova Emonda ALR sono sovrapponibili a quelle della versione OCLV in carbonio e questo anche grazie alle saldature Invisible Weld. Inoltre è stata eseguita un’importante cura dimagrante agli spessori dei profilati, ma al tempo stesso è stata mantenuta la sagomatura Kammtail, ovvero il concetto aerodinamico mutuato proprio dalla Emonda in carbonio.
Lo si nota principalmente nella sezione dello sterzo, dell’orizzontale ed in parte anche nella tubazione obliqua. Solo qualche anno a dietro era impensabile raggiungere delle forme del genere con le tubazioni in lega.
Geometria H1.5
Ormai è un punto fermo delle piattaforme Trek ed è uno dei punti di forza delle biciclette del marchio statunitense. In base alla taglia si sfrutta una posizione in sella ben equilibrata, mai eccessivamente caricata sull’anteriore, fattore che porta dei vantaggi anche in termini di comfort nel medio e lungo periodo.
Scatola movimento bella grossa
Rispetto alla Emonda in carbonio non è squadrata e ovviamente il piantone si innesta in modo differente, così come i foderi bassi del carro. E’ una sorta di tubo rotondo oversize, non è press-fit ed è di natura T47, con le calotte filettate ed avvitate. Permette di alloggiare tutte le guarniture presenti sul mercato, anche quelle con asse passante da 30 millimetri di diametro (previo utilizzo dei cuscinetti adatti). Tra la scatola e l’inizio dell’obliquo escono i cavi e le guaine.
La forcella è tutta in carbonio ed il reggisella è tondo, con un diametro di 27,2 millimetri. Il passaggio massimo dichiarato per gli pneumatici, anteriore e posteriore è di 28 millimetri, anche se in questo caso è sempre necessario considerare anche la forma del cerchio ed il canale interno di quest’ultimo.
Emonda ALR5 in test
Si tratta di una taglia 54, con un valore alla bilancia rilevato di 9 chilogrammi netti. Un montaggio sostanzioso che nulla fa per abbassare il peso. Attacco e piega Bontrager in alluminio, così come il reggisella. Sella Bontrager, non in carbonio e trasmissione Shimano 105 2×11. Ruote Bontrager in alluminio con un profilo basso (compatibili anche con i tubeless) e gomme Bontrager da 25. I dischi dei freni sono da 160 millimetri di diametro. Il prezzo di listino è di 2.599 euro.
I nostri feedback
La Trek Emonda è molto simile ad una bicicletta endurance, dove il comfort e le “risposte lunghe”, che difficilmente mettono in crisi il modo di guidare ed il ciclista, sono fattori che spadroneggiano. Non è una bici scomoda neppure per quello che concerne la messa in sella, perché davanti ha delle proporzioni ottime e non obbliga a schiacciarsi verso il basso.
In salita, sul passo e nei rilanci non è mai violenta, non è nervosa, semplice da portare. Eppure non è complicato far emergere la sua grinta, perché è sufficiente cambiare le ruote, montare un set più leggero e magari con un profilo medio. Il gioco è presto fatto, si risparmiano parecchi grammi nel comparto rotante e la resa tecnica sale ad uno step più alto.
Non mette mai in crisi il ciclista neppure in discesa e nei tratti dove è fondamentale guidare la bicicletta. L’avantreno è un bel punto di riferimento, che si comporta in modo adeguato nei momenti dove è necessario creare sostegno, preciso quando si fa correre la Emonda alle alte velocità.
In conclusione
Le biciclette in lega d’alluminio occupano (troppo spesso ingiustamente) un ruolo di secondo piano, surclassate dal carbonio. Eppure molti telai in lega leggera anche di ultima generazione e questa Emonda ne è un chiaro esempio, non hanno nulla da invidiare (o poco) a biciclette in carbonio della medesima fascia di mercato che oggi risultano anche più costose.
L’alluminio di oggi inoltre, è molto differente rispetto a quello di anni fa e non è solo una questione di lavorazione del metallo. Le geometrie sono diverse, così come alcuni concept di sviluppo, la componentistica è cambiata. Sono biciclette molto più versatili e comode. Le bici in alluminio di oggi sono più “docili” e facili, sicuramente un po’ per tutti e sono una ottima porta d’ingresso al mondo della bicicletta e, senza eccessi di spesa per gli eventuali upgrades, non disdegnano le competizioni.