Ai piedi di Edoardo Affini, campione europeo a cronometro e doppio bronzo mondiale nella gara individuale e poi nel mixed team relay, c’è un modello particolare di scarpe Nimbl. Un esemplare unico, ne vengono fatte solamente una cinquantina all’anno.
Proprio prima della prova del team relay, valsa il bronzo agli azzurri, abbiamo avuto modo di farci raccontare da Affini come si trova con queste scarpe marchiate Nimbl.
Due medaglie ai… piedi
Appoggiato sulla poltrona dell’albergo nel quale alloggia la nazionale per questi mondiali di Zurigo Edoardo Affini appare come un gigante buono. Le scarpe nella sua mano sembrano quasi piccole, poi le posiziona sul tavolino e il 45 del cronoman in forza alla Visma Lease a Bike si manifesta in tutta la sua grandezza.
«Questo – ci spiega, riprendendo la scarpa e girandola tra le mani – è un modello fatto solo sul mio piede, completamente modellato in base alle caratteristiche fisiche e tecniche. Non c’è la tomaia è tutto carbonio e con un velcro che funge da chiusura. E’ stata creata un’aletta per permettere di infilare e sfilare il piede agevolmente. Ma non c’è un sistema di chiusura che va a stringere, non c’è bisogno. Una volta indossate calzano come un guanto. Dopo diverse prove fatte nei due anni in cui le ho utilizzate ho deciso di indossarle senza usare le calze. Il piede rimane stabile all’interno, non si muove. Poi per avere un’aerodinamica ancora maggiore metto il copri scarpe».
Massima prestazione
Queste scarpe, progettate insieme a Nimbl, hanno alla base la ricerca della massima prestazione a cronometro. Una prova nella quale ogni dettaglio fa la differenza e sprigionare ogni singolo watt sui pedali è fondamentale.
«In accordo con Nimbl – continua – abbiamo sviluppato questo modello proprio per le cronometro. Sono un modello totalmente chiuso, senza fori o aerazione. Perfette per un discorso di aerodinamica. In uno sforzo come quello delle prove contro il tempo, dove si passa da 15-20 minuti a massimo un’ora, sono l’ideale.
«La spinta sui pedali – conferma Affini – è eccellente, questo è dovuto al fatto che la suola è presa dal calco che Nimbl ha fatto direttamente sul mio piede. Di conseguenza prende la forma della pianta e segue la mia fisionomia. Non servono solette, a livello di sensazione è come se fossi direttamente sul pedale. Lo spessore è quello del foglio di carbonio usato nella realizzazione del modello».
150 “strati”
La parola passa a Francesco Sergio, co-fondatore di Nimbl e colui che si è rapportato con Affini e tutti i corridori che utilizzano le scarpe prodotte dalla sua azienda.
«Questo modello in particolare – racconta – è costruito utilizzando 150 tipi diversi di carbonio, tutti orientati in maniera differente. Prima di iniziare a costruire la scarpa, che viene in un primo momento modellata sul calco preso all’atleta, dobbiamo fare alcune considerazioni tecniche. Ovvero, il peso del corridore, la potenza espressa e il tipo di pedalata. La squadra, in questo caso la Visma Lease a Bike, ci fornisce tutti i dati e noi partiamo con la realizzazione delle scarpe su misura».
Un mese di lavoro
«Una volta realizzate si spediscono all’atleta – riprende Francesco Sergio – che farà un primo test. Si tratta di una pedalata di due o tre ore fatta a ritmi e regimi di gara. Chiaramente serve provarle al massimo della performance per avere un riscontro totale e completo. La prima volta non è mai quella giusta, ma è normale vista la qualità del prodotto finale. Si tratta di fare tante prove, test, pedalate, ecc. Una particolarità è che non si possono fare modifiche sul modello realizzato, quindi ogni volta bisogna mandarle al macero e ripartire da zero con le nuove indicazioni del corridore».
«Poi c’è una particolare attenzione al peso – conclude – perché se si va un 20 per cento sopra il limite programmato la scarpa non mantiene le sue performance. Così come se si ha un peso al di sotto, ciò significa che non tutte le parti sono rigide e pronte a sopportare il carico di potenza, rischiando la deformazione o la rottura. Per avere una scarpa al massimo livello possibile serve curare ogni dettaglio alla perfezione. Ma quando è pronta i risultati si vedono»