L’introduzione dei freni a disco nelle biciclette da strada ha portato tutta una serie di cambiamenti, che probabilmente non sono ancora finiti. Abbiamo visto che nel ciclocross molti atleti usano dischi con diametro da 140 millimetri al posteriore e all’anteriore, mentre i professionisti della strada si stanno orientando verso il 140 posteriore e il 160 all’anteriore.
In base a quali parametri si sceglie un diametro piuttosto che un altro?
Ne abbiamo parlato con Marco Cittadini, PR & Communication Officer di Shimano Italia, con Mauro Adobati, meccanico della Trek Segafredo che monta Sram e con Vasile Morari, meccanico della UAE Team Emirates che è equipaggiata con Campagnolo.
Nel cross non si frena
Avere i freni in ordine e ben funzionanti è una delle cose più importanti per un corridore. L’introduzione dei freni a disco su strada ha portato anche una serie di variabili assenti con i classici rim brake.
«La scelta del diametro dei dischi è molto curiosa – esordisce Marco Cittadini – nel ciclocross utilizzano molto quelli da 140 millimetri, perché meno freni e meglio è. Inoltre, su molti modelli di telai per avere i 160 millimetri, bisognerebbe montare un piccolo adattatore, che potrebbe creare un fastidio in più soprattutto in presenza di fango. Comunque, per i percorsi da ciclocross il disco da 140 è più che sufficiente».
La frenata è soggettiva
Passando alla strada cambiano alcune cose.
«La frenata è molto soggettiva – continua Cittadini – e la discriminante è il peso dell’atleta. Inoltre, c’è chi usa solo l’anteriore e chi invece usa entrambi i freni. Con i dischi si ha più modulabilità e si frena in maniera diversa».
Ma a cambiare non è solo la frenata: «L’introduzione dei dischi ha modificato le biciclette, la rigidità dei telai è diversa, le forcelle sono cambiate e anche le ruote sono strutturate in maniera differente, e poi c’è anche il perno passante. Per tutti questi motivi noi consigliamo di utilizzare il 160 anteriore con il 140 posteriore, che assicura un’adeguata potenza frenante».
Dischi da Mtb, perché?
Una curiosità che abbiamo chiesto a Cittadini è perché alcuni atleti, come Alaphilippe, abbiano usato durante la stagione il disco Shimano della serie XTR da mountain bike.
«I dischi da strada – ci spiega – sono più strutturati nella parte interna, perché con le velocità elevate si crea maggiore calore in frenata, quindi c’è bisogno delle alette per disperderlo più velocemente. I corridori che hanno usato i dischi da mountain bike hanno una frenata meno aggressiva e riescono a far scaldare meno i dischi».
Quindi chi ha una frenata più dolce o riesce a ripartirla meglio fra anteriore e posteriore può usare i dischi XTR e avere il vantaggio di qualche grammo in meno in termini di peso.
I freni di VdP e Van Aert
Marco Cittadini ci faceva anche notare che Van der Poel e Van Aert usano i dischi del Dura Ace nel ciclocross– Anche se in teoria le velocità non porterebbero a un surriscaldamento dei dischi, loro preferiscono usare l’assetto stradale anche in quelle condizioni: «E’ una questione soggettiva, legata allo stile di frenata».
Continua evoluzione
Passando in casa Sram abbiamo parlato con Mauro Adobati che è uno dei meccanici del Team Trek-Segafredo, che ha in squadra uno dei migliori discesisti del gruppo: Vincenzo Nibali (foto in apertura).
«I nostri corridori usano tutti il disco da 160 millimetri anteriore e il 140 millimetri al posteriore – ci dice Adobati – da varie prove che abbiamo fatto è emerso che è la soluzione migliore. I ragazzi hanno bisogno di più potenza all’anteriore, anche perché è quello che utilizzano maggiormente».
C’è anche il cambio ruote
E poi c’è la questione di una dispersione migliore del calore: «Un altro vantaggio del disco da 160 millimetri è che disperde di più il calore. E’ logico che sarebbe meglio differenziare le misure dei dischi in base al peso del corridore, ma diventerebbe troppo complicato gestire il cambio ruote. In teoria se fossi un amatore che pesa poco, monterei il 140 anche all’anteriore».
Proprio in merito al cambio ruote il meccanico della Trek ci fa notare un particolare importante: «Quasi tutti i cambi ruote neutrali sono impostati con ruote anteriori con dischi da 160 e posteriori da 140. Questo è un ulteriore motivo per cui si sta andando in questa direzione».
Dischi anche per la UAE
La soluzione delle misure differenziate è la preferita anche per chi utilizza materiale Campagnolo, come la UAE Team Emirates, che quest’anno sembra indirizzata al pieno utilizzo dei freni a disco in tutte le corse.
«Possiamo dire che lo standard anche per noi è diventato il 160 anteriore con il 140 posteriore – ci spiega Vasile Morari, meccanico della squadra di Pogacar e Trentin – il disco anteriore maggiore da più potenza frenante, cosa che sul posteriore è già ottima con il disco più piccolo». Anche in questo caso oltre alla potenza della frenata si guarda alla capacità di raffreddamento: «Essendo l’anteriore il freno che usano di più, è meglio avere un diametro più grande anche perché si raffredda prima, infatti la superficie maggiore permette di rilasciare il calore più velocemente».