Casa Astana, quando si cambiano pedali e tacchette Look?

15.02.2022
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Come facciano i professionisti a scegliere il pedale giusto e come possano di conseguenza regolarsi le persone… normali, lo abbiamo già detto. Lo step successivo su cui abbiamo soffermato la nostra attenzione è quando e come i pedali e le tacchette cedono all’usura. Un’idea nata alle corse, osservando l’abrasione sulla superficie del pedale. Anche se non è certo qualche graffio sull’appoggio, quanto piuttosto la perdita di efficacia della molla, a suggerirne l’eventuale sostituzione. Per questo ci siamo rivolti a Gabriele Tosello, meccanico dell’Astana Qazaqstan Team, usando come banco di prova i pedali Look del team kazako.

«L’usura del pedale – dice Tosello – è qualcosa di molto relativo. Penso che un amatore possa farci un anno intero, ma se si tratta di un amatore che corre ed esce quasi tutti i giorni, allora rientriamo nella categoria dei corridori e questo è il mio terreno. E noi ogni tre mesi al massimo i pedali li cambiamo, per eliminare quel poco di gioco che inevitabilmente si crea».

Nibali usa pedali Keo Blade Carbon con tacchette nere: quelle fisse
Nibali usa pedali Keo Blade Carbon con tacchette nere: quelle fisse

Cicli infiniti

Osservando il rituale degli atleti in corsa, gli agganci e gli sganci sono ripetuti. Per andare al foglio firma. Poi per tornare all’ammiraglia. Per andare alla partenza. Per partire. Al traguardo. Per raggiungere l’ammiraglia. Se a questi vari rituali si aggiungono i passaggi che si svolgono immancabilmente a casa e le condizioni di polvere e sporco in cui spesso lavorano pedale e tacchette, si capisce che la molla sia sottoposta effettivamente a cicli ripetuti di fatica.

«Il professionista se ne accorge – precisa Tosello – perché si crea un piccolo gioco che può creare fastidi alle ginocchia agli atleti più sensibili o che abbiano già qualche problemino. Succede che la molla perda un po’ di forza e di conseguenza non riesca più a stringere la tacchetta».

L’usura dell’appoggio è marginale: va verificata invece la molla
L’usura dell’appoggio è marginale: va verificata invece la molla
Quali modelli usate in Astana?

Il top di gamma, il Keo Blade con la molla in carbonio e i cuscinetti in ceramica. Noi li cambiamo ogni tre mesi, anche perché la lamina in carbonio che ne garantisce il funzionamento non ha possibilità di regolazioni. Non è che perda poi tanta forza, ma stiamo parlando davvero di valori minimi. I pedali nascono con 4 durezze: 8-12-16-20

Voi quali usate?

La 20 è per i velocisti, perché è la più dura. I nostri preferiscono la via di mezzo, la 16: il pedale rimane attaccato bene e non è una durezza estrema. Ovviamente parliamo di durezza di aggancio e sgancio, mentre la libertà di movimento viene dalle tacchette. Nere, grigie e rosse. Chi ha meno problemi usa le nere, quelle fisse. Gli altri stanno sulle grigie.

Le tacchette nere sono quelle fisse e richiedono il posizionamento più preciso
Le tacchette nere sono quelle fisse e richiedono il posizionamento più preciso
Un po’ di nomi per capire?

Nibali usa le nere, ma è chiaro che il posizionamento della tacchetta deve essere perfetto. Per questo le mettiamo noi con la nostra dima. Anche Velasco usa le nere, diciamo che sono la scelta del 40 per cento dei corridori.

Supponiamo che la tacchetta si usuri, passano alla scarpa di scorta o aspettano la sostituzione?

Aspettano, la scarpa di scorta la prendono solo per l’uscita singola, se proprio non si fa in tempo a sistemare la scarpa da gara. Si sente la differenza a livello di durezza della tomaia, per questo si approfitta dei momenti senza corse per verificare e cambiare le tacchette.

In corsa non si cambiano mai?

Si evita, francamente. Con le tacchette, che si usurano per l’uso, perché ci camminano o che si rompono in caso di caduta, si gioca d’anticipo. Al via di un Giro d’Italia, ad esempio, si controllano tutte, in modo da partire con la scarpa giusta.

Alcuni corridori continuano a usare i Look Keo 2 con la molla in metallo
Alcuni corridori continuano a usare i Look Keo 2 con la molla in metallo
Lo sporco di una tappa sul pavé incide sull’usura di pedali e tacchette?

Sicuramente. La terra gratta, anche quella di una Strade Bianche. Dopo l’ultima Roubaix abbiamo quasi dovuto cambiare tutto. Quando Vincenzo vinse il Tour e si corse sul pavé bagnato, la sera controllammo scarpe e pedali e rimettemmo a posto quelli danneggiati.

Sul camion non mancano i ricambi…

Proprio no. Abbiamo una scorta di 20-25 coppie di pedali e almeno 30 coppie di tacchette per ogni colore. Meglio averne di più, che trovarsi senza (ride, ndr).

Finora hai parlato dei Keo Blade, ma guardando bene, i corridori usano anche altro…

Infatti i corridori, come la gente che usa la bici per passione, hanno i loro gusti e le loro abitudini. La scelta del pedale va a sensazione e non vi nascondo che alcuni usano il Keo 2, quello di gamma intermedia, perché gli dà la possibilità di regolare la molla

Un’eccezione al top di gamma a tutti i costi?

Decisamente. E poi parliamo di corridori importanti come Lutsenko, De la Cruz, Tejada e lo stesso Gazzoli. Non parliamo di corridori che hanno avuto problemi, ma che ci tengono a sapere che la molla è tirata, per cui a volte prendono la brugola e ci danno un giro. Anche se, visto che stiamo parlando di un pedale di gamma inferiore, in quei casi la molla si tira sempre al massimo. E soprattutto per loro la sostituzione del pedale ogni tre mesi è quasi obbligata.

Cambiate mai la molla?

Non ne abbiamo necessità, nel senso che ne abbiamo la possibilità e cambiamo direttamente il pedale. Però confermo che è la molla la parte che si usura. Rendersene conto o meno dipende dalla sensibilità di chi la usa.