Cattaneo, missione negli Usa tra gravel e progressi a crono

06.11.2021
5 min
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Mattia Cattaneo è a Parigi sulla via del ritorno. Dopo una settimana abbondante negli Stati Uniti fra il Kansas e la California, per il bergamasco della Deceuninck-Quick Step domani ricomincia la preparazione.

Gli ultimi otto giorni sono stati un concentrato di divertimento, fatica e scoperta insieme a Remco Evenepoel, Giampaolo Mondini e lo staff di Specialized. Il motivo del viaggio erano infatti i test in galleria del vento per la posizione della crono, ma lo sponsor ha chiesto ai ragazzi di partecipare alla Waffle Belgian Ride, un mega evento gravel che si è svolto a Lawrence. Il format ha 10 anni, ma era la prima volta che si correva in Kansas.

Così i corridori si sono rimboccati le maniche, si sono messi lo sguardo convinto e hanno corso sul percorso medio. Distanza di circa 111 chilometri e 3.600 metri di dislivello. Un po’ di asfalto in partenza e poi solo sterrati. Vi interessa saperne di più? Venite con noi…

Percorso quasi tutto pedalabile, tranne alcuni passaggi più tecnici (@specialized)
Percorso quasi tutto pedalabile, tranne alcuni passaggi più tecnici (@specialized)
Parlaci dell’evento…

Molto simile a una Gran Fondo, ma essendo in America è chiaro che fosse tutto più grande. Bello spirito, ma noi eravamo lì per rappresentare Specialized e per divertirci. Anche se poi lo sapete, quando si attacca il numero, andrai pure piano, ma fai fatica vera. Bel clima però, tanta voglia di divertirsi a tutti i livelli.

Quelli che hanno corso sul percorso lungo sorridevano meno?

Ecco, quelli avevano le facce convinte. Dovevano fare 179 chilometri e quasi 6.500 metri di dislivello. Sono partiti mezz’ora prima di noi, erano tutti i corridori. Se la partenza fosse stata su sterrato, avrebbero fatto il polverone. In realtà i primi 2 chilometri e poi il finale erano su asfalto. Il resto tutto su sterrato, tipo strade bianche. Gli unici passaggi tecnici li chiamavano “Cyclecross” ed erano tratti più stretti fra prato e boschi. Comunque percorso ben frecciato e addetti ai lavori a ogni incrocio. Organizzazione super.

Conoscevi già il gravel?

A casa ne ho una, l’ho presa da me per quando esco fuori stagione. Due volte alla settimana, invece di farmi dei giretti su strada, me ne vado per un paio d’ore via dall’asfalto. In America ci hanno dato le nuove Crux il giorno prima, per cui il sabato siamo andati a farci un giretto per metterle a posto.

Come funzionava con l’assistenza meccanica?

Niente ammiraglie o punti di assistenza. Ognuno in autosufficienza, ma per fortuna non abbiamo bucato.

Era freddo?

Vi dirò, la mattina alla partenza c’è stato un po’ da battere i denti. Poi però ci siamo scaldati.

In gara assieme al gruppo della Deceuninck c’era anche Giampaolo Mondini (@specialized)
In gara assieme al gruppo della Deceuninck c’era anche Giampaolo Mondini (@specialized)
In Italia si è già corsa la Serenissima Gravel, credi che eventi del genere si diffonderanno?

Per me sì (risponde senza esitare, ndr). C’è tanto margine, vedo un grande futuro. Del resto le aziende stanno producendo più gravel che mountain bike, per cui ci si può aspettare anche uno spostamento degli atleti dalle altre discipline. In una gara di gravel si possono mischiare stradisti, biker e anche qualcuno del ciclocross. Di fatto è una specialità che strizza l’occhio a tutte le altre.

E’ stata dura?

Anche se ci siamo imposti di non spingere troppo, c’erano tanti strappi di 300-400 metri. Tutto un su e giù, per fortuna i rapporti del gravel permettono di salvare la gamba. Ma ci siamo fermati per mezz’ora in ciascuno dei tre ristori che abbiamo trovato, mentre nel lungo ne avevano cinque. Si mangiava come da noi, barrette, crostate e il resto. E i waffle…

Cattaneo ed Evenepoel hanno optato per il percorso medio di circa 110 chilometri (@specialized)
Cattaneo ed Evenepoel hanno optato per il percorso medio di circa 110 chilometri (@specialized)
Ecco bravo, come mai questo nome?

E’ un format che hanno esportato negli Usa. Fa leva sui waffle e sulla cultura ciclistica belga, ma belgi in giro non ne ho visti, a parte Evenepoel. Lui è stato acclamato, ma perché Remco è Remco, non perché fosse belga.

Cambiando fronte, è vero che in galleria del vento si sono viste per te cose grandiose?

Su carta, con la nuova posizione dovrei avere un miglioramento notevole. Non avevo mai fatto un lavoro del genere, se non in Lampre ma in una galleria molto più piccola di quella Specialized. Si è fatto tanto lavoro, che a livello teorico mi darà vantaggi notevoli. Chiaro che il test di 8 minuti è diverso dalla crono di mezz’ora, ma la nuova posizione promette bene.

In cosa cambia?

In tutto, anche se essendo alto 1,85, per me riuscire a stare raccolto e compatto come Remco è difficile. Dovrò fare molto lavoro a corpo libero per adattarmi a stare molto più basso, con la testa al livello delle mani.

E’ vero che Remco era infastidito perché tu hai ottenuto dalla posizione vantaggi superiori ai suoi?

Eh, lui è così (ride, ndr), vuole sempre vincere. Ma ha anche altre gambe, per sua fortuna. Adesso si torna e domani si comincia. Ho smesso presto di correre quest’anno (il 18 settembre in Lussemburgo, ndr), è tempo di ripartire.

Due europei nel Far West con la nuova Crux

06.11.2021
4 min
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La Waffle Belgian Ride corsa da Evenepoel e Cattaneo e da Giampaolo Mondini in un team Specialized è stata l’occasione migliore per la casa californiana di mettere in mostra la nuova Crux, gravel peso piuma che strizza l’occhio alle prestazioni grazie a soluzioni tecniche che la rendono… abile sia per gare di gravel che di ciclocross.

Geometrie da gara

La geometria della Specialized Crux la rende più pronta e stabile, grazie all’interasse leggermente più lungo per l’aumento dell’avantreno (circa 7 millimetri che riducono il rischio di toccare la ruota con la punta del piede in caso di curve molto strette). Fra le novità geometriche, va segnalato l’aumento del reach (9 millimetri sempre nella 56 di Cattaneo) compensato dal montaggio di un attacco manubrio più corto. Il carro posteriore invece resta identico per angoli e misure alla versione precedente. Con l’aumento di 2 millimetri del drop del movimento, si guadagna grande reattività.

Analisi dei flussi di forza

La produzione del telaio deriva invece dai feedback messi da parte durante la realizzazione e l’impiego della precedente Aethos, in cui l’analisi dinamica delle forze e delle sollecitazioni subite dal telaio durante l’azione ha permesso di dosare al meglio la laminazione e la stratificazione delle pelli di carbonio nello stampo. Tolto il superfluo, rimane un telaio ugualmente sicuro e performante e soprattutto più leggero.

A Cattaneo (ed Evenepoel) è stata affidata la S-Works, prodotta con carbonio FACT12R per un peso di 725 grammi nella misura 56. La bici era montata con Sram Red eTap AXS e il suo peso complessivo dichiarato era di 7,25 chili. Le altre tre versioni in commercio (Pro, Expert, Comp) hanno carbonio di qualità leggermente inferiore e di conseguenza, per ottenere pari affidabilità, devono ricorrere a un telaio più pesante di 100 grammi

Forcella identica per tutti i modelli, resta interessante la possibilità di montare gomme fino a 700×47 oppure 650bx2.1. Si tratta di una scelta che migliora l’aerodinamica e permette di espellere meglio il fango: utile certamente nel gravel, di vitale importanze nel ciclocross.

Nata per correre

La Crux ha il movimento filettato, nuovo standard sulle Specialized di ultima generazione. Tra i fattori di risparmio del peso va annotato anche il fodero destro meno sottile e cavo, mentre il cannotto da 27,2 lascia spazio alla giusta flessione che porta comfort e consente di montare anche un reggisella telescopico.

Brutte notizie invece per coloro che amano il gravel nella sua versione più… contemplativa. La Crux nasce per correre, scordatevi gli attacchi per il portapacchi. Il superfluo è stato eliminato, come i grammi di troppo.

specialized.com