Dumoulin si ferma: cosa dice la mental coach?

25.01.2021
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«Ho deciso di congedarmi per un periodo di tempo indeterminato dal nostro bellissimo sport. Da troppo tempo sento una grande pressione […] Ho dimenticato me stesso». Sono le parole con cui Tom Dumoulin, come un fulmine a ciel sereno, ha dichiarato di lasciare il ciclismo. Per ora sembra una decisione revocabile. E’ più una pausa di riflessione che un addio, ma è di certo un grido d’allarme. Il campione olandese è nel bel mezzo di una crisi.

Ma cerchiamo di analizzare, nel limite del possibile, cosa passa nella testa di Tom. E lo facciamo con Elisabetta Borgia, psicologa dello sport. La questione della pressione è sempre più presente nella vita degli atleti di vertice. La recente autobiografia del campionissimo dello sci Marcel Hircher (fermatosi a 30 anni) parla praticamente solo di come gestiva la pressione. Un anno fa circa, prendeva la stessa decisione Marcel Kittel. Il tedesco tra l’altro ha espresso pubblicamente comprensione e vicinanza a Dumoulin. E senza andare troppo indietro ha fatto la stessa cosa Moreno Moser.

C’è chi ha parlato di depressione post lockdown, ma la questione è molto più ampia e decisamente personale.

Dalla caduta al Giro 2019 le cose non sono più state ottimali per Dumoulin
Dalla caduta al Giro 2019 le cose non sono più state ottimali
Dottoressa Borgia, cosa è successo a Tom?

Premesso che non conosco personalmente Dumoulin ne parlo da ciò che apprendo dai media. Di certo è una novità per noi, ma non per lui. Questa cosa covava da tempo nell’olandese. Una decisione non facile che inevitabilmente ha delle conseguenze: economiche, sui programmi della squadra. Quel che mi stupisce sono le tempistiche.

Perché?

Farlo adesso con la stagione che è appena ripresa, mentre ci sono i ritiri… Evidentemente deve aver pensato sul finire della passata stagione: okay adesso mi fermo, recupero, ci provo ancora. Ma non è andata così.

Lui ha parlato di pressione, tema sempre più ricorrente…

Il ciclismo si fa ad un livello sempre più alto. Se 10 anni fa ad un atleta era richiesto di andare forte e basta e nelle migliori delle occasioni aveva l’articolone a fine mese sul mensile, adesso non è così. Ci sono i social, ha tante figure intorno preparatore, fisiologo, dietologo… che sono tutte su di lui. E se da una parte avere tutto sotto controllo è un vantaggio, dall’altra è facile il rischio di “burnout”, cioè di andare in crisi. Per me però non è solo un qualcosa di negativo.

Cioè?

E’ un’evoluzione. E’ un qualcosa di diverso. Oggi penso sia difficile trovare atleti longevi come qualche anno fa. Come detto le richieste sono cambiate. Oggi il pro’ ha i social, c’è il personaggio, ha gli impegni su Zwift, quelli con gli sponsor, con la famiglia… Tom ha parlato di non riuscire più a gestire le aspettative degli altri, come se dovesse solo dare dei feedback a migliaia di persone.

Olanda in festa per la vittoria del Giro 2017 di Dumoulin, grande folla per lui
La festa dopo la vittoria del Giro 2017 in Olanda
E’ come se fosse uscito da se stesso? 

Sì, e quando succede ciò inizi a guardarti intorno, perdi le sensazioni su di te. Sei disorientato. Questo momento arriva per tutti gli atleti di alto livello. Sei forte, hai pressioni e devi confermarti. Ma nel frattempo le cose non ti vengono più facilmente e non sei più un giovanotto in rampa di lancio, ma il campione con gente intorno che cerca conferme da te. Però ha iniziato un percorso che è quello di riuscire a stare su di sé. Per questo non è tutto negativo. Una cosa poi mi ha colpito.

Cosa?

Dopo aver annunciato il ritiro, Tom è andato a farsi due ore di bici, quindi non si tratterebbe di mancanza di passione per il ciclismo, ma di un problema con la parte agonistica vera e propria di questo sport. Si pensa sempre a fare. Fare di più, fare di più… e spesso succede che nel giorno di riposo gli atleti vadano in crisi perché non sanno fare altro che la loro attività. Invece i momenti di stacco sono importanti. Sono importanti nell’arco della giornata a fine allenamento e nell’arco della stagione. Andrebbero programmati al pari delle gare. Per esserci dei monti, devono esserci delle valli, altrimenti si entra in un loop negativo.

Secondo lei Tom tornerà? 

Domanda difficile. Il tempo lo aiuterà. Io sono convinta che per gestire delle conflittualità devi allontanarti e vedere le cose con il giusto distacco. Allontanarsi lo aiuterà ad abbassare il livello di attivazione emotivo e gestire la cosa con più calma. Spero che possa avere accanto una persona competente e sensibile che lo possa aiutare a trovare la sua strada: che sia riprendere o smettere e fare altro.

GALLERY/Prova delle nuove bici in casa Jumbo Visma

22.01.2021
4 min
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Le novità non mancano alla Jumbo Visma, che si è affrettata come prima cosa a far rinnovare il contratto a Wout Van Aert fino al 2024, mettendo al sicuro una delle pedine più importanti del presente e del futuro. Il passaggio repentino di Hirschi alla Uae Team Emirates ha fatto scattare qualche allarme e chi ha in casa un gioiello si è affrettato a metterlo al sicuro.

Pogacar nel mirino

Il secondo aspetto, più sottile, è quello di fare fronte comune proprio contro la squadra degli Emirati, con una serie di dichiarazioni che, sia pure in modo blando, hanno già cominciato ad aumentare la pressione su Pogacar.

Quando i tre leader della Jumbo Visma – Roglic, Dumoulin e Kruijswijk – hanno iniziato a definire “sorprendenti” le prestazioni del giovane sloveno e la stampa ha dato l’inevitabile risalto, Pogacar ha dovuto divincolarsi dalla presa, definendo le sue gesta “inattese, ma non certo sorprendenti”.

In ogni caso, Jumbo Visma ha ribadito che sarà al Tour de France con il tridente, volendosi riprendere dall’orrendo smacco dello scorso anno, da cui sono nate sì la Liegi e la Vuelta di Roglic, ma è difficile fingere che il giorno della Planche des Belles Filles non si agiti come uno spettro.

Arriva Cervélo

Per la nuova sfida, il team ha lasciato Bianchi ed è passato alle Cervélo che lo scorso anno equipaggiavano il Team Sunweb. Della notizia vi avevamo già raccontato, ma nel frattempo oltre ai telai è stato definito l’equipaggiamento meccanico, che vede confermare sulle bici canadesi i gruppi Shimano: Dura Ace per i team WorldTour maschile e femminile e l’Ultegra per il Developement team.

Shimano nel cuore

Richard Plugge, direttore del Team Jumbo-Visma, ha voluto sottolineare la forza e la portata della collaborazione.

«Sono estremamente orgoglioso e grato di continuare con Shimano – ha detto – e di estendere la collaborazione alla nostra nuova squadra di ciclismo femminile. La qualità è la chiave e sappiamo che con Shimano possiamo averla. Dopo tanti anni sarebbe stato difficile farne a meno». 

Nel team WorldTour femminile, nato appunto quest’anno, correranno 12 ragazze, con Marianne Vos come elemento di maggior carisma.

Roglic

Le Bianchi del Team Jumbo-Visma

25.09.2020
3 min
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Ogni squadra ha in dotazione diversi modelli di bicicletta, infatti ci sono corridori che preferiscono puntare sulla leggerezza e altri che ricercano l’aerodinamicità. Oltre ai gusti dei singoli corridori, ad influenzare la scelta della bici c’è la tipologia di tracciato da affrontare. Una cosa è pedalare sul pavé della Roubaix e un’altra è scalare le montagne alpine. Il Team Jumbo-Visma pedala su biciclette Bianchi e i corridori possono scegliere fra la Oltre XR4 e la Infinito CV per le gare in linea, e l’Aquila CV per le cronometro.

Oltre XR4 Jumbo
La Oltre XR4 presenta un profilo dei tubi aerodinamico
Oltre XR4 Jumbo
La Bianchi Oltre XR4 presenta un profilo dei tubi aerodinamico che la rende versatile

La Bianchi Oltre XR4

Delle bici a disposizione del Tema Jumbo-Visma la Oltre XR4 è certamente la più versatile. Dopo il terzo posto al Tour de France di Steven Kruijswijk nel 2019, è arrivato il secondo posto di Primoz Roglic quest’anno. In aggiunta sono arrivate le vittorie di tappa di Wout Van Aert, già trionfatore di Strade Bianche e Milano-Sanremo. La Oltre XR4 è una bicicletta con il profilo dei tubi aerodinamico e dotata della tecnologia Bianchi CV (Countervail). Questo sistema smorza le vibrazioni dell’asfalto fino all’80% in meno. Un risultato dovuto all’utilizzo di un materiale composito integrato nel telaio e nella forcella. Oltre a questo sistema Bianchi ha messo a punto un’esclusiva verniciatura che riduce il peso molecolare del rivestimento della Oltre XR4. In questo modo il telaio pesa fino a 80 grammi in meno. Questo nuovo sistema di verniciatura sarà introdotto in alcuni modelli top di gamma della collezione 2021.

Infinito CV
La Infinito CV è usata per le Classiche del Nord
Infinito CV
Per le classiche del Nord o per i percorsi con fondi irregolari la scelta cade sulla Infinito CV

E per le classiche la Infinito CV

All’interno della gamma Bianchi la Infinito CV è posizionata fra le biciclette endurance. Le sue caratteristiche la rendono perfetta per affrontare le classiche del Nord, soprattutto quelle con il terreno sconnesso. Anche questa bicicletta gode del sistema Bianchi CV per uno smorzamento maggiore delle vibrazioni. Le geometrie sono pensate per un comfort maggiore, con il tubo sterzo e i foderi posteriori più lunghi per una posizione meno aggressiva. A conferma del carattere più dolce della Infinito CV vi è anche la possibilità di montare pneumatici da 32 millimetri di larghezza. Garanzia di un migliore comfort, aderenza e controllo.

Aquila CV
Per le prove contro il tempo c’è l’Aquila CV
Aqauila CV
Per le prove contro il tempo i corridori della Jumbo-Visma usano l’Aquila CV

E per le crono c’è l’Aquila

Nel Team Jumbo-Visma sono presenti molti corridori che primeggiano nelle cronometro, basta pensare a Tom Dumoulin, Primoz Roglic e Wout Van Aert, quest’ultimo secondo agli ultimi mondiali. Per affrontare al meglio le prove contro il tempo c’è l’Aquila CV. Un mezzo che garantisce la massima efficacia aerodinamica e trasmissione di potenza ai pedali. Anche per questa bicicletta Bianchi ha utilizzato il sistema CV Countervail per ridurre le vibrazioni.
Infine ricordiamo che tutte le biciclette della Jumbo-Visma sono equipaggiate con il gruppo Shimano Dura Ace Di2 e ruote sempre della casa giapponese. Per i manubri i corridori possono scegliere fra diverse soluzioni messe a disposizione da Vision.